Sh2-20

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Sh2-20
Regione H II
Sh2-20
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneSagittario
Ascensione retta17h 47m 08s[1]
Declinazione-28° 46′ 30″[1]
Coordinate galattichel = 0,3; b = -00,2[1]
Distanza4890[2] a.l.
(1500[2] pc)
Magnitudine apparente (V)-
Dimensione apparente (V)10' x 10'
Caratteristiche fisiche
TipoRegione H II
Classe3 2 2[3]
Dimensioni14,3 a.l.
(4,4 pc)
Altre designazioni
RCW 141, LBN 3[1] Avedisova 7
Mappa di localizzazione
Sh2-20
Categoria di regioni H II

Coordinate: Carta celeste 17h 47m 08s, -28° 46′ 30″

Sh2-20 (nota anche come RCW 141) è una nebulosa a emissione visibile nella costellazione del Sagittario.

Si individua sul bordo occidentale della costellazione, a brevissima distanza dal centro galattico; si estende per circa 10 minuti d'arco in una regione fortemente oscurata da polveri interstellari, sul bordo di un ricco campo stellare. Il periodo più indicato per la sua osservazione nel cielo serale ricade fra giugno e novembre; trovandosi a declinazioni moderatamente australi, la sua osservazione è facilitata dall'emisfero australe.

Sh2-20 è una regione H II situata sul bordo esterno del Braccio del Sagittario a una distanza stimata attorno ai 1500 parsec (4890 anni luce) dal Sole; non sono note stelle responsabili della sua ionizzazione.[4] Al suo interno sarebbero attivi fenomeni di formazione stellare, data la presenza di alcune sorgenti di radiazione infrarossa, fra le quali spicca IRAS 17439-2845,[5] e alcune sorgenti visibili alla lunghezza d'onda delle microonde; fra queste ultime spicca la sorgente 0.315-00.201, coincidente con un maser CH3OH.[6][7] Alla nube sarebbero inoltre associati due giovani ammassi infrarossi, identificati con le sigle [DB2000] 5 e [DB2000] 6,[8] e la sorgente di onde radio Seiradakis 36.[9]

Sh2-20 appare in relazione con altre regioni H II situate nelle vicinanze, come Sh2-15, Sh2-16, Sh2-17, Sh2-18 e Sh2-19, tutte situate a 1500 parsec di distanza assieme all'ammasso aperto Cr 347; queste nebulose costituirebbero pertanto un'unica estesa regione di formazione stellare situata sul margine esterno del Braccio del Sagittario. Per un effetto di prospettiva, dalla Terra questa regione appare esattamente sovrapposta alla direzione del centro galattico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 1º agosto 2011.
  2. ^ a b Russeil, D., Star-forming complexes and the spiral structure of our Galaxy, in Astronomy and Astrophysics, vol. 397, gennaio 2003, pp. 133-146, DOI:10.1051/0004-6361:20021504. URL consultato il 1º agosto 2011.
  3. ^ Sharpless, Stewart, A Catalogue of H II Regions., in Astrophysical Journal Supplement, vol. 4, dicembre 1959, p. 257, DOI:10.1086/190049. URL consultato il 1º agosto 2011.
  4. ^ Avedisova, V. S.; Kondratenko, G. I., Exciting stars and the distances of the diffuse nebula, in Nauchnye Informatsii, vol. 56, 1984, p. 59. URL consultato il 1º agosto 2011.
  5. ^ Helou, George; Walker, D. W., Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases. Volume 7: The small scale structure catalog, in Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases, vol. 7, 1988, pp. 1-265. URL consultato il 1º agosto 2011.
  6. ^ Walsh, A. J.; Burton, M. G.; Hyland, A. R.; Robinson, G., Studies of ultracompact HII regions - II. High-resolution radio continuum and methanol maser survey, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 301, n. 3, dicembre 1998, pp. 640-698, DOI:10.1046/j.1365-8711.1998.02014.x. URL consultato il 1º agosto 2011.
  7. ^ Avedisova, V. S., A Catalog of Star-Forming Regions in the Galaxy, in Astronomy Reports, vol. 46, n. 3, marzo 2002, pp. 193-205, DOI:10.1134/1.1463097. URL consultato il 1º agosto 2011.
  8. ^ Dutra, C. M.; Bica, E., New star clusters projected close to the Galactic Centre, in Astronomy and Astrophysics, vol. 359, luglio 2000, pp. L9-L12. URL consultato il 1º agosto 2011.
  9. ^ Seiradakis, J. H.; Reich, W.; Wielebinski, R.; Lasenby, A. N.; Yusef-Zadeh, F., Radio continuum observations of the galactic centre at 4.75 and 10.7 GHz, in Astronomy and Astrophysics Supplement Series, vol. 81, n. 3, dicembre 1989, pp. 291-302. URL consultato il 1º agosto 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
  • Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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