Enrico Viarisio

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Enrico Viarisio negli anni '40

Enrico Viarisio (Torino, 3 dicembre 1897Roma, 1º novembre 1967) è stato un attore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il teatro e il cinema[modifica | modifica wikitesto]

Enrico Viarisio in Non ti conosco più (1936) con Giuditta Marchetti

Scoperto dall'attrice e capocomica Paola Pezzaglia, che gli offrì la sua prima scrittura teatrale come "brillante" nel dicembre del 1916, esordì in modo avventuroso: essendo mancato alla riunione della Compagnia il primo attore, toccarono a lui tutte le parti importanti maschili. Si specializzò poi nel genere leggero e nella rivista. A partire dagli anni trenta lavorò anche nel cinema, affermandosi come uno degli attori brillanti più celebri del cinema sonoro (Cavalleria, Non ti conosco più, Due milioni per un sorriso, L'amore si fa così, Pellegrini d'amore) anche se sarà quasi sempre relegato a ruoli da spalla o da comprimario.

Figura elegante e sottile, riconoscibile per i capelli perennemente impomatati e i baffetti curati, interpretò spesso il personaggio del nobile decaduto o quello del viveur importuno e talvolta rompiscatole ma sempre fondamentalmente onesto. Negli anni cinquanta, pur continuando la sua carriera nel teatro di rivista dove affiancò donne come Wanda Osiris, Olga Villi e Isa Barzizza, interpretò decine di film di genere, anche se non mancarono occasioni d'autore come ne I vitelloni di Federico Fellini in cui gli venne affidata la parte del padre di Moraldo.

Il cinema musicale[modifica | modifica wikitesto]

Franca Tamantini, Enrico Viarisio e Sandra Mondaini in No, no, Nanette (1955)

In seguito partecipò a numerosi musicarelli al fianco di cantanti che poi diventeranno famosi, come Mina, Bobby Solo, Gianni Morandi e Rita Pavone, ma la caratterizzazione più celebre di quel periodo è quella degli spot pubblicitari girati per la Alemagna e trasmessi con la rubrica pubblicitaria Carosello negli anni 1957, 1958 e 1959 con Lia Zoppelli e, nel 1958, anche con Franco Scandurra; con i medesimi negli anni 1960 e 1961, e nel 1962 con Mimmo Craig e Leo Gavero invece di Scandurra; la frase conclusiva dello sketch, pronunciata quando gli veniva offerto un prodotto Alemagna, era lo slogan Ullallà, è una cuccagna!.[1]

Decesso[modifica | modifica wikitesto]

Morì a Roma il 1º novembre 1967 e fu sepolto nel cimitero Flaminio.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Sposò l'attrice Giuditta Marchetti nel 1934[2]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Enrico Viarisio in L'uomo che sorride (1936)
Enrico Viarisio con María Mercader e Maurizio D'Ancora in Finalmente soli (1942)
Enrico Viarisio in Siamo tutti inquilini (1953)
Enrico Viarisio con Paolo Stoppa e Totò in Destinazione Piovarolo (1955)

Programmi RAI[modifica | modifica wikitesto]

Prosa radiofonica Rai[modifica | modifica wikitesto]

Varietà teatrali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ M. Giusti, Il grande libro di Carosello, Sperling & Kupfer, Milano, 1995, ISBN 88-200-2080-7, pp. 39-41.
  2. ^ DBI.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Controllo di autoritàVIAF (EN90521652 · ISNI (EN0000 0000 6211 2084 · SBN MILV269474 · LCCN (ENno2009087964 · GND (DE1061442802 · BNF (FRcb178610391 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2009087964