Crateri di 25143 Itokawa

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Voce principale: 25143 Itokawa.

Segue una lista dei crateri d'impatto presenti sulla superficie di 25143 Itokawa. La nomenclatura di 25143 Itokawa è regolata dall'Unione Astronomica Internazionale; la lista contiene solo formazioni esogeologiche ufficialmente riconosciute da tale istituzione.

I crateri di Itokawa portano i nomi di luoghi che ospitano o hanno ospitato strutture collegate all'astronomia o all'astronautica.[1]

Sono tutti stati identificati durante il sorvolo ravvicinato della sonda Hayabusa, l'unica ad avere finora raggiunto Itokawa.

Prospetto[modifica | modifica wikitesto]

Cratere Eponimo Latitudine Longitudine Diametro
Catalina Monti Santa Catalina - Montagne a nord di Tucson in Arizona (USA) dove hanno sede due dei tre osservatori che partecipano al Catalina Sky Survey. 17° S 14° E 21 m
Fuchinobe Fuchinobe - Località nella città di Sagamihara (Giappone), sede del polo universitario di Aoyama Gakuin. 34° N 269° E 37 m
Gando Gando - Ex-base di lancio spagnola a Gran Canaria, ora convertita nel locale aeroporto internazionale. 76° S 205° E 2 m
Hammaguira Hammaguir - Ex-base di lancio francese nel deserto del Sahara in Algeria. 18° S 205° E 28 m
Laurel Laurel - Città del Maryland (USA) dove hanno sede l'Applied Physics Laboratory dell'Università Johns Hopkins. 1° N 162° E 22 m
Kamisunagawa Kamisunagawa - Città dell'isola di Hokkaidō in Giappone dove ha sede un impianto per i test di microgravità. 28° S 45° E 13 m
Kamoi Kamoi - Località nella città di Yokohama in Giappone dova ha sede un impianto della NEC TOSHIBA Space Systems. 6° N 244° E 8 m
Komaba Komaba - Località di Tōkyō in Giappone dove aveva sede l'ISAS prima della fusione nell'Agenzia Spaziale Giapponese. 10° S 102° E 28 m
Miyabaru Miyabaru - Base radar del centro spaziale di Uchinoura in Giappone. 40° S 244° E 88 m
San Marco Piattaforma San Marco - L'ex-piattaforma petrolifera usata come base di lancio nel Centro spaziale Luigi Broglio a 32 km dalla costa di Malindi (Kenya). 28° S 319° E 3 m

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Le regole di nomenclatura dal sito dell'UAI, su planetarynames.wr.usgs.gov. URL consultato il 23 agosto 2009.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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