Willi Mentz

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Willi Mentz
Da sinistra a destra: Paul Bredow, Willi Mentz, Max Möller, Josef Hirtreiter, al campo di sterminio di Treblinka
NascitaSchönhagen, 30 aprile 1904
MorteNiedermeien, 25 giugno 1978
Cause della mortenaturali
Dati militari
Paese servito Germania nazista
Forza armata Schutzstaffel
UnitàSS-Totenkopfverbände
Anni di servizio1942 - 1945
GradoSS-Unterscharführer
GuerreSeconda guerra mondiale
Comandante diCampo di sterminio di Treblinka
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Willi Bruno Mentz (Schönhagen, 30 aprile 1904Niedermeien, 25 giugno 1978) è stato un militare tedesco, SS-Unterscharführer perpetratore dell'Olocausto durante la seconda guerra mondiale, operò nel campo di sterminio di Treblinka durante l'Operazione Reinhard in Polonia. Mentz fu conosciuto come Frankenstein nel campo.[1][2]

Contesto storico[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Schönhagen, Mentz entrò a far parte del NSDAP nel 1932. Lavorò come operaio di segheria e lattaio prima di entrare a far parte di un distaccamento di polizia. Nel 1940, in seguito allo scoppio della guerra, lavorò con mucche e maiali nel centro di sterminio di Grafeneck nel corso dell'Aktion T4, e nel 1941 fu trasferito all'impianto di gasazione di Hadamar dove lavorò nell'orto fino all'inizio dell'estate 1942. Nel 1942 Mentz fu inviato al campo di sterminio di Treblinka e vi prestò servizio fino al novembre 1943. Lavorò nel Lazaret, la stazione di sterminio del Vernichtungslagere Treblinka II, nel campo Arbeitslager I come sovrintendente del commando agricolo dei prigionieri (in tedesco: Landwirtschaftskommando).[3]

Il Totenlager Treblinka II fu costruito durante l'Operazione Reinhard e fu operativo tra il 23 luglio 1942 e il 19 ottobre 1943, segnando la fase più micidiale della soluzione finale.[4] Durante questo periodo, più di 800 000 ebrei tra uomini, donne e bambini morirono nelle camere a gas.[5][6] Altre stime del numero di uccisi a Treblinka superano il 1 000 000 di persone.[7][8]

Lo "sparatore" di Treblinka[modifica | modifica wikitesto]

A Treblinka, Mentz fu subordinato all'SS-Unterscharführer August Miete.[9] Al suo arrivo, fu incaricato dall'SS-Sturmbannführer Christian Wirth di supervisionare l'uccisione degli ebrei nel cosiddetto Lazaret, una finta infermeria circondata dal recinto di filo spinato dove venivano portati i malati, i vecchi, i feriti e i nuovi arrivi "difficili" direttamente dai treni dell'Olocausto.[1]

La stazione di sterminio di Lazaret fu mascherata con la bandiera della Croce Rossa. Mentz, per ingannare i prigionieri, fu solito indossare un camice bianco da dottore facilmente riconoscibile. Le sue vittime furono portate dietro la caserma, ai margini di uno scavo profondo sette metri dove i cadaveri dei prigionieri bruciavano.[1] Furono giustiziati mentre affrontavano l'inferno, Mentz sparò a migliaia di ebrei alla nuca e spinse i loro corpi tra le fiamme. Fu noto come "Frankenstein" dai prigionieri, uno dei sorveglianti più temuti dalle brigate di lavoro.

Secondo una fonte: "L'unica cosa certa è che il numero di ebrei che ha ucciso da solo dai trasporti raggiunge le migliaia".[3] Nel dicembre 1943 Mentz fu inviato per un breve periodo al campo di sterminio di Sobibor.[3]

Dopo Sobibor, Mentz prestò servizio in Italia durante l'Aktion R (nota come SS Task Force R), cioè l'uccisione di ebrei e partigiani in loco. Dopo il 1945 tornò a lavorare come mastro lattaio nella Germania Ovest. Fu arrestato e accusato di complicità nell'omicidio di massa di 700 000 ebrei durante il primo dei processi di Treblinka nel 1965 dove fu condannato all'ergastolo.[3] Il 31 marzo 1978 fu scarcerato per problemi di salute e morì il 25 giugno 1978 a Niedermeien.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (PL) Kopówka Edward e Rytel-Andrianik Paweł, Treblinka II – Obóz zagłady (Monograph, chpt. 3: Treblinka II Death Camp) (PDF), Drohiczyńskie Towarzystwo Naukowe [The Drohiczyn Scientific Society], 2011, ISBN 978-83-7257-496-1. URL consultato il 4 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2014).
  2. ^ Arad Yitzhak, Belzec, Sobibor, Treblinka. The Operation Reinhard Death Camps, Bloomington, Indianapolis, Indiana University Press, 1987, ISBN 0253213053. Ospitato su Google Books.
  3. ^ a b c d ARC, The Treblinka Perpetrators, su deathcamps.org, Aktion Reinhard Camps ARC, 23 settembre 2006. URL consultato il 22 ottobre 2013.
  4. ^ Treblinka Death Camp Day-by-Day, su holocaustresearchproject.net. URL consultato l'11 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2013). Ospitato su Holocaust Education & Archive Research Team, H.E.A.R.T..
  5. ^ Staff writer, The number of victims, su treblinka.bho.pl, Muzeum Treblinka, 4 febbraio 2010. URL consultato il 25 agosto 2013.
  6. ^ Niewyk Donald L. e Nicosia Francis R., The Columbia Guide to the Holocaust, Columbia University Press, 2000, p. 210, ISBN 0-231-11200-9.
  7. ^ Donat, Alexander, ed. The Death Camp Treblinka: A Documentary. New York: Holocaust Library, 1979. LOC 79-53471
  8. ^ (PL) Franciszek Ząbecki, Wspomnienia dawne i nowe, Varsavia, PAX Association Publishing, 1977.
  9. ^ Richard Glazar, Trap with a Green Fence: Survival in Treblinka, Northwestern University Press, 1995, p. 47, ISBN 0810111691. Ospitato su Google Books.
  10. ^ Samuel Willenberg, Bunt w Treblince (Revolt in Treblinka), vol. 163, Varsavia, Biblioteka "Więzi", Res Publica, 1991, p. 218, ISBN 8370461921. Ospitato su Google Books.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]