Dry those fair, those crystal eyes

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Dry Those Fair, Those Crystal Eyes
Musica
CompositoreEdward Elgar
Tipo di composizioneCanzone
Epoca di composizione1899
Prima esecuzione21 giugno 1899
Pubblicazione1899
Organicovoce, pianoforte
Testo inglese
AutoreHenry King

Dry those fair, those crystal eyes è una poesia di Henry King (1591-1669) Arcivescovo di Chichester, messa in musica dal compositore inglese Edward Elgar nel 1899.

Fu pubblicata nel Souvenir of the Charing Cross Hospital Bazaar e la sua prima esecuzione avvenne alla Royal Albert Hall il 21 giugno 1899.

Versi[modifica | modifica wikitesto]

(EN)

«DRY THOSE FAIR, THOSE CRYSTAL EYES

Dry those fair, those crystal eyes,
Which, like growing fountains, rise,
To drown their banks: grief’s sullen brooks
Would better flow in furrow’d looks ;
Thy lovely face was never meant
To be the shore of discontent.
Then clear those waterish stars again,
Which else portend a lasting rain ;
Lest the clouds which settle there,
Prolong my winter all the year,
And thy example others make
In love with sorrow for thy sake.»
(IT)

«ASCIUGA QUEI BEGLI OCCHI, QUEGLI OCCHI DI CRISTALLO

Asciuga quei begli occhi, quegli occhi di cristallo
Che, come fontane sorgenti che si alzano,
Annegano le loro ciglia: ruscelli imbronciati dal dolore
Scorrerebbe meglio aggrottando le sopracciglia;
Il tuo bel viso non è mai stato pensato
Per essere la riva della scontentezza.
Quindi libera di nuovo quelle stelle umide,
Che altrimenti si presagisce una pioggia persistente;
Perché le nuvole che si insediano lì,
Prolungano il mio inverno tutto l'anno,
E il tuo esempio altri fanno
Innamorare del dolore per amor tuo.»

Incisioni[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Musica classica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Musica classica