Arformoterolo

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Arformoterolo
Nome IUPAC
N-[2-hydroxy-5-[(1R)-1-hydroxy-2-[[(2R)-1-(4-methoxyphenyl) propan-2-yl]amino]ethyl] phenyl]formamide
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC19H24N2O4
Massa molecolare (u)344,405 g/mol
Numero CAS67346-49-0
Codice ATCnessuno
PubChem3083544
DrugBankDB01274
SMILES
CC(CC1=CC=C(C=C1)OC)NCC(C2=CC(=C(C=C2)O)NC=O)O
Dati farmacologici
Categoria farmacoterapeuticabroncodilatatori, beta 2 agonisti selettivi
Modalità di
somministrazione
Inalatoria (aerosol)
Dati farmacocinetici
Emivita26 ore
Indicazioni di sicurezza
Frasi H---
Consigli P---

Arformoterolo, spesso commercializzato come sale tartrato, è un composto a lunga durata d'azione, con attività di tipo agonista selettivo sui recettori β2-adrenergici. Come farmaco viene utilizzato per ridurre il broncospasmo in alcune condizioni patologiche quali l'asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Questi disturbi della respirazione si caratterizzano per un marcato restringimento (secondario allo spasmo della muscolatura bronchiale ed all'infiammazione delle vie aeree) a carico delle vie aeree che trasportano aria ai polmoni attraverso i bronchi e le loro ramificazioni più fini. Arformoterolo è la forma attiva, più precisamente l'enantiomero (R,R) del formoterolo. La molecola non è commercializzata in Italia ma è stata approvata in altri paesi, ad esempio negli Stati Uniti da parte della locale agenzia del farmaco, la Food and Drug Administration, a partire dall'ottobre 2006 per il trattamento della bpco.[1][2]

Farmacocinetica[modifica | modifica wikitesto]

Dopo somministrazione per via inalatoria la biodisponibilità della molecola è approssimativamente del 25% dovuta all'assorbimento intestinale e soprattutto all'assorbimento tramite il polmone. Il picco di concentrazione plasmatica viene raggiunto entro un'ora dall'assunzione. Il picco degli effetti farmacologici si verifica entro 1-3 ore dalla somministrazione e perdura per circa 12 ore. Il legame con le proteine plasmatiche è variabile tra il 56% ed il 65%. La molecola è ampiamente trasformata a livello epatico, principalmente in metaboliti glucuronide, grazie ad isoenzimi della uridina difosfato glucuronosiltransferasi (UGT) ed in coniugati solfati. In misura più limitata è metabolizzata dal CYP2D6 e da isoenzimi CYP2C19 in metaboliti O-demetilati. L'escrezione avviene principalmente con le urine (circa il 67%), sotto forma di metaboliti e in misura minore con le feci (circa 22%) nel giro di 14 giorni. L'emivita allo steady state è pari a 26 ore.

Usi clinici[modifica | modifica wikitesto]

Il farmaco viene utilizzato nel trattamento a lungo termine della broncocostrizione associata alla BPCO (bronchite cronica ed enfisema).[3][4] Come altri agonisti β2-adrenergici a lunga durata d'azione trova indicazione nella terapia di mantenimento di pazienti con BPCO moderata o severa (rispettivamente FEV1 ≥ 50 e <80% del predetto e FEV1 <30% del predetto) che continuano ad essere sintomatici nonostante la terapia al bisogno con broncodilatatori a breve durata d'azione (ad esempio, ipratropio od altri agonista β2-adrenergici). Il trattamento regolare con broncodilatatori a lunga durata d'azione è più efficace e conveniente rispetto al trattamento con broncodilatatori a breve durata d'azione.

Effetti collaterali ed indesiderati[modifica | modifica wikitesto]

In corso di trattamento con arformoterolo gli effetti avversi segnalati con maggiore frequenza sono: dolore non specificato, dolore toracico, dorsalgia e lombalgia, crampi muscolari (in particolare alle gambe), difficoltà respiratoria, cefalea, ansia, palpitazioni, cardiopalmo, sindrome simil influenzale, edemi periferici. L'ipokaliemia associata ad alcuni degli effetti avversi segnalati può comportare un incremento del rischio cardiovascolare.[5] In alcuni pazienti arformoterolo può comportare l'insorgenza di tremori fini a carico della muscolatura scheletrica. I tremori sono evidenziabili con maggiore facilità alle mani.[3][6] Questo effetto avverso, tipico e comune a tutti gli stimolanti beta-adrenergici, è in strettamente correlato al dosaggio utilizzato. Come per altre sostanze ad azione broncodilatatrice somministrate per via inalatoria, è possibile che si verifichi un broncospasmo paradosso, un grave effetto collaterale potenzialmente letale per il paziente.[7]

Controindicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il farmaco è controindicato nei soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo, al formoterolo tartrato, oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti della formulazione farmaceutica.

Interazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Farmaci che prolungano l'intervallo QT: la co-somministrazione con arformoterolo deve essere effettuata con estrema cautela per il possibile aumentato rischio di aritmie ventricolari e torsioni di punta.
  • Beta-bloccanti (propranololo, metoprololo, bisoprololo ed altri): la contemporanea somministrazione di farmaci betabloccanti e arformoterolo non è indicata. Questi medicinali possono bloccare l'azione polmonare del beta-agonista ed indurre grave broncospasmo nei pazienti con storia di asma. In situazioni eccezionali, ad esempio nei soggetti con pregresso infarto del miocardio, il ricorso a beta-bloccanti cardioselettivi può essere necessario, anche se la loro somministrazione deve sempre avvenire con estrema cautela.[8]
  • Diuretici: la contemporanea assunzione di arformoterolo e diuretici non risparmiatori di potassio (ad esempio diuretici dell'ansa o tiazidici) può causare una riduzione della concentrazione plasmatica di potassio ed alterazioni elettrocardiografiche, in particolare quando si eccedono i normali dosaggi. Arformoterolo, soprattutto a dosi elevate, stimola la captazione di potassio da parte delle cellule, riducendone la disponibilità a livello extracellulare. In caso di co-somministrazione si deve quindi monitorare regolarmente la kaliemia.[9]

Gravidanza ed allattamento[modifica | modifica wikitesto]

Il profilo di sicurezza di arformoterolo durante la gravidanza e l'allattamento non è ancora stato adeguatamente stabilito. La Food and Drug Administration (FDA) ha inserito arformoterolo in classe C per l'uso in gravidanza. In questa classe sono inseriti i farmaci privi di studi controllati sulle donne ma i cui studi sugli animali hanno rilevato effetti dannosi sul feto (teratogenico, letale o altro), oppure i farmaci per i quali non sono disponibili studi né sull'uomo né sull'animale.[10][11]

Non è noto se arformoterolo sia escreto nel latte materno. Studi eseguiti su formoterolo tartrato avevano dimostrato che la molecola può essere rinvenuta nel latte delle ratte trattate. Si ritiene perciò che precauzionalmente il farmaco non dovrebbe essere utilizzato da donne che allattano al seno.

Sovradosaggio[modifica | modifica wikitesto]

In caso di sovradosaggio i sintomi che vengono accusati dal paziente sono quelli tipicamente in relazione con i β2-stimolanti, ed in particolare vertigini, secchezza delle fauci, aritmie cardiache, cefalea, iperglicemia, ipertensione arteriosa, tremore, ipokaliemia, acidosi metabolica, crampi muscolari, nausea, nervosismo, palpitazioni, angina pectoris.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Arformoterol: (R,R)-eformoterol, (R,R)-formoterol, arformoterol tartrate, eformoterol-sepracor, formoterol-sepracor, R,R-eformoterol, R,R-formoterol., in Drugs R D, vol. 5, n. 1, 2004, pp. 25-7, PMID 14725487.
  2. ^ J. Kharidia, CM. Fogarty; CF. Laforce; G. Maier; R. Hsu; KM. Dunnington; L. Curry; RA. Baumgartner; JP. Hanrahan, A pharmacokinetic/pharmacodynamic study comparing arformoterol tartrate inhalation solution and racemic formoterol dry powder inhaler in subjects with chronic obstructive pulmonary disease., in Pulm Pharmacol Ther, vol. 21, n. 4, Ago 2008, pp. 657-62, DOI:10.1016/j.pupt.2008.03.003, PMID 18501650.
  3. ^ a b RA. Baumgartner, NA. Hanania; WJ. Calhoun; SA. Sahn; K. Sciarappa; JP. Hanrahan, Nebulized arformoterol in patients with COPD: a 12-week, multicenter, randomized, double-blind, double-dummy, placebo- and active-controlled trial., in Clin Ther, vol. 29, n. 2, febbraio 2007, pp. 261-78, DOI:10.1016/j.clinthera.2007.02.009, PMID 17472819.
  4. ^ JP. Hanrahan, NA. Hanania; WJ. Calhoun; SA. Sahn; K. Sciarappa; RA. Baumgartner, Effect of nebulized arformoterol on airway function in COPD: results from two randomized trials., in COPD, vol. 5, n. 1, febbraio 2008, pp. 25-34, DOI:10.1080/15412550701816187, PMID 18259972.
  5. ^ DE. O'Donnell, S. Aaron; J. Bourbeau; P. Hernandez; DD. Marciniuk; M. Balter; G. Ford; A. Gervais; R. Goldstein; R. Hodder; A. Kaplan, Canadian Thoracic Society recommendations for management of chronic obstructive pulmonary disease - 2007 update., in Can Respir J, 14 Suppl B, Set 2007, pp. 5B-32B, PMID 17885691.
  6. ^ JF. Donohue, NA. Hanania; KA. Sciarappa; E. Goodwin; DR. Grogan; RA. Baumgartner; JP. Hanrahan, Arformoterol and salmeterol in the treatment of chronic obstructive pulmonary disease: a one year evaluation of safety and tolerance., in Ther Adv Respir Dis, vol. 2, n. 2, aprile 2008, pp. 37-48, DOI:10.1177/1753465808089455, PMID 19124357.
  7. ^ Sepracor. General summary for Brovana (arformoterol tartrate) inhalation solution. Marlborough, MA
  8. ^ MJ. Tafreshi, AB. Weinacker, Beta-adrenergic-blocking agents in bronchospastic diseases: a therapeutic dilemma., in Pharmacotherapy, vol. 19, n. 8, Ago 1999, pp. 974-8, PMID 10453968.
  9. ^ BT. van den Berg, RT. Louwerse; GJ. Luiken; RE. Jonkers; CJ. van Boxtel, Hypokalaemia in healthy volunteers after single and multiple doses of formoterol or salbutamol., in Clin Drug Investig, vol. 15, n. 6, 1998, pp. 523-9, PMID 18370510.
  10. ^ Onyeka Otugo, Olabode Ogundare, Christopher Vaughan, Emmanuel Fadiran, Leyla Sahin, Consistency of Pregnancy Labeling Across Different Therapeutic Classes (PDF), su fda.gov, Food and Drug Administration - Office of Women’s Health, 1979. URL consultato il 27 giugno 2013.
  11. ^ R. Sannerstedt, P. Lundborg; BR. Danielsson; I. Kihlström; G. Alván; B. Prame; E. Ridley, Drugs during pregnancy: an issue of risk classification and information to prescribers., in Drug Saf, vol. 14, n. 2, febbraio 1996, pp. 69-77, PMID 8852521.

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