Sovrintendenza capitolina ai beni culturali

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sovrintendenza capitolina ai beni culturali
StatoBandiera dell'Italia Italia
OrganizzazioneRoma Capitale
TipoSoprintendenza comunale
Direzioni
  • Direzione musei civici
  • Direzione patrimonio artistico delle ville storiche
  • Direzione interventi su edilizia monumentale
Istituito1998
PredecessoreRipartizione X Antichità e Belle Arti
SovrintendenteClaudio Parisi Presicce
Impiegati93[1]
SedePiazza Lovatelli, 35, Roma
Sito webwww.sovraintendenzaroma.it/

La Sovrintendenza capitolina ai beni culturali è una struttura di linea di Roma Capitale che opera nella gestione, manutenzione e valorizzazione dei beni archeologici, storico-artistici e monumentali di proprietà comunale nel territorio di Roma.

La Sovrintendenza è suddivisa in tre direzioni e tre unità organizzative correlate: la direzione musei civici, la direzione patrimonio artistico delle ville storiche (con la correlata u.o. Archivio Storico Capitolino), la direzione valorizzazione e gestione e la direzione interventi su edilizia monumentale (con la correlata u.o. tecnica di progettazione) e la u.o. valorizzazione e gestione (correlata al ruolo del sovrintendente).

Il sovrintendente è Claudio Parisi Presicce, in carica dal 30 giugno 2022, che ha ricoperto il medesimo ruolo dal 13 giugno 2013 al 15 marzo 2019.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Poco dopo la breccia di Porta Pia e l'unione di Roma al Regno d'Italia fu istituita, nel 1872, la Commissione archeologica comunale, con il compito di supervisionare le attività edilizie nell'ambito delle trasformazioni urbanistiche che stavano interessando la città.

Nel 1900 furono istituiti anche il Comitato di storia ed arte e la Commissione per la conservazione delle mura. L'incremento del patrimonio archeologico, storico e artistico tutelato, portò tuttavia alla necessità di ridisegnare il quadro di gestione e valorizzazione dei beni culturali, optando per la nascita di un unico ente in grado di coniugare le due attività di concerto con le competenti soprintendenze statali. Negli anni del governatorato di Roma, con deliberazione n° 6105 del 1926, fu istituita la Ripartizione X Antichità e Belle Arti, la cui direzione spettava ad un Primo dirigente, che solo tra il 1967 e il 1968 assunse la denominazione di Sovraintendente ai musei, gallerie, scavi e monumenti.

Nel 1998 questo ufficio fu trasformato in struttura extra-dipartimentale, per poi rientrare a partire dal 2002 tra le strutture del comune di Roma, poi trasformato nell'ente Roma Capitale.[2]

Sovrintendenti[modifica | modifica wikitesto]

La nomina del direttore, o sovrintendente, della Sovrintendenza viene decisa dal sindaco in carica e non è sottoposta alla durata di un mandato.

Dal 1998 i direttori sono stati:

  • Eugenio La Rocca (1998[3] - 2008)
  • Umberto Broccoli (2008 - 2013)
  • Claudio Parisi Presicce (2013 - 2019)
  • Maria Vittoria Marini Clarelli (2019 - 2022)
  • Claudio Parisi Presicce (dal 2022)

Patrimonio[modifica | modifica wikitesto]

La Sovrintendenza cura un gran numero di palazzi storici, siti archeologici e monumenti vari, a cui si aggiunge l'intero perimetro delle mura urbane di Roma, che rappresentano le varie età dello sviluppo urbanistico della città. Diversi siti tutelati sono inoltre parte integrante delle infrastrutture cittadine, come ad esempio alcuni ponti che scavalcano i fiumi Tevere e Aniene (ponte Cestio, ponte Fabricio, ponte Milvio, ponte Sisto, ponte Nomentano, ponte Salario e ponte Vittorio Emanuele II) o come gli antichi componenti della rete idrica romana (la Cloaca Massima oltre che gli acquedotti Claudio, Traiano, Aqua Marcia e Aqua Virgo).

I siti tutelati dalla Sovrintendenza possono essere suddivisi in base all'epoca: Roma antica, Roma medievale e moderna e Roma contemporanea.

Roma antica[modifica | modifica wikitesto]

La Sovrintendenza gestisce le aree archeologiche di: Antemnae, piazzale Clodio, via Cilicia, via delle Botteghe Oscure, Sant'Omobono Ludus Magnus, Monte Testaccio, necropoli di San Paolo, Centocelle, stadio di Domiziano, via Alessandrina, Colle Oppio, Villa dei Gordiani, Settecamini, largo Argentina, Circo Massimo, Fori Imperiali e parco del Celio.[4]

I monumenti gestiti sono:

Roma medievale e moderna[modifica | modifica wikitesto]

Tra i beni appartenenti alle epoche medievale e moderna sono ricompresi alcuni edifici e complessi architettonici oltre che alcune fontane, monumenti, edicole sacre e lapidi commemorative.

I complessi architettonici gestiti sono:

Monumenti[modifica | modifica wikitesto]

I monumenti gestiti sono:

Fontane[modifica | modifica wikitesto]

Le fontane gestite sono:

Ville, parchi e giardini[modifica | modifica wikitesto]

Roma contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rendiconti della gestione (Bilanci consuntivi) - Allegato 11.7 - Relazione al Rendiconto 2019 Analisi dell'attività svolta e verifica dei risultati conseguiti (Strutture centrali Parte 2: Strutture di Linea_2 e di Scopo), su comune.roma.it, Roma Capitale. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  2. ^ Presentazione, su sovraintendenzaroma.it. URL consultato il 10 gennaio 2021.
  3. ^ Già direttore della precedente struttura dipartimentale dal 1993.
  4. ^ Aree archeologiche, su sovraintendenzaroma.it. URL consultato l'11 gennaio 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN132847487 · BAV 494/29562 · LCCN (ENno99015091 · GND (DE1098139232 · BNF (FRcb134955581 (data) · J9U (ENHE987007267127405171 · WorldCat Identities (ENlccn-no99015091