Aldo Gasparini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Aldo Gasparini
NascitaMantova, 27 agosto 1915
MorteLerida, 28 dicembre 1938
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàCaccia
Anni di servizio1936 - 1938
GradoSergente a.a.r.n. in s.p.e.
GuerreGuerra civile spagnola
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Aldo Gasperini (Mantova, 27 agosto 1915Lerida, 28 dicembre 1938) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra civile spagnola[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Mantova il 27 agosto 1915.[3] Dopo aver conseguito la licenza di avviamento al lavoro e la specializzazione in meccanica, fu ammesso a frequentare il corso per pilota civile.[1] Ottenuto il brevetto nel settembre 1936 fu arruolato nella Regia Aeronautica, e nominato sergente pilota, fu assegnato al 3º Stormo Caccia Terrestre di stanza sull'aeroporto di Torino-Mirafiori, passando nel ruolo naviganti dopo aver ottenuto il brevetto di pilota militare.[1] Il 5 luglio 1938 fu assegnato all'Aviazione Legionaria e mandato a combattere nella Guerra civile spagnola in forza al XXIII Gruppo Caccia "Asso di Bastoni", equipaggiato con i caccia Fiat C.R.32,[4] e al comando del maggiore Aldo Remondino.[5] Cadde in combattimento il 28 dicembre 1938 a Lerida, e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1] Anche il governo spagnolo ne ha onorato la memoria concedendogli la Medalla Militar.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, pilota da caccia, partecipava a numerose azioni belliche distinguendosi sempre per valore e sprezzo del pericolo, in quattro combattimenti contro soverchianti forze nemiche, si comportava da valoroso contribuendo col suo magnifico slancio e spirito combattivo all’abbattimento di numerosi apparecchi avversari. Nel combattimento del 28 dicembre 1938 impegnato dal suo reparto contro cinquanta apparecchi nemici, si slanciò nella mischia con indomito valore riuscendo ad abbatterne uno: ferito gravemente subito dopo nell’impari lotta e costretto ad abbandonarla, anziché affidarsi al paracadute, che gli offriva la salvezza, per non cadere prigioniero tentava con supremo sforzo di rientrare nelle linee nazionali, ove giunto stremato dalle forze precipitava immolando la giovane esistenza alla nobile causa che aveva abbracciata. Cielo di Lerida, 24 luglio -28 dicembre 1938 .[6]»
— Regio Decreto 6 giugno 1939.[3]

Onorificenze estere[modifica | modifica wikitesto]

Medalla militar individual (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte. Diario dell'"Aviacion del El Tercio", Roma, Ufficio Editoriale Aeronautico, 1941.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1924-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 346.
  • (EN) Alfredo Logoluso, Fiat CR.32 Aces of the Spanish Civil War, Oxford, Osprey Publishing, 2010, ISBN 978-1-84603-983-6.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Gasparini, Aldo, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 2 gennaio 2022.