Le femmine puntigliose

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Le femmine puntigliose
Commedia in tre atti
AutoreCarlo Goldoni
Lingua originale
GenereCommedia
Composto nel1750
Prima assoluta18 aprile 1750
Mantova
Personaggi
  • Donna Rosaura, moglie di
  • Don Florindo Aretusi, mercante siciliano
  • La contessa Beatrice
  • Il conte Onofrio, suo marito
  • La contessa Eleonora
  • La contessa Clarice
  • Il conte Ottavio
  • Il conte Lelio
  • Pantalone de' Bisognosi, mercante veneziano
  • Brighella, staffiere di donna Rosaura
  • Arlecchino, servidore della medesima in figura di Moro
  • Un servitore della contessa Beatrice
  • Un paggio della contessa Eleonora
  • Un bravo
  • Tre cavalieri
  • Due dame
  • Un ballerino
  • Tre bravi
  • Servitori
  • Suonatori che non parlano
 

Le femmine puntigliose è una commedia in tre atti di Carlo Goldoni, scritta nel 1750 e recitata per la prima volta a Mantova nella primavera dello stesso anno. Fu quindi replicata a Milano e a Venezia[1].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Palermo. La ricca borghese donna Rosaura, spalleggiata dal marito, il mercante Florindo, vuole a tutti i costi sedere in una conversazione di nobildonne palermitane, per potersene vantare una volta tornata al suo paese. La spiantata contessa Beatrice ed il vanitoso conte Lelio, lautamente compensati per i loro maneggi, brigano affinché Rosaura venga accettata dalle superbe dame Eleonora e Clarice, che per soldi accettano in privato ciò che però disdegnano apertamente in pubblico.

Poetica[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una commedia di dura satira sociale, sulla scia del precedente La famiglia dell'antiquario[1], in cui Goldoni mette in ridicolo sia la smania arrivista piccolo borghese, sia la vacua boria aristocratica. Scrisse l'autore nella prefazione per l'edizione a stampa: Il puntiglio principalissimo su cui raggirasi la mia Commedia è quello di una Femmina ricca, la quale in mezzo a tutti i comodi della vita si crede infelice, se non può comparir fra le Dame. Io non credo, che possa darsi maggior pazzia di cotesta. La Nobiltà è un fregio grande, desiderabile da chicchessia, ma è quel tal fregio che unicamente può dalla nascita conseguirsi. Tutto l'oro del Mondo non è bastante a cambiar il sangue, e sarà sempre stimata più una Femmina doviziosa nel proprio rango, di quello possa ella sperare innalzandosi a qualche Ordine superiore[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b G. Ortolani, Tutte le opere di C. Goldoni, Milano, Mondadori Editore, 1936
  2. ^ Carlo Goldoni, prefazione a Le femmine puntigliose

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