Miturgidae

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Miturgidae
Zora spinimana
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Chelicerata
Classe Arachnida
Ordine Araneae
Sottordine Araneomorphae
Infraordine Entelegynae
Superfamiglia incertae sedis
Famiglia Miturgidae
Simon, 1895
Generi
vedi testo

Miturgidae Simon, 1895 è una famiglia di ragni appartenente all'infraordine Araneomorphae.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome deriva dal greco μίτος, mìtos cioè filo della trama, e ἔργον, èrgon, cioè lavoro, opera, per le elaborate ragnatele che questi ragni riescono a tessere, ed il suffisso -idae, che designa l'appartenenza ad una famiglia.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Questa famiglia fa parte dei cosiddetti ragni-sacco, i quali hanno l'opistosoma a forma di sacco più o meno allungato, ed ha una storia tassonomica alquanto travagliata e sicuramente non ancora terminata. All'inizio comprendeva disparate forme di ragni, purché avessero otto zampe sistemate in due file, le filiere anteriori e coniche; e costruissero tele a forma di sacco fra le piante o sotto le pietre e altri caratteri generici comuni che rendevano questa famiglia un guazzabuglio di diversità. Tipiche sono le ragnatele del genere Cheiracanthium, la cui appartenenza, secondo alcuni aracnologi, oscilla fra questa famiglia e quella degli Eutichuridae (dal 2014, a seguito di un lavoro di Ramirez, viene attribuito a quest'ultima famiglia).

Col passare degli anni gli aracnologi hanno concordato nello staccare alcuni generi perché più simili ai Lycosidae e per altri generi, aventi caratteristiche comuni più precipue hanno deciso di formare famiglie a sé stanti come i Corinnidae, Anyphaenidae, Tengellidae, Zorocratidae, Clubionidae e Liocranidae.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

I grossi cheliceri secernono una tossina che può provocare necrosi locale dei tessuti. Il genere Syspira ha diverse affinità con gli appartenenti alla famiglia Lycosidae. Il genere Teminius nella parte inferiore dei tarsi possiede un caratteristico velcro.

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Sono eccellenti predatori e per questo motivo sono ben visti dagli agricoltori in quanto fanno man bassa di insetti dannosi alla colture.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Pressoché cosmopoliti, ad eccezione del Canada, della Siberia settentrionale e dei deserti dell'Arabia Saudita[1].

Miturgidae, distribuzione

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Un recente lavoro di Ramírez del 2014, sulla base di considerazioni filogenetiche accurate ed approfondite, ha portato a precise caratterizzazioni nell'ambito dei Dionycha, con la costituzione di tre nuove famiglie (Eutichuridae, Phrurolithidae e Trachelidae) e la ristrutturazione di altre quattro (Miturgidae, Corinnidae, Clubionidae e Liocranidae)[2].

Per quanto riguarda questa famiglia, le modifiche più importanti hanno riguardato la ex-sottofamiglia Eutichurinae elevata al rango di famiglia con la denominazione di Eutichuridae e l'assorbimento dei generi appartenenti all'ex-famiglia Zoridae[2].

Attualmente, a novembre 2020, si compone di 29 generi e 136 specie[1]:

Generi trasferiti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b World Spider Catalogue, versione 21.5, Famiglie di ragni, con numero di generi e specie URL consultato il 1 dicembre 2020, su wsc.nmbe.ch.
  2. ^ a b The morphology and phylogeny of dionychan spiders (Araneae: Arameomorphae) di M. Ramírez
  3. ^ Trasferito qui dalla famiglia Corinnidae a seguito del lavoro di Ramirez del 2014
  4. ^ Trasferito alla famiglia Eutichuridae a seguito del lavoro di Ramirez del 2014
  5. ^ Trasferito alla famiglia Zoropsidae a seguito di uno studio degli aracnologi Leister & Miller del 2016
  6. ^ a b Trasferito alla famiglia Xenoctenidae a seguito di un lavoro di Wheeler et al., del 2017
  7. ^ Trasferito prima qui dalla famiglia Ctenidae a seguito del lavoro di Ramirez del 2014, e poi alla famiglia Xenoctenidae a seguito di un lavoro di Wheeler et al., del 2017

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Platnick, N.I. & M.U. Shadab, 1989 - A review of the spider genus Teminius (Araneae, Miturgidae). Am. Mus. Novit. n.2963, pp. 1–12.
  • Platnick, N.I. & M.J. Ramírez, 1991 - On South American Teminius (Araneae, Miturgidae). J. Arachnol. vol.19, pp. 1–3.
  • Ramírez, M., 2014 - The morphology and phylogeny of dionychan spiders (Araneae: Arameomorphae). Bull. Am. Mus. nat. Hist. vol.390, pp. 1–374.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Artropodi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di artropodi