Finale della Coppa UEFA 1993-1994

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Voce principale: Coppa UEFA 1993-1994.
Finale della Coppa UEFA 1993-1994
Da sinistra: Dennis Bergkamp, capocannoniere dell'edizione con 8 gol, solleva il trofeo vinto dall'Inter insieme a Wim Jonk, match winner nella finale di ritorno.
Dettagli evento
Competizione Coppa UEFA
Risultato
Austria Salisburgo
0
Inter
2
Andata
Salisburgo
0
Inter
1
Data 26 aprile 1994
Città Vienna
Impianto di gioco Ernst Happel Stadion
Spettatori 47 800[1]
Arbitro Bandiera della Danimarca Kim Milton Nielsen
Ritorno
Inter
1
Salisburgo
0
Data 11 maggio 1994
Città Milano
Impianto di gioco Stadio Giuseppe Meazza
Spettatori 80 326
Arbitro Bandiera della Scozia Jim McCluskey
ed. successiva →     ← ed. precedente

La finale della 23ª edizione della Coppa UEFA fu disputata in gara d'andata e ritorno tra Inter e Salisburgo. Il 26 aprile 1994 allo stadio Ernst Happel di Vienna la partita, arbitrata dal danese Kim Milton Nielsen, finì 0-1.

La gara di ritorno si disputò dopo due settimane allo stadio Giuseppe Meazza di Milano e fu arbitrata dallo scozzese Jim McCluskey. Il match terminò 1-0 e ad aggiudicarsi il trofeo fu la squadra italiana.

Le squadre[modifica | modifica wikitesto]

Squadre Partecipazioni precedenti

(il grassetto indica la vittoria)

Bandiera dell'Austria Salisburgo Nessuna
Bandiera dell'Italia Inter 1 (1991)

Il cammino verso la finale[modifica | modifica wikitesto]

L'Inter di Gianpiero Marini (subentrato in febbraio a Osvaldo Bagnoli) esordì contro i rumeni del Rapid Bucarest superandoli con un risultato complessivo di 5-1. Nel secondo turno gli italiani affrontarono i ciprioti del Apollōn Limassol, sconfitti col risultato aggregato di 4-3. Agli ottavi di finale gli inglesi del Norwich City furono battuti sia all'andata che al ritorno col risultato di 1-0. Ai quarti i Nerazzurri affrontarono i temibili tedeschi del Borussia Dortmund e, dopo la sorprendente vittoria per 3-1 in Germania rischiarono di essere eliminati perdendo 1-2 a Milano. In semifinale il sorteggio propose un derby tutto italiano col Cagliari. In Sardegna furono i Rossoblù ad avere la meglio per 3-2, ma la gara di ritorno vide la vittoria netta con un secco 3-0 da parte dell'Inter.

Il Salisburgo di Otto Barić iniziò il cammino europeo contro gli slovacchi del DAC Dun. Streda sconfiggendoli 2-0 sia all'andata che al ritorno. Nel secondo turno gli austriaci affrontarono i belgi dell'Anversa, battendoli col risultato di 1-0 in entrambe le uscite. Agli ottavi i portoghesi dello Sporting Lisbona furono sconfitti in casa 3-0 ai tempi supplementari, dopo che l'andata si concluse sul 2-0 per i lusitani. Ai quarti di finale i Violett-Weiss affrontarono i tedeschi dell'Eintracht Francoforte superando il turno solo ai tiri di rigore dopo la vittoria casalinga per 1-0 e la sconfitta esterna col medesimo risultato. In semifinale fu il turno di un'altra compagine teutonica, il Karlsruhe, che fu eliminata grazie alla regola dei gol fuori casa (0-0 e 1-1 i risultati).[2]

Le partite[modifica | modifica wikitesto]

A Vienna, per l'inadeguatezza dell'impianto di Salisburgo, va in scena la finale d'andata tra l'Austria Salisburgo, che in quegli anni era denominata Casino Salzburg per motivi di sponsor, e l'Inter, che in campionato stava navigando in zona retrocessione. Nonostante l'annata negativa dei Nerazzurri, il tasso tecnico è comunque superiore e alla mezz'ora gli ospiti vanno in vantaggio con un gran gol in diagonale di destro da dentro l'area di Nicola Berti. Neanche l'espulsione di Alessandro Bianchi a inizio ripresa dà la possibilità di riprendere gli avversari.

Due settimane più tardi, a Milano, gli austriaci sono chiamati a una vera e propria impresa che, come da pronostico, non si realizza. Gli ospiti tentano pure qualche sortita offensiva, sventata da Walter Zenga, e trovano addirittura un doppio palo con Marquinho. Dopo un'ora di gioco, però, Wim Jonk è lanciato da Rubén Sosa sulla sinistra e si presenta davanti al portiere austriaco, battendolo con un sontuoso destro che vale la UEFA.

Tabellini[modifica | modifica wikitesto]

Andata[modifica | modifica wikitesto]

Vienna
26 aprile 1994, ore 20:30
Austria Salisburgo0 – 1
referto
InterErnst Happel Stadion (47 800 spett.)
Arbitro: Bandiera della Danimarca Kim Milton Nielsen

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Salisburgo
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Inter
Salisburgo
POR 1 Bandiera dell'Austria Otto Konrad
DIF 2 Bandiera dell'Austria Leopold Lainer
DIF 3 Bandiera dell'Austria Heribert Weber Captain
DIF 4 Bandiera dell'Austria Thomas Winklhofer Uscita al 61’ 61’
DIF 5 Bandiera dell'Austria Christian Fürstaller
CEN 6 Bandiera dell'Austria Franz Aigner
CEN 7 Bandiera dell'Austria Martin Amerhauser Uscita al 46’ 46’
CEN 8 Bandiera dell'Austria Peter Artner
CEN 9 Bandiera del Brasile Marquinho
ATT 10 Bandiera dell'Austria Heimo Pfeifenberger  Ammonizione al 5’ 5’
CEN 11 Bandiera dell'Austria Stadler Ammonizione al 86’ 86’
Sostituzioni:
CEN 15 Bandiera dell'Austria Michael Steiner Ingresso al 61’ 61’
CEN 7 Bandiera della Croazia Damir Mužek Ingresso al 46’ 46’
Allenatore:
Bandiera della Croazia Otto Barić
Inter
POR 1 Bandiera dell'Italia Walter Zenga
DIF 2 Bandiera dell'Italia Antonio Paganin
DIF 5 Bandiera dell'Italia Giuseppe Bergomi Captain
LIB 6 Bandiera dell'Italia Sergio Battistini
TS 3 Bandiera dell'Italia Angelo Orlando
CEN 4 Bandiera dei Paesi Bassi Wim Jonk Ammonizione al 65’ 65’
TD 7 Bandiera dell'Italia Alessandro Bianchi  11’, 48’
CEN 9 Bandiera dell'Italia Nicola Berti
CEN 8 Bandiera dell'Italia Antonio Manicone
ATT 10 Bandiera dei Paesi Bassi Dennis Bergkamp Uscita al 89’ 89’
ATT 11 Bandiera dell'Uruguay Rubén Sosa Uscita al 75’ 75’
Sostituzioni:
CEN 15 Bandiera dell'Italia Francesco Dell'Anno Ingresso al 89’ 89’
DIF 13 Bandiera dell'Italia Riccardo Ferri Ingresso al 75’ 75’
Allenatore:
Bandiera dell'Italia Gianpiero Marini

Ritorno[modifica | modifica wikitesto]

Milano
11 maggio 1994, ore 20:30
Inter1 – 0
referto
Austria SalisburgoStadio Giuseppe Meazza (80 326 spett.)
Arbitro: Bandiera della Scozia Jim McCluskey

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Inter
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Salisburgo
Inter
POR 1 Bandiera dell'Italia Walter Zenga
DIF 2 Bandiera dell'Italia Antonio Paganin
LIB 6 Bandiera dell'Italia Sergio Battistini
DIF 5 Bandiera dell'Italia Giuseppe Bergomi Captain
TD 7 Bandiera dell'Italia Angelo Orlando Ammonizione al 38’ 38’
TS 3 Bandiera dell'Italia Davide Fontolan Ammonizione al 44’ 44’ Uscita al 70’ 70’
CEN 4 Bandiera dei Paesi Bassi Wim Jonk
CEN 9 Bandiera dell'Italia Nicola Berti
CEN 8 Bandiera dell'Italia Antonio Manicone
ATT 10 Bandiera dei Paesi Bassi Dennis Bergkamp Uscita al 88’ 88’
ATT 11 Bandiera dell'Uruguay Rubén Sosa
Sostituzioni:
DIF 14 Bandiera dell'Italia Massimo Paganin Ingresso al 88’ 88’
DIF 13 Bandiera dell'Italia Riccardo Ferri Ingresso al 67’ 67’
Allenatore:
Bandiera dell'Italia Gianpiero Marini
Salisburgo
POR 1 Bandiera dell'Austria Otto Konrad
DIF 2 Bandiera dell'Austria Leopold Lainer
DIF 3 Bandiera dell'Austria Heribert Weber Captain
DIF 4 Bandiera dell'Austria Thomas Winklhofer Uscita al 70’ 70’
DIF 5 Bandiera dell'Austria Christian Fürstaller
CEN 6 Bandiera dell'Austria Franz Aigner
ATT 7 Bandiera della Croazia Nikola Jurčević
CEN 8 Bandiera dell'Austria Peter Artner Uscita al 75’ 75’
CEN 9 Bandiera del Brasile Marquinho
CEN 10 Bandiera dell'Austria Wolfgang Feiersinger  Ammonizione al 44’ 44’
CEN 11 Bandiera dell'Austria Adolf Hütter
Sostituzioni:
CEN 13 Bandiera dell'Austria Martin Amerhauser Ingresso al 70’ 70’
DIF 15 Bandiera dell'Austria Michael Steiner Ammonizione al 80’ 80’ Ingresso al 75’ 75’
Allenatore:
Bandiera della Croazia Otto Barić

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) UEFA Cup Finals 1972-2009 (PDF), su uefa.com, uefa.com. URL consultato il 26 marzo 2017.
  2. ^ Per l'Inter decide Jonk, su it.uefa.com, uefa.com, 1º giugno 1994. URL consultato il 22 febbraio 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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