Rapporto Korherr

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Rapporto Korherr
Titolo originaleDie Endlösung der Europäischen Judenfrage
Pagina 9 del Rapporto Korherr
AutoreRichard Korherr
1ª ed. originale1943
GenereRelazione
Lingua originaletedesco

Il rapporto Korherr è un documento di 16 pagine sullo stato di avanzamento dell'Olocausto in Germania e nei territori europei occupati.

Venne scritto nel gennaio 1943 dall'ispettore capo dell'ufficio statistico delle Schutzstaffel, oltre che statistico professionista, Richard Korherr, con il titolo die Endlösung der Judenfrage, traducibile con Soluzione finale della questione ebraica.[1] Korherr, incaricato da Heinrich Himmler, calcolò che, dal 1937 al dicembre 1942, il numero di ebrei in Europa era diminuito di 4 milioni, dei quali 1,274 milioni erano stati sottoposti ad un "trattamento speciale" (Sonderbehandlung - nome in codice per dire omicidio di massa). La diminuzione di ebrei russi nei territori occupati nell'Operazione Barbarossa non era inclusa per mancanza di dati. I resoconti venivano dall'ufficio del Reichssicherheitshauptamt, che riceveva tutti i rapporti delle SS sui cosiddetti ebrei "già evacuati". Il loro "trattamento speciale" venne rimosso dal documento su richiesta di Himmler, che lo voleva condividere con Hitler.[2]

Significato[modifica | modifica wikitesto]

Il rapporto iniziale, lungo sedici pagine, fu presentato il 23 marzo 1943. Su richiesta di Himmler una versione ridotta, lunga sei pagine e mezzo, fu aggiornata al 31 marzo 1943.[3] Il rapporto completo riassumeva quanti ebrei rimanessero in Germania, Austria ed Europa; il numero dettagliato degli ebrei detenuti nei campi di concentramento nazisti; quanti ebrei erano morti di morte naturale dal 1933; e quanti ebrei erano stati evacuati nei territori orientali.[1] Himmler accettò il rapporto completo su base confidenziale, ma per la stima ridotta fece cambiare a Korherr la parola Sonderbehandlung o "trattamento speciale" con la parola durchgeschleust o "elaborato".[4] Il rapporto calcolava che, dal 1937 al dicembre 1942, il numero degli ebrei in Europa era diminuito di 4 milioni.[1]

Korherr attribuì questa caduta all'"emigrazione, in parte a causa dell'eccesso di mortalità degli ebrei nell'Europa centrale e occidentale, in parte a causa delle evacuazioni soprattutto nei territori orientali più densamente popolati, che qui sono considerati come in corso".[1]

A titolo di spiegazione, Korherr ha aggiunto che

«Non va trascurato a questo proposito che delle morti di ebrei russi sovietici nei territori orientali occupati è stata registrata solo una parte, mentre le morti nel resto della Russia europea e al fronte non sono affatto incluse. Inoltre ci sono movimenti di ebrei all'interno della Russia verso la parte asiatica che ci sono sconosciuti. Anche il movimento degli ebrei dai paesi europei al di fuori dell'influenza tedesca è di un ordine di grandezza in gran parte sconosciuto. Nel complesso l'ebraismo europeo dovrebbe aver perso dal 1933, cioè nel primo decennio del potere nazionalsocialista tedesco, quasi la metà della sua popolazione.[1]»

Dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Korherr ha negato ogni conoscenza dell'Olocausto, dicendo che aveva "solo sentito parlare di sterminio dopo il crollo nel 1945".[5]

In una lettera inviata alla rivista tedesca Der Spiegel nel luglio 1977, Korherr affermava di non aver scritto il rapporto sull'ordine di Himmler"[6] e che il

«anche l'affermazione che avevo menzionato che oltre un milione di ebrei erano morti nei campi del Governatorato Generale e del Warthegau a causa di un trattamento speciale è inesatta. Devo protestare contro la parola "morto" in questo contesto. È stata proprio la parola Sonderbehandlung ("trattamento speciale") che mi ha portato a chiamare l'RSHA per telefono e a chiedere cosa significasse questa parola. Mi è stata data la risposta che si trattava di ebrei che si erano stabiliti nel distretto di Lublino.[6]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Richard Korherr, DIE ENDLÖSUNG DER EUROPÄISCHEN JUDENFRAGE, Der Inspekteur für Statistik beim Reichsführer SS, Berlin, 1943
  2. ^ Chris Webb, The Richard Korherr Report, su Holocaust Research Project.org, Holocaust Education & Archive Research Team, 2009. URL consultato il 16 marzo 2014.
  3. ^ Saul Friedländer, Chapter 7: March 1943 – October 1943, in Nazi Germany and the Jews: The Years of Extermination, 1939-1945[collegamento interrotto], p. 9.
  4. ^ Richard Korherr, Anweisung Himmler an Korherr, Der Reichsführer-SS, Feld-Kommandostelle 10.4.1943
  5. ^ Ernst Klee, Personenlexikon zum Dritten Reich,. Aktualisierte Ausgabe Frankfurt/M 2005, S. 331.
  6. ^ a b Der Spiegel, Der SPIEGEL, Nr. 31, 25. Juli 1977, S. 12.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]