Margot Dreschel

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Margot Dreschel
NascitaNeugersdorf, 17 maggio 1908
MorteBautzen, maggio o giugno 1945
Cause della morteCondanna a morte per impiccagione
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Germania
Forza armataSchutzstaffel
Anni di servizio1941 - 1945
GradoSS-Aufseherin
GuerreSeconda guerra mondiale
voci di militari presenti su Wikipedia

Margot Elisabeth Dreschel, chiamata anche Drechsler o Drexler[1] (Neugersdorf, 17 maggio 1908Bautzen, maggio/giugno 1945), è stata una militare tedesca, guardia carceraria nei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale.

Prima di essere arruolata come ausiliaria delle SS, lavorò a Berlino. Il 31 gennaio 1941 arrivò al campo di concentramento di Ravensbrück per seguire l'addestramento come guardia carceraria. All'inizio fu una SS-Aufseherin, una guardia femminile di rango inferiore responsabile delle donne internate a Ravensbrück. Si formò sotto l'Oberaufseherin Johanna Langefeld nel 1941 e divenne rapidamente una SS-Rapportführerin, una guardia di grado superiore.

Auschwitz-Birkenau[modifica | modifica wikitesto]

Il 27 aprile 1942, Dreschel fu selezionata per il trasferimento nel campo di concentramento di Auschwitz II - Birkenau, di recente apertura. La Dreschel iniziò i suoi servizi a Birkenau nell'agosto 1942, non appena fu istituito il campo femminile con le donne trasferite da Auschwitz, durante l'espansione del campo. Fu in servizio sotto Maria Mandl e lavorò come associata del dottor Mengele.[1]

Dreschel fu a capo di tutti gli uffici del campo ad Auschwitz. Secondo quanto riferito, il suo aspetto fu repellente, come raccontò una prigioniera di Auschwitz:"la leader del campo era Dreschel, i suoi denti da coniglio erano sporgenti, anche con la bocca chiusa". I detenuti la descrissero come volgare, magra e brutta. Dopo la guerra, molti sopravvissuti testimoniarono delle sue percosse notoriamente brutali.[2] Si occupò delle selezioni indossando camice e guanti bianchi, travestita da medico.

«Appena arrivò la signora Drechaler [Dreschler], con il suo enorme segugio, ha spogliato tutti, ci ha portato via anche le scarpe, e siamo dovuti rimanere per ore completamente nudi, nessuno di noi pensava più alla vita, la camera a gas sembrava inevitabile.»

Margot si spostò regolarmente tra il campo di Auschwitz I e Birkenau, e si occupò di selezionare le donne e i bambini da mandare nelle camere a gas. Il 1º novembre 1944 si recò nel campo di concentramento di Flossenbürg come Oberaufseherin e come addestratrice delle sorveglianti arruolate. Nel gennaio 1945, fu spostata di nuovo nel sottocampo di Ravensbruck a Neustadt-Glewe e fuggì da lì nell'aprile 1945 quando la Germania nazista si arrese.

Nel maggio 1945, diversi ex prigionieri di Auschwitz la riconobbero su una strada da Pirna a Bautzen nella zona sovietica,[3] e la consegnarono alla polizia militare sovietica. I sovietici la condannarono a morte e la giustiziarono nel maggio o giugno 1945 per impiccagione a Bautzen.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d SS Female Overseers in Auschwitz, su degob.org, National Committee for Attending Deportees DEGOB (Hungarian Jewish relief). URL consultato il 10 agosto 2012.
  2. ^ Margot Dreschel profile, su sadakoreview.com, Sadako Review. URL consultato il 10 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2012).
  3. ^ Auschwitz Concentration Camp, su capitalpunishmentuk.org, Capital Punishment UK. URL consultato il 10 agosto 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN1754163335715003270000 · LCCN (ENno2021114603