Strada statale 421 dei Laghi di Molveno e Tenno

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Coordinate: 46°04′42.72″N 10°54′47.37″E / 46.078533°N 10.913158°E46.078533; 10.913158
Strada statale 421
dei Laghi di Molveno e Tenno
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Trentino-Alto Adige
Dati
ClassificazioneStrada statale
InizioSS 43 presso La Rocchetta
FineRiva del Garda
Lunghezza63,900[1] km
Provvedimento di istituzioneD.M. 18/02/1963 - G.U. 142 del 30/05/1963[2]
GestoreTratte ANAS: nessuna (dal 1998 la gestione è passata alla Provincia autonoma di Trento)

La strada statale 421 dei Laghi di Molveno e Tenno (SS 421) è una strada statale italiana che connette la Val di Non al lago di Garda passando per le valli Giudicarie con un percorso tipicamente montano.

Percorso[modifica | modifica wikitesto]

Ha origine dalla strada statale 43 della Val di Non a Vigo di Ton (frazione del comune di Ton in provincia di Trento) in località Rocchetta e termina a Riva del Garda innestandosi nella strada statale 45 bis Gardesana Occidentale.

La strada attraversa gli abitati di Andalo e Molveno, importanti centri turistici estivi ed invernali (comprensorio della Paganella), costeggia la sponda orientale del Lago di Molveno e discende nelle valli Giudicarie dove interseca in località Ponte Arche (frazione di Comano Terme) la strada statale 237 del Caffaro. A questo punto la strada risale verso il passo del Ballino e ridiscende verso il lago di Garda, passando prima per il lago di Tenno.

In seguito al decreto legislativo 2 settembre 1997, n° 320, dal 1º luglio 1998 la gestione è passata dall'ANAS alla Provincia autonoma di Trento. Quest'ultima ha lasciato la classificazione e la sigla di statale (SS) alla strada, poiché non si tratta di un trasferimento dal demanio dello Stato a quello delle Regioni, ma di una delega in materia di viabilità e pertanto la titolarità resta sempre in capo allo Stato.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Piano nazionale della sicurezza stradale, azioni prioritarie - Allegati tecnici (PDF), su vecchio.ciclodi.it, Ministero dei trasporti e delle infrastrutture, p. 69 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  2. ^ Decreto ministeriale del 18/02/1963

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