Bomba a piazza Zion

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Bomba a piazza Zion
attentato
Luogo dell'attacco.
Tipoesplosione
Data4 luglio 1975
LuogoGerusalemme, Israele
StatoBandiera d'Israele Israele
Coordinate31°46′55″N 35°13′10″E / 31.781944°N 35.219444°E31.781944; 35.219444
ResponsabiliUn assaltatore palestinese (Ahmed Jabara). L'Organizzazione per la Liberazione della Palestina rivendicò la responsabilità per l'attentato.
Conseguenze
Morti15 civili israeliani
Feriti62-77 civili israeliani

L'attentato a piazza Zion o bomba a piazza Zion fu un attacco terroristico palestinese nel centro di Gerusalemme avvenuto il 4 luglio 1975, in cui 15 civili vennero uccisi e 62 (o secondo altre fonti 77) feriti.[1][2]

L'attacco[modifica | modifica wikitesto]

Un terrorista palestinese fece esplodere un frigorifero che conteneva cinque chilogrammi di esplosivo in piazza Zion, nel centro di Gerusalemme, uccidendo 15 persone e ferendone 77. Un passante ebreo, Shabtai Levi, aiutò il terrorista a sollevare il frigorifero sul marciapiede. Il frigorifero destò i sospetti di Esther Landner e Yehuda Warshovsky, che lavoravano vicino a piazza Zion. Landner chiamò la polizia ma mentre rispondeva alle loro domande, il frigorifero esplose.[3]

Vittime[modifica | modifica wikitesto]

Tra i morti vi furono Rivka (nata Soifer) Ben-Yitzhak, 35 anni, cittadina americana, e suo marito, Michael, che lasciò due bambini piccoli.[4] Il Ben-Yitzhak Award, assegnato ogni anno a un illustratore di libri per bambini dal Museo d'Israele, venne istituito nella loro memoria.[5] Anche Daoud Khoury, un contabile arabo del King David Hotel, rimase ucciso nell'attacco.[6]

Gli autori[modifica | modifica wikitesto]

L'OLP rivendicò la responsabilità per l'attacco. Successivamente venne rivelato che l'attacco era stato eseguito dall'arabo-americano Ahmed Jabara, alias Abu Sukar, originario di Turmus Ayya. Jabara fu assistito da Bassem Tabila di Nablus, che fuggì in Giordania prima di poter essere arrestato.[7]

A seguito di un'indagine dello Shin Bet e della polizia israeliana, Jabara fu arrestato e processato da un tribunale militare nel giugno 1977. Fu condannato all'ergastolo e ad altri 30 anni.[8]

Nel 2003, Ahmed Jabara è stato rilasciato dalla prigione dopo aver scontato 27 anni, come gesto del governo israeliano nei confronti di Yasser Arafat.[senza fonte] Poco dopo il suo rilascio, Jabara chiese il rapimento di soldati israeliani in una manifestazione a Betlemme ampiamente coperta dai media palestinesi.[senza fonte] Arafat lo nominò successivamente consigliere per gli affari dei prigionieri. Jabara morì a Ramallah il 17 luglio 2013, all'età di 78 anni.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ mfa.gov.il, https://mfa.gov.il/MFA/ForeignPolicy/MFADocuments/Yearbook2/Pages/97%20Statement%20in%20the%20Knesset%20by%20Prime%20Minister%20Rabi.aspx. URL consultato il 23 marzo 2021.
  2. ^ The Refrigerator Bomb Explosion Case in Jerusalem (1975), su shabak.gov.il. URL consultato il 23 marzo 2021.
  3. ^ A short history of terror - Haaretz - Israel News, su web.archive.org, 19 maggio 2009. URL consultato il 23 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2009).
  4. ^ Copia archiviata, su zoa.org. URL consultato il 23 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2019).
  5. ^ http://designtaxi.com/news.jsp?id=18928&monthview=1&month=2&year=2004
  6. ^ Palestinian Sees Lesson Translating an Israeli’s Work - NYTimes.com, su web.archive.org, 15 novembre 2012. URL consultato il 23 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2012).
  7. ^ Huawei's Emotion UI for Ice Cream Sandwich devices starts rolling out…, su archive.is, 9 settembre 2012. URL consultato il 23 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2012).
  8. ^ The Refrigerator Bomb Explosion Case in Jerusalem (1975), su web.archive.org, 16 dicembre 2013. URL consultato il 23 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2013).
  9. ^ 1975 Jerusalem bombing terrorist passes away in Ramallah - Israel News, Ynetnews, su web.archive.org, 16 dicembre 2013. URL consultato il 23 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2013).