Hedvig Lindahl

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Hedvig Lindahl
Hedvig Lindahl all'Algarve Cup 2015
Nazionalità Bandiera della Svezia Svezia
Altezza 179 cm
Calcio
Ruolo Portiere
Squadra Atlético Madrid
Carriera
Giovanili
1987-1994Bandiera non conosciuta Gropptorps IF
1994-1996Bandiera non conosciuta Baggetorps IF
Squadre di club1
1996-1998Bandiera non conosciuta DFK Värmbol? (0)
1998-2000Bandiera non conosciuta Tunafors? (0)
2001-2003Malmö FF? (0)
2003Bandiera non conosciuta Trion? (0)
2004-2008Linköping? (0)
2009-2010Kopparbergs/Göteborg43 (0)
2011-2014Kristianstads DFF74 (0)
2015-2019Chelsea45 (0)
2019-2020Wolfsburg17 (0)
2020-Atlético Madrid0 (0)
Nazionale
1999Bandiera della Svezia Svezia U-161 (0)
2000Bandiera della Svezia Svezia U-175 (0)
2001-2002Bandiera della Svezia Svezia U-197 (0)
2002-2004Bandiera della Svezia Svezia U-2112 (0)
2002-Bandiera della Svezia Svezia170 (0)
Palmarès
 Olimpiadi
Argento Rio de Janeiro 2016
Argento Tokyo 2020
 Mondiali di calcio femminile
Bronzo Germania 2011
Bronzo Francia 2019
 Algarve Cup
Oro 2009
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 10 luglio 2020

Rut Hedvig Lindahl (Katrineholm, 29 aprile 1983) è una calciatrice svedese, portiere dell'Atlético Madrid e della nazionale svedese.

Plurititolata sia a livello di club che con le nazionali, dalle giovanili alla maggiore, ha giocato nel campionato svedese la prima parte della carriera, conquistando due Coppe di Svezia con il Linköping, passando poi a quello inglese dove ha vinto tre titoli di Campione d'Inghilterra e due FA Women's Cup, tutti con il Chelsea, per giungere infine, dopo quello tedesco, al campionato spagnolo, partecipando più volte alla UEFA Women's Champions League.

Dal 1999 veste inoltre le maglie delle nazionali, partecipando con la nazionale maggiore a quattro campionati mondiali, raggiungendo il terzo posto a Germania 2011 e Francia 2019, quattro Europei e quattro Olimpiadi, conquistando una medaglia d'Argento olimpica a Rio de Janeiro 2016, ai quali si aggiunge la vittoria all'edizione 2009 dell'Algarve Cup.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Lindahl, che cresce con la famiglia a Marmorbyn, area urbana situata nel comune di Vingåker, contea di Södermanland, si appassiona al calcio fin da giovanissima, sport che praticava il padre giocando nell'IFK Norrköping negli anni settanta. All'età di 13 anni decide di concentrarsi sul diventare un calciatore professionista, e benché in precedenza avesse ricoperto i ruoli sia di portiere che di attaccante, alla fine scelse il primo per continuare la sua evoluzione nella disciplina sportiva. Nella prima parte della carriera venne selezionata per giocare nel Sörmland, squadra temporanea per la quale venivano selezionati i migliori giocatori di calcio del Södermanland in quella fascia di età.[1]

La sua carriera ha una svolta nel 1998, quando si mette in luce a livello nazionale partecipando con la squadra del Sörmland a un'Elite Girls Camp a Halmstad. In quell'occasione grazie alle prestazioni espresse venne selezionata per l'Allstar Team, formazione che riunisce i migliori calciatori nati nel 1983, valutati su una scala di cinque punti, che benché raramente raggiunta fu il massimo punteggio assegnato a Lindahl.

Club[modifica | modifica wikitesto]

Lindahl viene iscritta alla sezione calcistica del Gropptorps IF, società polisportiva con sede nei pressi di Katrineholm, nel Södermanland, dove inizia a giocare in una squadra maschile. In seguito ha cambiato società, indossando le maglie di Torp IF, DFK Värmbol e Tunafors SK.

Nel 2001 si trasferisce al Malmö FF, società che la ingaggia dopo essere stata scoperta dal Malmö e dall'allenatore della nazionale giovanile svedese Elisabeth Leidinge.[1] Inserita nella rosa della prima squadra come vice del portiere titolare, nonché della nazionale, Caroline Jönsson, durante le sue tre stagioni al Malmö Lindahl trova poco spazio e ha terminato la stagione 2003 in prestito all'IF Trion.[2]

Nel 2004 si trasferisce al Linköping, società con la quale disputa cinque stagioni ottenendo due Coppe di Svezia, i primi trofei ottenuti dalla squadra, nel 2006 e 2008, e come migliore risultato in campionato il secondo posto nella Damallsvenskan 2008.

Al termine della stagione si vede al centro dell'interesse da parte dei club professionistici statunitensi, tuttavia alla fine decide di abbandonare la società per firmare un contratto con il Kopparbergs/Göteborg nel 2009.[3]

Lindahl con la maglia del Kopparbergs/Göteborg.

Nonostante i 21 incontri, su 43, senza subire reti nei campionati 2009 e 2010 con la squadra di Göteborg, il tecnico Torbjörn Nilsson non ritiene necessario il rinnovo del contratto per una terza stagione, di conseguenza Lindahl decide di trasferirsi al Kristianstads DFF in tempo per l'avvio della stagione 2011.[4]

Con la società del piccolo centro della provincia della Scania rimane 4 stagioni, maturando sotto la guida tecnica di Elísabet Gunnarsdóttir 75 presenze in campionato, tutte in Damallsvenskan, e 9 in Coppa, e ottenendo come migliori risultati due quinti posti nei campionati 2012 e 2014 e disputando, perdendola per 2-1 con il Linköping, la finale di Coppa di Svezia 2013-2014.

Lindahl con la maglia del Kristianstads DFF nel maggio 2014.

Nel dicembre 2014 coglie l'opportunità di disputare il suo primo campionato all'estero, sottoscrivendo un contratto con il Chelsea per giocare in FA Women's Super League 1, livello di vertice del campionato inglese, dalla stagione entrante.[5], ricevendo le lodi del suo coach Emma Hayes, dopo che i primi 5 incontri di campionato si erano per 4 volte chiusi senza subire reti avversarie, e indicandola come migliore portiere della FA WSL 1.[6]

Nella finale di FA Women's Cup 2015, giocata per la prima volta al Wembley Stadium, Lindahl contribuisce alla conquista della Coppa, primo importante trofeo femminile della società, impedendo alle avversarie del Notts County di recuperare il vantaggio delle Blues e chiudendo l'incontro sull'1-0 con rete di Ji So-yun al 39'.[7] In quella stessa stagione è titolare nell'incontro del 4 ottobre che, battendo per 4-0 le avversarie del Sunderland, vede il Chelsea vincere anche il titolo di campione d'Inghilterra, ottenendo così anche il primo double della sua carriera sportiva.[8] Lindahl resta legata alla società di Londra per quattro stagioni, annunciando nell'aprile 2019 che avrebbe lasciato il Chelsea alla fine della stagione 2018-2019.[9]

Grazie ai successi ottenuti con il Chelsea Lindahl ha anche l'opportunità di disputare la UEFA Women's Champions League, trofeo continentale equivalente alla Chanpions League maschile, debuttando a livello internazionale a livello di club dopo che già aveva maturato esperienza con le nazionali svedesi, dai livelli giovanili alla nazionale maggiore. Fa il suo debutto nel torneo l'8 ottobre 2015, in occasione dell'incontro di andata dei sedicesimi di finale dell’edizione 2015-2016, dove la sua squadra supera, in casa, le campionesse di Scozia del Glasgow City per 1-0, giocando anche le altre tre partite fino all'eliminazione da parte delle tedesche del Wolfsburg. Gioca anche le tre edizioni successive, raggiungendo le semifinali nelle edizioni 2017-2018 e 2018-2019, con la squadra inglese eliminata in quelle occasioni rispettivamente dal Wolfsburg e dalle francesi dell'Olympique Lione.

Il 17 luglio 2019 firma un nuovo contratto annuale per giocare la stagione entrante con le campionesse di Germania in carica del Wolfsburg.[10] Alternandosi tra i pali con Friederike Abt, Lindahl matura 17 presenze in campionato alle quali si aggiungono una presenza in Coppa di Germania e 3 in Champions League, condividendo con le compagne il percorso che vede la squadra di Wolfsburg ottenere il double campionato-Coppa e raggiungere la finale Champions League, persa per 3-1 con le detentrici dell'Olympique Lione.

Durante la sessione estiva di calciomercato l'Atlético Madrid, trovandosi costretto a sostituire Dolores "Lola" Gallardo e la nazionale olandese Sari van Veenendaal, la prima trasferitasi all'Olympique Lione e la seconda tornata in patria accasandosi al PSV Eindhoven, riesce ad accordarsi con Lindahl per difendere la porta delle Rojiblancas per la stagione 2020-2021.[11][12] Benché prima dell'inizio di stagione subisca un infortunio al ginocchio destro che la costringe a disertare il terreno di gioco per l'operazione per ripristinare la lesione al menisco[13], lasciando l'estrema difesa all'altro acquisto estivo, la francese Pauline Peyraud-Magnin, ristabilitasi durante la fase invernale rientra da titolare in occasione della Supercoppa 2021, giocando entrambi gli incontri e festeggiando con le compagne la conquista del trofeo dopo aver battuto in finale il Levante per 3-0[14].

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Lindahl viene chiamata dalla federazione calcistica della Svezia (Svenska Fotbollförbundet - SvFF) per vestire le maglie delle nazionali giovanili fin dal 1999, dove debutta con la formazione Under-16 in un'amichevole con le pari età della rilevando tra i pali la pari ruolo Sandra Wahldén, per poi passare, dall'anno successivo, all'Under-17, squadra con cui matura 7 presenze tra amichevoli e edizione 2000 della Nordic Cup, cogliendo in quest'ultima il suo primo titolo, pur se non ufficiale, e il terzo per la federcalcio svedese battendo in finale la Germania per 2-1.[15]

Nel 2001 inizia a indossare la maglia della formazione Under-19 con la quale debutta il 13 maggio di quell'anno, nell'amichevole persa in trasferta con il Belgio. Dopo una serie di amichevoli debutta anche nella sua prima competizione ufficiale UEFA, disputando la fase finale dell'Europeo 2002 di categoria, in quell'edizione giocato in Svezia, scendendo in campo da titolare in tutti i tre incontri disputati dalla sua nazionale prima di venire eliminata già alla fase a gironi.[15]

Nel frattempo arriva anche la sua prima convocazione con la nazionale maggiore, chiamata dal Commissario tecnico Marika Domanski-Lyfors per l'amichevole del 23 gennaio 2002 come vice di Caroline Jönsson, scesa titolare, pareggiata 0-0 in casa della Spagna, senza tuttavia essere impiegata[16], facendo il debutto due giorni più tardi, nello stadio di La Manga, restando tra i pali per tutto l'incontro dove le svedesi battono l'Inghilterra per 5-0[17]. Da quell'anno le convocazioni, pur senza essere impiegata si fanno sempre più frequenti.

Sempre nel 2002 iniziano le sue convocazioni nella formazione Under-21, maturando 15 incontri, tutti in amichevole, fino a maggio 2004.[15]

Nel 2003 le presenze nella nazionale maggiore sono sempre più frequenti, venendo anche inserita in rosa con la squadra che disputa il Mondiale di Cina 2003 e nel quale è chiamata come terzo portiere al fianco di Jönsson e Sofia Lundgren. Impiegata solo in un'amichevole di preparazione, il 15 settembre, dove sostituisce Jönsson all'89' nell'incontro pareggiato 2-2 con le padrone di casa della Cina[18], siede in panchina negli incontri dei quarti di finale, vittoria per 2-1 con il Brasile, e semifinali, superando il Canada con il medesimo punteggio, condividendo con le compagne lo sconforto per la sconfitta in finale con la Germania.[15]

Le convocazioni proseguono per tutto l'anno seguente e anche se il CT Domanski-Lyfors la impiega saltuariamente in amichevoli, la inserisce in rosa con la squadra che partecipa alle Olimpiadi di Atene 2004, sempre come vice di Jönsson che le viene preferita in tutti gli incontri disputati dalla sua nazionale fino all'eliminazione in semifinale.[15]

Nel 2005 Domanski-Lyfors la chiama per l'Algarve Cup 2005, impiegata in due dei tre incontri della fase a gironi, e giudicandola oramai matura per il ruolo, inserita nella rosa per la fase finale dell'Europeo 2005 Lindahl debutta, da titolare, in un torneo ufficiale UEFA, giocando tutti i quattro incontri disputati dalla sua nazionale fino alla eliminazione da parte delle avversarie della Germania, vittoriose per 3-2 in semifinale ma solo dopo i tempi supplementari.[15]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Wolfsburg: 2019-2020
Chelsea: 2015, 2017, 2017-2018
Wolfsburg: 2019-2020
Chelsea: 2014-2015, 2017-2018
Linköping: 2006, 2008
Atlético Madrid: 2021

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

2009, 2018 (condiviso con i Paesi Bassi), 2022
Rio de Janeiro 2016
Tokyo 2020

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (SV) Hedvig Lindahl, su Svenskdamfotboll.com, 21 marzo 2006. URL consultato il 18 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
  2. ^ (SV) Hedvig Lindahl får inte stå i IF Trions mål ikväll, su Damfotboll.com, 16 June 2003. URL consultato il 26 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2016).
  3. ^ (SV) Alva Nilsson, Hedvig Lindahl tackade nej till USA, su fotbollskanalen.se, 12 gennaio 2010. URL consultato il 25 gennaio 2021.
  4. ^ (SV) Stig Lindmark, Hedvig Lindahl stortrivs i Kristianstad, su svenskfotboll.se, 11 maggio 2011. URL consultato il 26 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
  5. ^ (EN) New goalkeeper added to Ladies squad, su chelseafc.com, 23 dicembre 2014. URL consultato il 23 dicembre 2014.
  6. ^ (EN) Tom Garry, WSL: Hedvig Lindahl is league's best keeper, says Emma Hayes, su bbc.co.uk, 1º maggio 2015. URL consultato il 2 maggio 2015.
  7. ^ (EN) Andrew Aloia, How Chelsea won the Women's FA Cup, su BBC Sport, 1º agosto 2015. URL consultato il 5 ottobre 2015.
  8. ^ (EN) Tom Garry, WSL 1: Chelsea Ladies 4–0 Sunderland Ladies, su BBC Sport, 4 ottobre 2015. URL consultato l'8 ottobre 2015.
  9. ^ (EN) Hedvig Lindahl reflects as she departs Chelsea Women, su BBC Sport, 11 maggio 2019. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  10. ^ (DE) Verstärkung zwischen den Pfosten, su vfl-wolfsburg.de, 17 luglio 2019. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  11. ^ (ES) Hedvig Lindahl, fichaje de garantías para la portería rojiblanca, su atleticodemadrid.com, 7 luglio 2020. URL consultato il 19 gennaio 2021.
  12. ^ (ES) La internacional sueca Hedvig Lindahl, nueva portera del Atlético de Madrid, su mundodeportivo.com, 7 luglio 2020. URL consultato il 19 gennaio 2021.
  13. ^ (ES) Hedvig Lindahl, operada con éxito de la lesión meniscal de la rodilla derecha, su atleticodemadrid.com, 11 settembre 2020. URL consultato il 19 gennaio 2021.
  14. ^ (ES) Mayca Jiménez, Un muro llamado Hedvig Lindahl en el Atlético de Madrid, su atleticodemadrid.com, 15 gennaio 2021. URL consultato il 19 gennaio 2021.
  15. ^ a b c d e f SvFF, Hedvig Lindahl.
  16. ^ (SV) Spanien - Sverige 0-0 Matchfakta, su svenskfotboll.se. URL consultato il 24 gennaio 2021.
  17. ^ (SV) England - Sverige 0-5 Matchfakta, su svenskfotboll.se. URL consultato il 24 gennaio 2021.
  18. ^ (SV) Sverige - Kina 2-2 Matchfakta, su svenskfotboll.se. URL consultato il 25 gennaio 2021.

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