Prima battaglia di Noirmoutier

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Prima battaglia di Noirmoutier
parte delle Guerre di Vandea
Il castello di Noirmoutier
Data12 ottobre 1793
LuogoIsola di Noirmoutier
EsitoVittoria vandeana
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
800 uomini3.000 uomini
Perdite
800 prigionieri
(200 fucilati)
Nessuna
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La prima battaglia di Noirmoutier è stata una battaglia della Prima Guerra di Vandea combattuta il 12 ottobre 1793 sull'isola di Noirmoutier.

Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

Da tempo François Charette voleva prendere afferrare di l'isola di Noirmoutier. Gli abitanti dell'isola stavano dalla parte dei vandeani e inoltre da qui potevano comunicare con la Gran Bretagna. Nella notte tra il 28 e il 29 settembre, Charette fece un primo tentativo attraversando il passaggio di Gois con 2.000 uomini, ma i suoi soldati si diedero alla fuga dopo i primi spari.

La battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo avere vinto nella battaglia di Saint-Fulgent il 22 settembre, l'esercito vandeano decretò che la presa di Noirmoutier era un obiettivo prioritario. Il 9 ottobre, Charette e i suoi 3.000 uomini lasciarono Legé, che però il giorno successivo cadde in mano ai repubblicani del generale Haxo.

Charette marciò quindi su Saint-Gilles-Croix-de-Vie ma la città era ben difesa, così prese Bouin nella sera dell'11 ottobre e fece riposare il suo esercito, in attesa di attraversare il passaggio di Gois, percorribile a piedi solo con la bassa marea.

Mappa dell'isola di Noirmoutier

Il 12 ottobre, all'una del mattino, Charette e i suoi iniziarono a mettersi in marcia attraversando l'Arche-de-l'Eglise e Beauvoir-sur-Mer. Ma improvvisamente, dopo alcuni minuti di marcia, si accorsero che dietro di loro stava risalendo la marea e quindi non potevano fuggire in caso di sconfitta. In realtà Charette percorse più strada volontariamente in modo che con l'alta marea i suoi non si sarebbero potuti ritirare come era accaduto a settembre, in questo modo erano costretti a vincere la battaglia.

I vandeani allora passarono all'attacco, prendendo di sorpresa l'artiglieria repubblica posizionata a nord di Barbâtre, che serviva per difendere il passaggio di Gois. Una volta entrati in città gli abitanti si unirono all'esercito vandeano. Questi risalirono quindi verso il nord e respinsero una distaccamento repubblicano sul monte La Casie e il loro comandante Richer venne ucciso da Charette. I vandeani attaccarono la città di Noirmoutier, mentre i repubblicani comandati dal generale aiutante Conrad Wieland si erano barricati nel castello della città.

Ma Wieland resosi conto che non aveva alcuna possibilità di vittoria, propose la resa a Charette che quest'ultimo accettò. Charette propose quindi a Wieland di unirsi a lui, ma questo rifiutò così decise di lasciare libero Wieland e i suoi ufficiali a patto di non abbandonare l'isola, mentre tutti il resto dell'esercito repubblicano venne fatto prigioniero.

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Charette in seguito alla battaglia lasciò Noirmoutier, lasciando la metà delle sue truppe per garantire la difesa dell'isola e incaricando René de Tinguy e Dubois de La Pastelière di prendere il comando, portò poi i prigionieri repubblicani a Bouin, affidandoli a François Pajot dove vennero rinchiusi nelle carceri della città. Ma tra i prigionieri furono riconosciuti alcuni soldati del quinto battaglione dei cacciatori della Manica responsabili delle esecuzioni sommarie a Machecoul nell'aprile del 1793, così dopo alcune agitazioni dei prigionieri, Pajot prese a pretesto un tentativo di ribellione per giustiziare i responsabili del massacro. Fece fucilare quindi circa 200 prigionieri: i cacciatori della Manica e alcuni artiglieri di Noirmoutier che parteciparono alla rivolta.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Yves Gras, La Guerre de Vendée, éditions Economica, 1994, p. 80.
  • Jean Tabeur, Paris contre la Province, les guerres de l'Ouest, éditions Economica, 2008, pp. 143–144.