Sh2-50

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Sh2-50
Regione H II
Sh2-50
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneScudo
Ascensione retta18h 25m 24s[1]
Declinazione-14° 48′ 00″[1]
Coordinate galattichel = 16,8; b = -01,1[1]
Distanza5540[2] a.l.
(1700[2] pc)
Magnitudine apparente (V)-
Dimensione apparente (V)35' x 35'
Caratteristiche fisiche
TipoRegione H II
Classe3 2 2[3]
Dimensioni56,4 a.l.
(17,3 pc)
Altre designazioni
RCW 164, LBN 62,[1] Avedisova 256
Mappa di localizzazione
Sh2-50
Categoria di regioni H II

Coordinate: Carta celeste 18h 25m 24s, -14° 48′ 00″

Sh2-50 (nota anche come RCW 164) è una nebulosa a emissione visibile nella costellazione dello Scudo.

Si individua nella parte sudoccidentale della costellazione, circa 2,5° a est della celebre Nebulosa Aquila (M16); si estende per 35 minuti d'arco in direzione di un ricco campo stellare della Via Lattea, in parte oscurata da dense nubi di polveri. Il periodo più indicato per la sua osservazione nel cielo serale ricade fra giugno e novembre; trovandosi a una declinazione di 15°S, la sua osservazione è leggermente facilitata dall'emisfero australe.

Si tratta di una grande regione H II situata sul Braccio del Sagittario a circa 1700 parsec (circa 5540 anni luce) di distanza dal sistema solare; la fonte della sua ionizzazione sarebbe WR 115,[4] una stella di Wolf-Rayet di magnitudine apparente 11,84 situata al centro del giovane ammasso aperto Do 28. I processi di formazione stellare all'interno della nebulosa sono ancora attivi, come si evidenzia dalla presenza di alcune sorgenti di radiazione infrarossa, fra le quali vi è IRAS 18228-1447,[5] e una sorgente di onde radio.[6]

Sh2-50 si trova alla stessa distanza dell'associazione Scutum OB3, una brillante associazione OB comprendente l'ammasso Do 28 e una decina di stelle massicce e brillanti; la componente più luminosa è HD 169454, una ipergigante blu di magnitudine apparente 6,61 e classe spettrale B1Ia+, dove il + sta a indicare l'estrema luminosità intrinseca di questa stella, di fatto una delle più brillanti conosciute. In totale nell'associazione sono note sette stelle di classe B, di cui 5 sono supergiganti, e tre di classe O.[7] Nei pressi di HD 169454 si trova una nube di gas ad alta velocità, il cui moto dipende dall'espansione di una bolla causata probabilmente dall'esplosione di una vicina supernova; la stella esplosa sarebbe stata uno dei membri più massicci dell'associazione.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 28 agosto 2011.
  2. ^ a b Blitz, L.; Fich, M.; Stark, A. A., Catalog of CO radial velocities toward galactic H II regions, in Astrophysical Journal Supplement Series, vol. 49, giugno 1982, pp. 183-206, DOI:10.1086/190795. URL consultato il 28 agosto 2011.
  3. ^ Sharpless, Stewart, A Catalogue of H II Regions., in Astrophysical Journal Supplement, vol. 4, dicembre 1959, p. 257, DOI:10.1086/190049. URL consultato il 28 agosto 2011.
  4. ^ Avedisova, V. S.; Kondratenko, G. I., Exciting stars and the distances of the diffuse nebula, in Nauchnye Informatsii, vol. 56, 1984, p. 59. URL consultato il 28 agosto 2011.
  5. ^ Helou, George; Walker, D. W., Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases. Volume 7: The small scale structure catalog, in Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases, vol. 7, 1988, pp. 1-265. URL consultato il 28 agosto 2011.
  6. ^ Avedisova, V. S., A Catalog of Star-Forming Regions in the Galaxy, in Astronomy Reports, vol. 46, n. 3, marzo 2002, pp. 193-205, DOI:10.1134/1.1463097. URL consultato il 28 agosto 2011.
  7. ^ Humphreys, R. M., Studies of luminous stars in nearby galaxies. I. Supergiants and O stars in the Milky Way, in Astrophysical Journal Supplement Series, vol. 38, dicembre 1978, pp. 309-350, DOI:10.1086/190559. URL consultato il 28 agosto 2011.
  8. ^ Federman, S. R.; Lambert, D. L., High-velocity interstellar gas toward HD 169454, in Astronomical Journal, vol. 104, n. 2, agosto 1992, pp. 691-695, DOI:10.1086/116264. URL consultato il 28 agosto 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
  • Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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