Anna Maria Bottini

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Anna Maria Bottini nel dramma teatrale I lupi (1962)

Anna Maria Bottini (Milano, 24 marzo 1916Giove, 9 agosto 2020[1]) è stata un'attrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Frequentò la Scuola di recitazione dell'Accademia dei filodrammatici di Milano, sotto la direzione di Ettore Berti ed Emilia Varini, dove si diplomò nel 1936.[2] Cominciò a lavorare per il cinema al termine del secondo conflitto mondiale, anche se, nonostante le indubbie capacità d'interprete, la Bottini non fu mai scritturata per ruoli da protagonista. Ottima e frizzante attrice caratterista, dalle battute mordaci e gustose e dal piglio aggressivo, lavorò in decine di pellicole, collaborando anche con registi di notevole importanza, come Luchino Visconti, per il quale recitò ne Il Gattopardo (1963), nella parte della governante francese mrs. Dombreuil. Fu molto attiva anche in televisione, apparendo tra l'altro nello sceneggiato Il triangolo rosso (1967), diretto da Piero Nelli. Abbandonò l'attività cinematografica all'inizio degli anni ottanta, dedicandosi in seguito esclusivamente al teatro. Il marito era l'attore Tino Bianchi.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Radio[modifica | modifica wikitesto]

  • L'ereditiera, commedia di Ruth e Goetz, regia di Renzo Ricci, trasmessa il 14 giugno 1951.
  • Una strana giornata di Alice di Giuseppe D’Avino, regia di Giandomenico Giagni, 14 febbraio 1973.
  • La grande casa di Brendan Behan, regia di Romeo De Baggis, 18 gennaio 1974.
  • Il nostro comune amico di Charles Dickens, regia di Gilberto Visintin, dal 14 febbraio al 4 marzo 1977.
  • Gioco di specchi in un vecchio caffè di provincia di Aldo Selleri, regia di Gilberto Visintin, 21 settembre 1977.

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ivan Zingariello, Morta a 104 anni l’attrice Anna Maria Bottini, da Il Gattopardo agli spot della camomilla, in www.spettacolo.eu, 11 agosto 2020.
  2. ^ All'Accademia dei Filodrammatici, Corriere della Sera, 23 giugno 1936, p. 3

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN7146573738238100673 · ISNI (EN0000 0004 5960 7333 · BNF (FRcb17044035k (data) · WorldCat Identities (ENviaf-7146573738238100673