Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria

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La Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria (in francese Congrégation des Saints-Cœurs de Jésus et de Marie) è un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla SS.CC.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La congregazione sorse nell'agosto del 1874 dalla fusione delle mariamette con le piccole figlie del Sacro Cuore, le due comunità al servizio della Missione di Siria della Compagnia di Gesù: le suore erano libanesi e siriane e appartenevano a vari riti, soprattutto al greco-cattolico e al maronita, ed emettevano voti privati annuali.[2]

I primi anni di storia dell'istituto furono difficili e si pensò di unirlo a quello delle suore di San Giuseppe dell'Apparizione; il nuovo superiore della Missione, Rémi Normand, nel 1875 chiuse il loro noviziato e invitò le suore a disperdersi, ma a causa del rifiuto della maggior parte delle suore di abbandonare l'istituto e per le conseguenze negative della chiusura delle loro case sulla vita delle comunità cristiane locali, i superiori maggiori dei gesuiti della Missione (il provinciale di Lione e il preposito generale) riconsiderarono la situazione e il noviziato fu riaperto il 13 novembre 1884.[3]

La Santa Sede il 1º giugno 1901 concesse alla congregazione un'approvazione decennale e la definitiva il 16 marzo 1931.[3]

La congregazione è interrituale: ciascuna religiosa conserva il proprio rito, ma seguono tutte il rito latino in materia di calendario liturgico. La sua spiritualità è basata sugli esercizi di Ignazio di Loyola.[3]

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Le suore si dedicano all'istruzione e all'educazione cristiana della gioventù, al lavoro negli ospedali e nelle istituzioni per le giovani lavoratrici.[4]

Oltre che in Libano e in Siria, le suore sono presenti in Algeria, Ciad, Mali e Marocco;[5] la sede generalizia è a Beirut.[1]

Alla fine del 2011 la congregazione contava 334 religiose in 58 case.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2013, p. 1674.
  2. ^ Henri Jalabert, DIP, vol. VIII (1988), col. 300.
  3. ^ a b c Henri Jalabert, DIP, vol. VIII (1988), col. 301.
  4. ^ Henri Jalabert, DIP, vol. VIII (1988), col. 302.
  5. ^ SS.CC. aujourd'hui, su sscc-lb.org. URL consultato il 23 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2015).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annuario pontificio per l'anno 2013, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2013. ISBN 978-88-209-9070-1.
  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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