Samuel Willenberg

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Samuel Willenberg il 2 agosto 2013

Samuel Willenberg (Częstochowa, 16 febbraio 1923Tel Aviv, 19 febbraio 2016) è stato uno scultore, scrittore e superstite dell'Olocausto polacco naturalizzato israeliano, noto per essere stato l'ultimo superstite della rivolta del campo di sterminio di Treblinka.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Samuel Willenberg a Treblinka nel 2013
Memoriale del ghetto di Częstochowa, opera di Samuel Willenberg

Samuel Willenberg nacque nel 1923 a Częstochowa da Perec Willenberg, un insegnante della scuola ebraica locale, e Maniefa Popow, donna cristiana ortodossa convertitasi all'ebraismo dopo il matrimonio. Aveva due sorelle, Itta (1919-1942) e Tamara (1936-1942).[1][2]

Nel 1941, i suoi genitori falsificarono i documenti per sottrarsi alle deportazioni, mentre invece le sue sorelle, sebbene la madre avesse tentato in tutti i modi di salvarle, nel 1942 furono arrestate nel ghetto di Częstochowa e deportate a Treblinka, dove furono uccise nelle camere a gas. Samuel, catturato a sua volta durante la liquidazione del ghetto di Opatów, fu deportato a Treblinka il 20 ottobre 1942, all'età di 19 anni.[3] Fu l'unico superstite del suo trasporto di circa 6.500 persone, poiché al suo arrivo al campo, su consiglio di un detenuto, si offrì di lavorare come muratore.[4]

Samuel faceva parte del gruppo dei 200 deportati ebrei che, nell'agosto del 1943, diedero fuoco al campo di Treblinka e scapparono nel bosco.[5] Molti dei fuggitivi furono ricatturati e uccisi, mentre Samuel, nonostante un infortunio alle gambe, riuscì a salvarsi. Ritornò a Varsavia, dove si ricongiunse con il padre e si unì alla resistenza polacca sotto lo pseudonimo di Popow, il cognome da nubile della madre. Nel 1944 prese parte all'insurrezione di Varsavia.

Dopo la guerra, Samuel Willenberg si arruolò nell'esercito polacco, poi emigrò in Israele nel 1950 con la moglie Ada Lubelczyk e la madre; il padre era invece morto nel 1947. Conseguì la laurea in ingegneria e lavorò nel ministero dell'edilizia.[6]

Raggiunta l'età pensionabile, Samuel frequentò dei corsi di Belle Arti e studiò scultura all'Università di Gerusalemme.[7] È lui l'autore del memoriale dell'Olocausto dedicato alle 40.000 vittime del ghetto di Częstochowa, inaugurato nell'ottobre 2009.

Samuel raccontava spesso la terribile esperienza da lui vissuta ai ragazzi delle scuole, che lui stesso accompagnava a Treblinka ogni anno in occasione dello Yom HaShoah.[8]

Sua figlia Orit Willenberg-Giladi, architetto, è stata scelta nel 2013 per progettare e costruire un centro di educazione dell'Olocausto sul sito dell'ex campo di sterminio di Treblinka.

Samuel Willenberg morì il 19 febbraio 2016 all'età di 93 anni. Fu l'ultimo sopravvissuto alla rivolta del campo di Treblinka.[3]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Bunt w Treblince (Revolt in Treblinka), Varsavia, Biblioteka "Więzi" 2004 (ISBN 83-88032-74-7)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (PL) Culture.pl, Treblinka. Rzeźby więźnia Samuela Willenberga [collegamento interrotto], su Adam Mickiewicz Institute, 23 aprile 2003. URL consultato il 27 luglio 2019.
  2. ^ (PL) M.P.W., Samuel Willenberg, in Powstańcze biogramy, Muzeum Powstania Warszawskiego, 2013. URL consultato il 27 luglio 2019.
  3. ^ a b (EN) Sara Miller, «Samuel Willenberg, last survivor of Treblinka revolt, dies at 93», Times of Israel, 20 febbraio 2016.
  4. ^ (PL) Edward Kopówka, Paweł Rytel-Andrianik, Treblinka II – Obóz zagłady (PDF), in Dam im imię na wieki (I will give them an everlasting name. Isaiah 56:5), Drohiczyńskie Towarzystwo Naukowe, 2011, 74, 77–82, 97–99, ISBN 978-83-7257-496-1. URL consultato il 27 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2014).
  5. ^ (FR) K. S., «Le dernier survivant de la révolte de Treblinka est décédé », Paris Match, 21 febbraio 2016.
  6. ^ (FR) «Mort du dernier survivant de la révolte dans le camp nazi de Treblinka» Le Monde, 21 febbraio 2016.
  7. ^ (FR) «Mort à 93 ans de Samuel Willenberg, dernier survivant du camp de Treblinka», i24news, 20 febbraio 2016.
  8. ^ (FR) Daniele Tabor, «Le dernier révolté du camp nazi de Treblinka est mort à 93 ans», France Info, 21 febbraio 2016.

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