Chiesa cattolica in Libano

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Chiesa cattolica in Libano
Statua della Vergine del Libano
Anno2011
Cattolicicirca 2,1 milioni
Popolazionecirca 4 milioni
Parrocchie1.126
Presbiteri1.543
Seminaristi390
Diaconi permanenti33
Religiosi850
Religiose2.650
Nunzio apostolicoPaolo Borgia
CodiceLB

La Chiesa cattolica in Libano è parte della Chiesa cattolica universale in comunione con il vescovo di Roma, il papa. Essa costituisce una delle più importanti chiese cattoliche del Vicino Oriente. Il «Paese dei cedri» è l'unico nella regione in cui i cattolici giocano un ruolo attivo nella politica nazionale. Oltre al Presidente della repubblica (che, per Costituzione, deve essere un cattolico maronita), siedono al Parlamento 44 deputati cattolici su un totale di 128 seggi. I cattolici sono ben rappresentati anche nel governo e nella funzione pubblica.
Fino agli anni settanta i cattolici erano anche la componente maggioritaria della popolazione. Ancora oggi rappresentano il 53% del totale dei libanesi.

Storia recente[modifica | modifica wikitesto]

Nel paese coesistono da secoli comunità musulmane e cristiane. La convivenza fu sancita da un patto nel 1943, che creò una democrazia basata sulle comunità confessionali. Il paese divenne un esempio di felice convivenza religiosa ed etnica. Che però durò pochi decenni.
Le comunità più consistenti, quella cristiana e quella islamica, furono sconvolte dalla lunga guerra civile che imperversò tra il 1975 ed il 1990. La geografia religiosa della capitale Beirut venne ridisegnata: i 65.000 musulmani sciiti abbandonarono i loro quartieri, Nabaa e Chout; dalle regioni interne, al contrario, affluirono nella capitale i maroniti ed i drusi, per un totale di 80.000 persone[1]. Beirut ovest venne progressivamente abbandonata dai cristiani. Successivamente la gran parte delle chiese vennero distrutte. Un esodo di massa vide fuggire decine di migliaia di civili, tra cristiani, drusi e sunniti. Anche i luoghi di culto dei villaggi evacuati furono attaccati e distrutti.

Non bastassero gli sconvolgimenti interni, durante questo periodo, decine di migliaia di profughi palestinesi entrarono nel paese. Al termine della guerra civile i cristiani, da maggioranza, si scoprirono minoranza.

Oggi i musulmani hanno chiesto di rivedere l'accordo del 1943. Per i cristiani c'è il pericolo di passare dallo status di comunità di pieni diritti, ad uno status di minoranza.
Nel 1995 si è tenuta un'Assemblea speciale dei vescovi per il Libano, convocata da papa Giovanni Paolo II a Roma.

Dal 1954 la Santa Sede ha una propria sede vescovile per i fedeli di rito latino in Libano, il Vicariato apostolico di Beirut.

Oltre alla Chiesa latina, in Libano sono presenti cinque Chiese cattoliche sui iuris. Ciascuna di esse è caratterizzata da un rito liturgico diverso. Tra questi, il principale in Libano è il rito siro-antiocheno. I cattolici di rito antiocheno formano due gruppi distinti: i maroniti ed i siro-cattolici. Entrambe le chiese hanno la loro sede patriarcale in Libano.

Organizzazione ecclesiastica[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa latina[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di rito siro-antiocheno[modifica | modifica wikitesto]

La Chiesa maronita è sempre stata soggetta al papa.
La Chiesa cattolica sira si è formata nel 1783, quando un gruppo di cristiani siriaci ha deciso di ritornare in comunione con Roma.

Chiesa Sedi Diocesi suffraganee
Chiesa maronita Patriarcato di Antiochia [2]
Arcieparchia di Antélias
Arcieparchia di Beirut
Arcieparchia di Tripoli
Arcieparchia di Tiro
Eparchia di Baalbek-Deir El-Ahmar
Eparchia di Batrun
Eparchia di Jbeil
Eparchia di Joubbé, Sarba e Jounieh
(sede propria del patriarcato)
Eparchia di Sidone
Eparchia di Zahleh
Chiesa cattolica sira Patriarcato di Antiochia Eparchia di Beirut
(sede propria del patriarcato)

Altre chiese sui iuris[modifica | modifica wikitesto]

Le Chiese di rito bizantino, caldeo e armeno non sono originarie dell'area siro-libanese ed hanno la loro sede patriarcale fuori dal Libano.

Rito Sedi Diocesi suffraganee
Rito bizantino
Chiesa greco-melchita Arcieparchia di Baalbek
Arcieparchia di Beirut e Jbeil
Arcieparchia di Tiro dei Melchiti
Arcieparchia di Baniyas
Arcieparchia di Saïda
Arcieparcha di Tripoli
Arcieparchia di Zahleh e Furzol[3]
Rito caldeo
Chiesa cattolica caldea Eparchia di Beirut
Rito armeno
Chiesa armeno-cattolica Patriarcato di Cilicia Arcieparchia di Beirut
(sede propria del patriarcato)
Eparchia di Kamichlié

Demografia[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione delle diverse comunità cattoliche in Libano

Chiesa Anno 1932 Anno 2008
Chiesa maronita 226 378 fedeli 905 512 fedeli
Chiesa cattolica greco-melchita 46 000 fedeli 184 000 fedeli
Chiesa armeno-cattolica 9 000 fedeli 36 000 fedeli
Chiesa cattolica sira 7 000 fedeli 28 000 fedeli
Chiesa latina 1 000 fedeli 4 000 fedeli
Chiesa cattolica caldea 1 000 fedeli 4 000 fedeli
Totale dei cattolici 297 378 fedeli 1 161 512 fedeli

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

In occasione del viaggio in Libano di papa Benedetto XVI nel settembre 2012, la Santa Sede ha pubblicato alcuni dati statistici della Chiesa cattolica nel Paese[4], riferiti al 31 dicembre 2011, riassunti nella seguente tabella:

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
2011 2.148.000 4.039.000 53,18 1.543[5] 840 703 1.392 33 850 2.650 1.126

Nunziatura apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La nunziatura apostolica in Libano è stata istituita il 21 marzo 1947 con il breve Ad christifidelium salutem di papa Pio XII.

Nunzi apostolici[modifica | modifica wikitesto]

Assemblea degli ordinari[modifica | modifica wikitesto]

Elenco dei presidenti dell'Assemblea dei patriarchi e dei vescovi cattolici nel Libano:

Istituti religiosi libanesi[modifica | modifica wikitesto]

Elenco degli istituti religiosi che hanno la Casa madre in Libano:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Andrea Riccardi, Il secolo del martirio, Mondadori, pag. 304.
  2. ^ Sedi immediatamente soggette al patriarca.
  3. ^ Suffraganea di Damasco.
  4. ^ Dal sito del Vaticano.
  5. ^ A cui sono da aggiungere 53 vescovi.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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