Thiodina

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Thiodina
Thiodina puerpera, maschio
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
PhylumArthropoda
SubphylumChelicerata
ClasseArachnida
OrdineAraneae
SottordineAraneomorphae
SuperfamigliaSalticoidea
FamigliaSalticidae
SottofamigliaSalticinae
(clade)Amycoida
TribùThiodinini
GenereThiodina
Simon, 1900
Sinonimi

Nilakantha
Peckham & Peckham, 1901
Nilacantha
Simon, 1901[1]

Specie
vedi testo

Thiodina Simon, 1900 è un genere di ragni appartenente alla famiglia Salticidae.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Tutte le specie di questo genere hanno due paia di spine bulbose poste nella parte ventrale delle tibie del primo paio di zampe: nonostante alcune ipotesi, la funzione effettiva di queste particolari spine rimane sconosciuta[2]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Le 20 specie note di questo genere sono diffuse in vari stati delle Americhe[3].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere è considerato un sinonimo anteriore di Nilakantha Peckham & Peckham, 1901 da uno studio dell'aracnologa Bryant del 1950[3]. La dizione Nilacantha Simon, 1901, adoperata dallo stesso descrittore in alcune pubblicazioni, è da ritenersi nomen nudum[3].

Superficie ventrale della tibia del primo paio di zampe del ragno Thiodina puerpera: sono riconoscibili, (bs), due paia di spine bulbose che hanno una forma caratteristica di questo genere

A maggio 2010, si compone di 20 specie viventi e una fossile[3]:

Specie fossili[modifica | modifica wikitesto]

Specie trasferite e nomen dubium[modifica | modifica wikitesto]

  • Thiodina inquies Walckenaer, 1837: originariamente appartenente al genere Attus (vecchia denominazione di Salticus), a seguito di uno studio dell'aracnologo Richman del 1978 e contro uno studio degli aracnologi Chamberlin e Ivie, viene oggi considerato nomen dubium[3].
  • Thiodina irrorata Walckenaer, 1837: originariamente appartenente al genere Attus (vecchia denominazione di Salticus), a seguito di uno studio dell'aracnologo Richman del 1978 viene oggi considerato nomen dubium[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jason A. Dunlop, David Penney & Denise Jekel, 2011 - A summary list of fossil spiders and their relatives. In Platnick, N. I. (ed.) The world spider catalog, version 12.0 American Museum of Natural History

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