Attentato al Mike's Place di Tel Aviv

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Attentato al Mike's Place di Tel Aviv
attentato
Tipoattacco suicida
Data30 aprile 2003
LuogoTel Aviv, Israele
StatoBandiera d'Israele Israele
Coordinate32°04′38.22″N 34°46′00.57″E / 32.077283°N 34.766825°E32.077283; 34.766825
ArmaCintura esplosiva
ResponsabiliHamas e la Brigata dei Martiri di al-Aqsa rivendicarono la responsabilità per l'attacco
Conseguenze
Morti3 civili israeliani e un attentatore suicida
Feritioltre 50 civili

L'attentato al Mike's Place di Tel Aviv fu un attentato suicida palestinese, perpetrato da Hamas e dalle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, al Mike's Place, un bar a Tel Aviv, in Israele, il 30 aprile 2003, uccidendo 3 civili israeliani e ferendone 50.

L'attentato[modifica | modifica wikitesto]

I due aggressori entrarono in Israele dalla Giordania, attraverso il ponte Allenby.[1] Arrivarono sul luogo dell'attacco da un hotel vicino dove avevano affittato una stanza. Gli investigatori che in seguito perquisirono la loro stanza scoperirono una cintura elastica, esplosivi e una mappa del centro di Tel Aviv, sulla quale erano chiaramente indicati diversi luoghi affollati, tra cui Mike's Place.[1]

Alle 12:45 locali del 30 aprile 2003, l'attentatore suicida si avvicinò al Mike's Place e si fece saltare in aria all'ingresso. La forza dell'esplosione uccise 3 persone e ne ferì più di 50. Uno dei feriti era la guardia giurata Avi Tabib, che riuscì a bloccare l'attentatore suicida, impedendogli di entrare nel bar e provocare ulteriori morti.[2]

Vittime[modifica | modifica wikitesto]

  • Ran Baron, 22 anni, di Tel Aviv;[3]
  • Dominique Caroline Hass, 29 anni, di Tel Aviv;[4]
  • Yanai Weiss, 46 anni, di Holon.[5]

Venne gravemente ferito Keith Trowbridge, 37 anni, degli Stati Uniti.[6]

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Dopo l'attacco, Hamas e le Brigate dei martiri di Al-Aqsa rivendicarono l'attacco congiuntamente. Il portavoce di Hamas identificò gli autori come i musulmani britannici Asif Muhammad Hanif, 22 anni, di Londra e Omar Khan Sharif, 27 anni, di Derby.[7] Il secondo attentato suicida che sarebbe dovuto avvenire fallì.[8]

Il documentario Blues by the Beach parla di questo attentato, e il film The Holy Land e la serie TV The Blacklist lo citano.[9][10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b mfa.gov.il, http://www.mfa.gov.il/MFA/Government/Communiques/2003/Details+of+April+30-+2003+Tel+Aviv+suicide+bombing.htm. URL consultato il 17 maggio 2021.
  2. ^ Tel Aviv bar and bomb target slowly getting its groove back, su jewishsf.com.
  3. ^ mfa.gov.il, http://www.mfa.gov.il/MFA/Terrorism-%20Obstacle%20to%20Peace/Memorial/2003/Ran%20Baron. URL consultato il 17 maggio 2021.
  4. ^ mfa.gov.il, http://www.mfa.gov.il/MFA/Terrorism-+Obstacle+to+Peace/Memorial/2003/Dominique%20Caroline%20Hass. URL consultato il 17 maggio 2021.
  5. ^ mfa.gov.il, http://www.mfa.gov.il/MFA/Terrorism-%20Obstacle%20to%20Peace/Memorial/2001/Yanai%20Weiss. URL consultato il 17 maggio 2021.
  6. ^ mfa.gov.il, http://www.mfa.gov.il/MFA/Terrorism-%20Obstacle%20to%20Peace/Memorial/2001/Keith%20Trowbridge. URL consultato il 17 maggio 2021.
  7. ^ (EN) The British suicide bombers, su the Guardian, 1º maggio 2003. URL consultato il 17 maggio 2021.
  8. ^ mfa.gov.il, http://www.mfa.gov.il/mfa/pressroom/2003/pages/details%20of%20april%2030-%202003%20tel%20aviv%20suicide%20bombing.aspx. URL consultato il 17 maggio 2021.
  9. ^ (EN) Greg Myre, Tel Aviv Journal; Shunning Tragedy, Filmmaker Is Caught in One, in The New York Times, 8 maggio 2003. URL consultato il 17 maggio 2021.
  10. ^ Rebel from the yeshiva - Salon.com, su web.archive.org, 17 aprile 2008. URL consultato il 17 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2008).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]