Teatro Coccia

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Teatro Coccia
Il teatro visto da piazza Puccini
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàNovara
IndirizzoVia F.lli Rosselli 47 - 28100
Dati tecnici
TipoSala a ferro di cavallo con tre ordini di palchi, una galleria e un loggione
Fossapresente
Capienza768 posti
Realizzazione
Costruzione1886-1888
Inaugurazione22 dicembre 1888 con l'opera "Gli ugonotti" di G. Meyerbeer, diretta da Arturo Toscanini.
ArchitettoGiuseppe Oliverio
Sito ufficiale
Coordinate: 45°26′43.91″N 8°37′05.52″E / 45.44553°N 8.6182°E45.44553; 8.6182

Il Teatro Coccia è il principale teatro lirico di Novara (nonché uno dei maggiori teatri di tradizione italiani), ed è altresì il teatro "storico" più importante del Piemonte. Si affaccia lungo via fratelli Rosselli, e delimita ad ovest piazza dei Martiri e ad est piazza Giacomo Puccini.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1886 l'antico Teatro Nuovo (inaugurato nel 1779 su progetto di Cosimo Morelli) veniva abbattuto perché ritenuto ormai inadeguato alle richieste dei tempi. A quell'epoca, infatti, la città vedeva una notevole crescita demografica e un'affermazione della borghesia, rivolta sempre più al mondo della cultura, dove l'interesse per gli spettacoli teatrali non si limitava soltanto alle nobili e prestigiose famiglie novaresi, ma coinvolgeva il resto della cittadinanza. Già intorno al 1860 l'architetto novarese Alessandro Antonelli aveva proposto la fusione del Teatro Nuovo col Teatro Sociale, per accorpare in un unico edificio le varie tipologie di spettacoli, ma il maestoso progetto fu giudicato troppo costoso e sproporzionato rispetto alle richieste e alle disponibilità finanziarie cittadine.

Carlo Coccia

Il 13 aprile 1873, a Novara, moriva Carlo Coccia, per più di trent'anni maestro di Cappella del Capitolo del Duomo (che vanta un'importante tradizione di maestri operisti, come Pietro Generali, Saverio Mercadante e Antonio Cagnoni), nonché direttore del Civico Istituto Musicale "Brera". Il Teatro Nuovo, che da tempo richiedeva una sua denominazione, per onorificare degnamente l'insigne musicista, ne assunse il nome il 6 luglio dello stesso anno. L'appalto del 9 marzo 1886 viene affidato all'architetto milanese Giuseppe Oliverio a discapito del progetto troppo costoso elaborato da Andrea Scala.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

I lavori del nuovo Coccia iniziarono nel 1886 impiegando molto materiale del precedente teatro, che venne demolito quasi completamente. Il nuovo complesso occupava un'area quattro volte maggiore ed era orientato diversamente rispetto al vecchio teatro, con l'entrata sull'attuale via Fratelli Rosselli anziché sull'odierno largo Puccini. Il perimetro esterno venne circondato da un porticato in granito rosa di Baveno, con colonne in stile dorico, e da un solo piano con enormi finestroni (alternato, anch'esso, con colonne in stile ionico).

Vista dal palcoscenico

La grandezza della sala a forma di ferro di cavallo è notevole, circondata da tre ordini di ampi palchi, dalla prima galleria e dal loggione, tutti decorati in stile rinascimentale, con una serie di colonne corinzie di ghisa sormontate da una scultura raffigurante un cigno. La capienza della sala era di 1500 posti, con una massima di 1800 persone; gli ultimi lavori di restauro, tuttavia, hanno ridimensionato la capienza, portando a 918 i posti a sedere. Il boccascena è di 14 metri, la profondità di 23 metri, mentre la torre scenica della graticcia si sviluppa per ben 22,5 metri di altezza. Vi è anche un'altra sala per spettacoli, chiamata "Piccolo Coccia", con una capienza di 200 posti. L'ultimo restauro, completato nel 1993, ha riportato i colori originali della sala (velluti in rosa antico, decorazioni color avorio e oro), dopo le modifiche avvenute negli anni 20/30 del secolo scorso, che avevano sostituito le tapezzerie col colore rosso, e operato una totale doratura dei parapetti dei palchi.

Attività artistica[modifica | modifica wikitesto]

L'inaugurazione del nuovo Teatro Coccia avviene la sera del 22 dicembre 1888, con l'opera "Gli ugonotti" di Giacomo Meyerbeer, diretti da quello che sarà il direttore più famoso del 900, Arturo Toscanini. Il maestro dirigerà nel tempio novarese anche Aida e La forza del destino di Giuseppe Verdi. Il 21 dicembre 1893, al Coccia si rappresenta per la prima volta la seconda versione, quella che viene eseguita tuttora, della Manon Lescaut di Giacomo Puccini. A cavallo tra il 1895 e il 1896 il M° Antonino Palminteri dirige rispettivamente Tannhäuser di Richard Wagner e Loreley di Alfredo Catalani. Nel dicembre del 1900 Antonino Palminteri ritorna al Coccia per dirigere Tosca e il successo fu così strepitoso che la Stampa così si espresse:" La Tosca al Coccia. Quanto all'esecuzione [...] splendidamente l'orchestra diretta dal Palminteri, la quale suonò con affidamento tale che certo non rivelava una prima esecuzione. E merito di ciò va dato al maestro Palminteri che ha saputo dare slancio, colorito, ed efficacia [...] e quindi piacque la musica pucciniana." E Giacomo Puccini inviò al M° Antonino Palminteri questo telegramma: "Giacomo Puccini grato si rallegra coll'Egr.° M° Palminteri e con gli esecutori per il successo ottenuto a Novara [...] Saluti e auguri G.Puccini" [1]

Un articolo del Corriere della Sera del 1932 definisce il teatro Coccia l'anticamera per il Teatro alla Scala. Tale lusinga è dovuta al fatto che molti dei grandissimi artisti del panorama lirico mondiale hanno debuttato sul palcoscenico novarese, come ad esempio

Arturo Toscanini inaugurò il teatro Coccia con Gli ugonotti, e vi diresse Aida e La forza del destino
Carmen Melis debuttò con Iris e fu protagonista di Poliuto e Tosca al Teatro Coccia di Novara

il soprano Carmen Melis nell'Iris di Pietro Mascagni (stagione 1905/06), il soprano Gilda Dalla Rizza ne La forza del destino di Giuseppe Verdi (stagione 1912/13), il tenore Antonio Melandri nella Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti (stagione 1922/23), il soprano Sara Scuderi ne Il trovatore di Giuseppe Verdi (stagione 1924/25), il tenore novarese Angelo Badà (uno dei comprimari più famosi del primo 900). In questi anni sul podio del teatro novarese fanno da padrone le prestigiose bacchette di Gino Marinuzzi, Antonino Palminteri, Lorenzo Molajoli, Pietro Fabbroni, Napoleone Annovazzi, Pietro Mascagni, Giuseppe Podestà, Alberto Franchetti, Federico Del Cupolo e Arturo Lucon (che sarà direttore artistico del Coccia dal 1945 fino alla morte, nel 1950). Vanno poi ricordate le molteplici presenze di artisti come Mafalda Favero, Gina Cigna, Lina Pagliughi, Toti Dal Monte, Rosetta Pampanini, Lina Bruna Rasa, Clara Petrella, Bianca Scacciati, Mercedes Capsir, Giuseppina Cobelli, Tito Schipa, Augusto Ferrauto, Aureliano Pertile, Carlo Galeffi, Luciano Neroni, Giulio Neri, Galliano Masini, Mario Filippeschi, Giuseppe Valdengo, Antonio Salvarezza, Mariano Stabile, Giovanni Inghilleri e Enzo Mascherini.

Gli anni '40 vedono un altro grande debutto (nonostante il conflitto mondiale, il teatro continuerà la sua attività): sul podio del "Coccia" sale per la prima volta il novarese Guido Cantelli ne La traviata di Giuseppe Verdi (con Gina Cigna), nel 1943. Cantelli, dopo l'enorme successo ottenuto, dirige Madama Butterfly di Puccini, una seconda Traviata con Margherita Carosio, Afro Poli e Giacinto Prandelli, il Werther di Jules Massenet (con Giovanni Malipiero), e nel 1945 Tosca. Negli anni successivi, fino alla fine degli anni'70, nelle stagioni novaresi sono sempre protagonisti i grandi nomi, infatti giungono nel teatro novarese Renata Tebaldi, Mario Del Monaco, Giuseppe Di Stefano, Boris Cristoff, Virginia Zeani, Anna De Cavalieri, Ebe Stignani, Giulietta Simionato, Nicola Filacuridi, Aldo Protti, Anna Moffo, Rita Orlandi Malaspina, Margherita Guglielmi, Giulio Fioravanti, Gianna Galli, Bonaldo Giaiotti e Giovanna Casolla. I direttori d'orchestra più assidui di questi anni sono Franco Patanè, Ermanno Wolf-Ferrari, Napoleone Annovazzi, Alberto Zedda e Armando Gatto. Nella stagione 1964/65 Luchino Visconti firma la regia de La traviata.

Riccardo Muti, vincitore della IV edizione del Premio Cantelli, fu il direttore prescelto nel giorno della riapertura del Teatro, il 21 gennaio 1993

Un altro grande debutto al teatro Coccia è quello di Riccardo Muti, vincitore nel 1967 del "Premio Cantelli", concorso per giovani direttori d'orchestra.

Nel 1983 esordiscono al Coccia i soprani Daniela Dessì, ne L'elisir d'amore di Gaetano Donizetti, e Denia Mazzola Gavazzeni, ne Un ballo in maschera di G.Verdi. Nel 1986 è poi la volta del tenore Luca Canonici in Rigoletto di G. Verdi; questo è l'ultimo anno prima del grande restauro. Il teatro, che è ancora proprietà della società dei palchettisti, viene venduto al comune (su proposta caldeggiata fortemente dal novarese Umberto Orsini), che si assume tutti i diritti per l'adeguamento e la ristrutturazione. La riapertura avviene nel 1993 con un concerto dell'Orchestra Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Muti, e la stagione lirica riapre con l'opera Gli ugonotti di Meyerbeer, con Katia Ricciarelli, Nikola Gjuzelev e la debuttante Paoletta Marrocu. Negli anni a seguire hanno calcato le scene novaresi cantanti come Luciana Serra, Cecilia Gasdia, Tiziana Fabbricini, Daniela Lojarro, Enzo Dara, Alberto Gazale, Franco Vassallo, che debutta al Coccia con L'amico Fritz nel 1994, Marco Berti, Giorgio Surian, Patrizia Ciofi, Giorgio Zancanaro, Stefania Bonfadelli, Dīmītra Theodosiou, Roberto Aronica, Veronica Simeoni, Bruno Praticò e Jessica Pratt; direttori e registi come Nello Santi, Matteo Beltrami, Andrean Battistoni, Bruno Aprea, Franco Zeffirelli, Beppe de Tomasi, Pierluigi Pizzi, Giorgio Gallione, Alberto Fassini, Renato Bonajuto, Dario Argento, Daniele Abbado.

Opere liriche più rappresentate al Teatro Coccia dal 1888[modifica | modifica wikitesto]

Autore Títolo Prima rappresentazione Ultima rappresentazione Presenze nelle stagioni
Verdi La traviata 1892 2019 27
Puccini La bohème 1896 2016 22
Puccini Tosca 1900 2014 22
Puccini Madama Butterfly 1906 2017 22
Verdi Rigoletto 1890 2011 20
Rossini Il barbiere di Siviglia 1894 2015 18
Mascagni Cavalleria rusticana 1891 2010 16
Bizet Carmen 1889 2012 14
Leoncavallo Pagliacci 1895 2010 14
Verdi Il trovatore 1894 2005 12
Donizetti Lucia di Lammermoor 1896 2012 12
Donizetti Don Pasquale 1897 2011 12
Verdi Aida 1888 2016 12
Puccini Manon Lescaut 1893 1999 10
Verdi Otello 1890 2007 9
Verdi Un ballo in maschera 1894 1983 9
Giordano Andrea Chénier 1908 1980 8
Puccini Turandot 1926 2015 8
Ponchielli La Gioconda 1889 1951 7
Donizetti L'elisir d'amore 1897 2006 7
Verdi La forza del destino 1888 1953 6
Cimarosa Il matrimonio segreto 1911 2012 6
Bellini La sonnambula 1894 2006 5
Massenet Manon 1899 1956 5
Mascagni L'amico Fritz 1905 1994 5
Donizetti La favorita 1889 1913 4
Giordano Fedora 1903 1940 4
Catalani La Wally 1907 1938 4
Meyerbeer Gli ugonotti 1888 1993 3
Verdi Ernani 1890 2019 4
Boito Mefistofele 1891 1937 3
Wagner Lohengrin 1892 1960 3
Catalani Loreley 1895 1925 3
Gounod Faust 1896 2005 3
Donizetti La figlia del reggimento 1897 2007 3
Cilea Adriana Lecouvreur 1903 2008 3
Mascagni Isabeau 1911 1933 3
Puccini La fanciulla del West 1912 1940 3
Verdi Macbeth 1999 2014 2
Catalani Edmea 1893 1915 2
Thomas Mignon 1893 1923 2
Cagnoni Papà Martin 1898 1933 2
Perosi La resurrezione di Lazzaro 1902 1923 2
Mascagni Iris 1905 1923 2
Verdi Falstaff 1906 1993 2
Massenet Thais 1913 1928 2
Massenet Werther 1920 1944 2
Rossini Cenerentola 1920 1997 2
Zandonai Francesca da Rimini 1925 1941 2
Mascagni Il piccolo Marat 1925 1937 2
Wolf-Ferrari Il segreto di Susanna 1927 1942 2
Musorgskij Boris Godunov 1927 1932 2
Halévy La Juive 1894 1894 1
Sciortino La Paura 2015 2015 1
Coletta Il canto dell'amore trionfante 2014 2014 1
Wagner Tannhäuser 1895 1895 1
Floridia Maruzza 1896 1896 1
Ricci Crispino e la comare 1897 1897 1
Auber Fra Diavolo 1897 1897 1
Serria La campana dell'eremitaggio 1897 1897 1
De Ferrari Pipelet 1897 1897 1
Flotow Martha 1899 1899 1
Pedrotti Tutti in maschera 1899 1899 1
Falchi Il trillo del diavolo 1899 1899 1
Verdi I Lombardi alla prima crociata 1901 1901 1
Leoncavallo Zazà 1903 1903 1
Varèse Nerina 1904 1904 1
Zanetti Madre 1904 1904 1
Donizetti Poliuto 1905 1905 1
Montemezzi Giovanni Gallurese 1905 1905 1
Meyerbeer L'africana 1907 1907 1
Mascagni Silvano 1908 1908 1
Massenet La navarraise 1908 1908 1
Alfano Risurrezione 1910 1910 1
Wolf-Ferrari Le donne curiose 1913 1913 1
Berlioz La damnation de Faust 1913 1913 1
Pacini Saffo 1913 1913 1
Viscardini Orma 1914 1914 1
Bondonio Sulle rive del Danubio 1920 1920 1
Bondonio Antigone 1920 1920 1
Mascagni Lodoletta 1923 1923 1
Wagner La Valchiria 1924 1924 1
Vittadini Anima allegra 1926 1926 1
Puccini Suor Angelica 1927 1927 1
Puccini Gianni Schicchi 1927 1927 1
Pergolesi La serva padrona 1928 1928 1
Trentinaglia Rosmunda 1928 1928 1
Rossini Guglielmo Tell 1928 1928 1
Saint-Saëns Samson et Dalila 1929 1929 1
Rossini Il viaggio a Reims 2015 2015 1
Verdi Don Carlo 1980 1980 1

Premio Guido Cantelli[modifica | modifica wikitesto]

Il 3 ottobre 1961 si svolge nel teatro Coccia la prima edizione del "Premio Guido Cantelli". Questo concorso, che ha visto vincitori numerosi direttori d'orchestra di fama mondiale, si è svolto fino al 1980.

Riccardo Muti, vincitore del Premio Cantelli 1967, Teatro Coccia
Donato Renzetti, vincitore del Premio Cantelli 1980, Teatro Coccia
Edizione Anno Premio Vincitore Orchestra
1 1961 Iclassificato Hermann Michael I Pomeriggi musicali
2 1963 Iclassificato Eliahu Inbal Orchestra del Teatro alla Scala
3 1965 Iclassificato Walter Gilessen Orchestra del Teatro alla Scala
4 1967 Iclassificato Riccardo Muti Orchestra del Teatro alla Scala
5 1969 Iclassificato James Frazier Orchestra del Teatro alla Scala
6 1971 Iclassificato Inoue Michiyoshi Orchestra del Teatro alla Scala
7 1973 IIclassificato (Ex aequo) Adam Fisher, Lothar Zagrosek Orchestra del Teatro alla Scala
8 1975 Iclassificato Hubert Soudant Orchestra del Teatro alla Scala
9 1977 Iclassificato Wojciech Michniewski Orchestra del Teatro alla Scala
10 1980 Iclassificato Donato Renzetti Orchestra del Teatro alla Scala

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Angela Balistreri, "Antonino Palminteri un artista gentiluomo nel panorama operistico dell'800", Partanna, Produzioni Edivideo, 2010, pp. 116, 162 e 170

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