Finale della Coppa UEFA 1998-1999

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Voce principale: Coppa UEFA 1998-1999.
Finale della Coppa UEFA 1998-1999
Lo stadio Lužniki di Mosca, teatro della finale.
Informazioni generali
Sport Calcio
CompetizioneCoppa UEFA 1998-1999
Data12 maggio 1999
CittàMosca
ImpiantoStadio Lužniki
Spettatori62 000
Dettagli dell'incontro
Parma Olympique Marsiglia
3 0
ArbitroBandiera della Scozia Hugh Dallas
MVPBandiera dell'Argentina Hernán Crespo
Successione
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La finale della 28ª edizione della Coppa UEFA si è tenuta il 12 maggio 1999 allo stadio Lužniki di Mosca tra gli italiani del Parma e i francesi dell'Olympique Marsiglia. All'incontro hanno assistito circa 62 000 spettatori. La partita, arbitrata dallo scozzese Hugh Dallas, ha visto la vittoria per 3-0 della squadra emiliana.

Le squadre[modifica | modifica wikitesto]

Squadre Partecipazioni precedenti

(il grassetto indica la vittoria)

Bandiera dell'Italia Parma 1 (1995)
Bandiera della Francia Olympique Marsiglia Nessuna

Il cammino verso la finale[modifica | modifica wikitesto]

Il Parma di Alberto Malesani ha esordito contro i turchi del Fenerbahçe perdendo inaspettatamente 1-0 a Istanbul, ma vincendo a Parma 3-1 nel ritorno. Nel secondo turno gli italiani hanno affrontato i polacchi del Wisła Cracovia, sconfitti col risultato aggregato di 3-2. Agli ottavi di finale gli scozzesi dei Rangers sono riusciti a pareggiare 1-1 a Glasgow, prima di essere battuti per 3-1 al Tardini. Ai quarti i Ducali hanno affrontato i francesi del Bordeaux che avevano illuso i propri tifosi vincendo 2-1 la gara d'andata, prima di subire un tennistico 6-0 in Italia. In semifinale gli spagnoli dell'Atlético Madrid, in una riedizione della semifinale della Coppa delle Coppe 1992-1993, si sono arresi con un risultato complessivo di 5-2.

La formazione dell'Olympique Marsiglia scesa in campo nella semifinale di ritorno a Bologna.

L'Olympique Marsiglia di Rolland Courbis ha iniziato il cammino europeo contro i cechi del Sigma Olomouc che sono stati eliminati con un 6-2 tra andata e ritorno. Nel secondo turno i francesi hanno affrontato i tedeschi del Werder Brema battendoli con un risultato complessivo di 4-3. Agli ottavi è andato in scena il derby col Monaco che ha visto i marsigliesi avere la meglio sui monegaschi, sconfitti con un 3-2 tra andata e ritorno. Ai quarti di finale l'OM ha affrontato gli spagnoli del Celta Vigo, vincendo 2-1 al Vélodrome e pareggiando 0-0 al Balaídos. In semifinale i sorprendenti italiani del Bologna, arrivati a giocarsi l'accesso alla finale partendo dall'Intertoto, furono sconfitti dai francesi solo grazie alla regola dei gol fuori casa, in virtù del pareggio a reti inviolate di Marsiglia e di quello per 1-1 al Dall'Ara.

La partita[modifica | modifica wikitesto]

Il parmense Enrico Chiesa, tra i capocannonieri dell'edizione e autore del definitivo 3-0 in finale.

A Mosca va in scena la finale tra il Parma, già campione nel 1995, e il Marsiglia, giunto imbattuto in finale. Per i francesi l'impresa non è semplice, visto che ha quattro giocatori squalificati per via dell'incresciosa rissa verificatasi a Bologna al termine della semifinale di ritorno.[1]

Al 26' Hernán Crespo, approfittando di un retropassaggio impreciso di Laurent Blanc, apre le marcature con un morbido pallonetto di destro. Dieci minuti dopo Paolo Vanoli bissa di testa su cross di Diego Fuser e, a inizio ripresa, Enrico Chiesa chiude definitivamente i giochi. Per il Parma si tratta della seconda Coppa UEFA in quattro anni, mentre il Marsiglia è la terza squadra francese a fallire l'obiettivo in finale.

Tabellino[modifica | modifica wikitesto]

Mosca
12 maggio 1999, ore 20:00
Parma3 – 0
referto
Olympique MarsigliaStadio Lužniki (62 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Scozia Hugh Dallas

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Parma
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Marsiglia
Parma (3-4-1-2)
POR 1 Bandiera dell'Italia Gianluigi Buffon
DIF 21 Bandiera della Francia Lilian Thuram
DIF 6 Bandiera dell'Argentina Néstor Sensini Captain
DIF 17 Bandiera dell'Italia Fabio Cannavaro
TOS 24 Bandiera dell'Italia Paolo Vanoli
CEN 15 Bandiera della Francia Alain Boghossian
CEN 8 Bandiera dell'Italia Dino Baggio
TOD 7 Bandiera dell'Italia Diego Fuser
TRQ 11 Bandiera dell'Argentina Juan Sebastián Verón Uscita al 77’ 77’
ATT 20 Bandiera dell'Italia Enrico Chiesa Uscita al 73’ 73’
ATT 9 Bandiera dell'Argentina Hernán Crespo Uscita al 84’ 84’
A disposizione:
POR 28 Bandiera dell'Italia Davide Micillo
DIF 4 Bandiera dell'Italia Luigi Sartor
DIF 14 Bandiera dell'Italia Roberto Mussi
DIF 26 Bandiera dell'Italia Luigi Apolloni
CEN 23 Bandiera dell'Italia Stefano Fiore Ingresso al 77’ 77’
ATT 18 Bandiera dell'Argentina Abel Balbo Ingresso al 73’ 73’
ATT 10 Bandiera della Colombia Faustino Asprilla Ammonizione al 89’ 89’ Ingresso al 84’ 84’
Allenatore:
Bandiera dell'Italia Alberto Malesani
Olympique Marsiglia (5-3-2)
POR 16 Bandiera della Francia Stéphane Porato
DIF 2 Bandiera della Francia Patrick Blondeau Ammonizione al 50’ 50’
DIF 5 Bandiera della Francia Laurent Blanc Captain
DIF 17 Bandiera della Costa d'Avorio Cyril Domoraud
DIF 28 Bandiera del Brasile Edson Uscita al 46’ 46’
CEN 4 Bandiera del Sudafrica Pierre Issa
CEN 8 Bandiera della Francia Frédéric Brando
CEN 27 Bandiera della Francia Daniel Bravo
CEN 10 Bandiera della Francia Jocelyn Gourvennec
ATT 7 Bandiera della Francia Robert Pirès
ATT 9 Bandiera della Francia Florian Maurice
A disposizione:
POR 30 Bandiera della Francia François Lemasson
DIF 12 Bandiera della Costa d'Avorio Tchiressoua Guel
DIF 29 Bandiera della Francia Jacques Abardonado
CEN 22 Bandiera della Francia Martial Robin
ATT 13 Bandiera della Guinea Titi Camara Ingresso al 46’ 46’
ATT 19 Bandiera della Francia Cédric Mouret
ATT 15 Bandiera del Ghana Arthur Moses
Allenatore:
Bandiera della Francia Rolland Courbis

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Crespo fa vincere il Parma, su it.uefa.com, uefa.com, 1º giugno 1999. URL consultato l'8 marzo 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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