Eparchia di Jbeil

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Eparchia di Jbeil
Eparchia Bybliensis Maronitarum
Chiesa maronita
 
VescovoMichel Aoun
Presbiteri112, di cui 69 secolari e 43 regolari
1.383 battezzati per presbitero
Religiosi46 uomini, 71 donne
Diaconi5 permanenti
 
Battezzati155.000
StatoLibano
Parrocchie83
 
Erezione1736
Ritoantiocheno
CattedraleSan Giovanni Marco
IndirizzoRue Dr. Chahid El-Khoury, Amchit, Jbeil, Liban
Sito webwww.jbeileparchy.org
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Libano

L'eparchia di Jbeil (in latino Eparchia Bybliensis Maronitarum) è una sede della Chiesa maronita in Libano. Nel 2021 contava 155.000 battezzati. È retta dall'eparca Michel Aoun.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

L'eparchia comprende il distretto di Jbeil in Libano.

Sede eparchiale è la città di Jbeil, dove si trova la cattedrale di San Giovanni Marco.

Il territorio è suddiviso in 83 parrocchie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Jbeil era nota in epoca romano/bizantina con il nome di Byblos, e in epoca medievale come Gibel (Giblet) o Zibelet.

Fino al XVIII secolo il patriarcato maronita era solo formalmente suddiviso in eparchie: di fatto i vescovi erano tutti considerati come ausiliari del patriarca, l'unica vera guida della nazione maronita. Sono attestati dalle fonti alcuni vescovi maroniti con il titolo di Byblos, tra cui Giuseppe (1673), Giovanni Abacuch (1694), un altro Giuseppe (1699) e Filippo (1736).[1]

In più occasioni Propaganda Fide era intervenuta per ordinare la suddivisione canonica del patriarcato, sull'esempio degli altri patriarcati orientali, ma i suoi decreti erano rimasti lettera morta. Solo nel sinodo del Monte Libano del 1736 furono istituite canonicamente le eparchie in numero di 8, oltre la sede patriarcale, e per ciascuna furono definite anche le giurisdizioni territoriali. Tra le diverse eparchie fu istituita anche quella di Gibail, unita a quella di Batrun: primo vescovo delle diocesi unite fu Stefano El Douaihy.

Il sinodo patriarcale di Ghosta del 1768 confermò l'unione delle due eparchie. In questa occasione le due sedi avevano come vescovo Antonio Mohasseb. In occasione del sinodo di Ain-Chaqiq le sedi erano vacanti, ma quattro anni dopo il vescovo Paolo Stefano fu presente al sinodo patriarcale di Békorki. Nel sinodo di Losaisch del 1818 partecipò il vescovo Germano Tabet di Gibail e Batrun, ancora documentato nel 1823.

Nel 1848 la sede di Gibail e Batrun divenne eparchia propria del patriarca dei Maroniti, che aveva posto la sua residenza nel distretto di Batrun, e che governò le due diocesi tramite due vicari patriarcali.

Alla fine del XIX secolo l'eparchia contava tra 60 e 70.000 fedeli, 470 preti, 18 conventi maschili con 216 religiosi, e 2 monasteri femminili con 58 religiose.[2]

Il 9 giugno 1990 è stata separata da Batrun, divenendo per la prima volta circoscrizione ecclesiastica autonoma, e ha assunto il nome attuale. Primo vescovo della diocesi indipendente è stato Béchara Boutros Raï che nel 2011 è stato eletto patriarca della Chiesa maronita.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

  • Giuseppe † (menzionato il 12 giugno 1673)
  • Giovanni Abacuch † (menzionato nel 1694)
  • Giuseppe † (menzionato il 5 ottobre 1699)
  • Filippo † (menzionato nel 1736)
  • Stefano El Douaihy † (1736 - dopo il 1746[3])[4]
  • Antonio Mohasseb † (menzionato nel 1768)[4]
  • Paolo Stefano † (prima del 1790 - dopo il 1809)[4]
  • Germano Tabet † (prima del 1818 - dopo il 1823)[4]
    • Sede propria del patriarca (1848-1990)
  • Béchara Boutros Raï, O.M.M. (9 giugno 1990 - 15 marzo 2011 confermato patriarca di Antiochia)
  • Michel Aoun, dal 16 gennaio 2012

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

L'eparchia nel 2021 contava 155.000 battezzati.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1990 477.000 ? ? 173 134 39 2.757 71 232 188
1999 250.000 ? ? 67 52 15 3.731 19 42 86
2000 250.000 ? ? 84 56 28 2.976 31 42 86
2001 250.000 ? ? 92 55 37 2.717 40 42 86
2003 250.000 ? ? 94 59 35 2.659 40 60 86
2004 250.000 ? ? 94 59 35 2.659 40 65 86
2006 250.000 ? ? 100 60 40 2.500 45 45 88
2009 250.000 ? ? 101 60 41 2.475 49 40 88
2013 160.000 ? ? 96 68 28 1.666 1 30 65 68
2016 160.000 ? ? 103 64 39 1.553 43 72 68
2019 155.000 ? ? 128 70 58 1.210 3 63 95 82
2021 155.000 ? ? 112 69 43 1.383 5 46 71 83

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pierre Dib, Maronite (Eglise), in Dictionnaire de Théologie Catholique, Tome Dixième, première partie, Paris, 1928, coll. 1-142.
  2. ^ Aubert, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XX, col. 1229.
  3. ^ Breve Non possumus in: Iuris pontificii de propaganda fide, vol. III, p. 289.
  4. ^ a b c d Vescovo delle sedi unite di Gibail e Batrun.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Roger Aubert, v. Gibail, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XX, Paris, 1984, col. 1229

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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