Stazione di Gavardo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Gavardo
stazione ferroviaria
Il fabbricato viaggiatori nel 2008
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàGavardo
Coordinate45°35′01.86″N 10°26′28.68″E / 45.58385°N 10.4413°E45.58385; 10.4413
Lineeferrovia Rezzato-Vobarno
Storia
Stato attualeabbandonato
Attivazione1897
Soppressione1968
Caratteristiche
Tipostazione passante, in superficie
Binari3

La stazione di Gavardo fu una stazione ferroviaria della Rezzato-Vobarno a servizio dell'omonimo comune.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'impianto fu aperto al servizio pubblico il 16 maggio 1897, assieme al primo tronco Rezzato-Tormini[1].

La stazione seguì tutte le vicende societarie della linea ferroviaria: fino al 1904 fu gestita dalla Società Anonima per la ferrovia Rezzato-Vobarno e Valle Sabbia (FRVVS), dal 1904 al 1909 dalla Società Anonima per la Ferrovia Rezzato-Vobarno-Caffaro, quindi dalla provincia di Brescia fino alla prima guerra mondiale, quando l'esercizio passò alle Ferrovie dello Stato (FS). Nel 1921, fu ceduta dalla provincia alla Società Elettrica Bresciana (SEB), che gestiva la rete tranviaria extraurbana di Brescia. Nel 1930, la SEB costituì una nuova società anonima, la Ferrovia Rezzato-Vobarno (FRV), che prese in carico la gestione della linea[2].

Dal 23 agosto 1931 fino al 10 luglio 1954, la stazione fu servita anche dalle corse della tranvia Brescia-Salò i cui treni furono instradati sulla linea ferroviaria, tra Virle Treponti a Tormini Stazione, per liberare la statale Gardesana Occidentale dai binari della linea del tram[3]. Il servizio passeggeri ferroviario fu mantenuto fino alla seconda guerra mondiale[4].

Rimase attiva al servizio merci fino alla chiusura della linea ferroviaria, il 23 marzo 1968[5]. Fu utilizzata come deposito degli autobus della Società Italiana Autoservizi (SIA) per qualche anno[6].

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Il fabbricato viaggiatori nel 1975

Il fabbricato viaggiatori ha la stessa forma di altre stazioni della ferrovia, come quello di Nuvolera e di Tormini Scalo, a due livelli fuori terra e pianta rettangolare. Tuttavia, presenta ai lati due corpi di fabbrica a un piano[7].

Il piazzale era composto da un binario di raddoppio, dalla capacità di ventuno carri, e da uno di scalo per scarico diretto, lungo 221,50 m[8]. Il tracciato della ferrovia è stato riutilizzato per le strade comunali denominate via della Ferrovia e viale Orsolina Avanzi, mentre il piazzale della stazione è diventato piazza Aldo Moro[9].

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

La stazione fu servita dai treni accelerati e misti della Rezzato-Vobarno Ferriera. Dal 1931 al 1954, si aggiunsero le corse tranviarie della Brescia-Salò.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Orario della nuova ferrovia Tormini-Rezzato, in Il Cittadino di Brescia, 14 maggio 1897. L'apertura della ferrovia Rezzato-Tormini, in La Provincia di Brescia, 14 maggio 1897. Benedizione della nuova ferrovia Vobarno-Rezzato, in La Sentinella Bresciana, 16 maggio 1897.
  2. ^ Spinelli (1992), p. 352, Mafrici (1997), p. 220, e Regio decreto 19 gennaio 1931, n. 146, in materia di "elettrificazione del tronco Treponti-Tormini della ferrovia Rezzato-Vobarno".
  3. ^ Ganzerla (2004), p. 293, e Bicchierai (1997), pp. 8-9 e p. 12.
  4. ^ Quadro orario 626. Rezzato-Tormini-Vobarno, in Orario Generale Ferrovie - Navigazione Lacuale - Tramvie - Servizi Automobilistici - Navigazione Marittima e Linee aeree, giugno 1942, p. 117.
  5. ^ Bicchierai (1997), p. 15.
  6. ^ Monumenti (1984), pp. 201-202.
  7. ^ Memoriale (1911), p. 5.
  8. ^ Orario Servizio FS (1918), p. 2 e p. 6; Memoriale (1911), p. 5.
  9. ^ Monumenti (1984), p. 201.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Garlandini e Massimo Negri (a cura di), I monumenti storico-industriali della Lombardia. Censimento regionale, in I quaderni di documentazione regionale, vol. 17, 1984.
  • Mario Bicchierai, Treni e tram lungo la Valle sabbia, in Mondo Ferroviario, n. 128, febbraio 1997.
  • Giancarlo Ganzerla, Binari sul Garda - Dalla Ferdinandea al tram: tra cronaca e storia, Brescia, Grafo, 2004, ISBN 88-7385-633-0.
  • Claudio Mafrici, I binari promiscui - Nascita e sviluppo del sistema tramviario extraurbano in provincia di Brescia (1875-1930), in Quaderni di sintesi, vol. 51, novembre 1997.
  • Giovanni Spinelli, Una ferrovia anomala: le vicende della Rezzato-Vobarno, in Daniele Montanari (a cura di), Mazzano: Storia di una comunità - Secoli XII-XX, Travagliato, Tipolitografia Lumini, 1992.
  • Deputazione provinciale di Brescia, Memoria illustrativa della Ferrovia Brescia-Rezzato-Vobarno-Vestone, Brescia, Unione tipolitografica bresciana, 1911.
  • Ferrovie dello Stato. Esercizio militare della linea Rezzato-Vobarno, Orario di Servizio dal 1º agosto 1918, Brescia, Unione lito-tipografica bresciana, 1918.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]