Vasco Peloni

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Vasco Peloni
NascitaFirenze, 1917
MorteCampagna italiana di Grecia, 29 novembre 1940
Cause della mortemorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Reparto83º Reggimento fanteria "Venezia"
Anni di servizio1937 - 1941
GradoSottotenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Vasco Peloni (Firenze, 1917Campagna italiana di Grecia, 29 novembre 1940) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Firenze nel 1917, figlio di Romildo e Ugolina Bertolini.[2] Iscritto al quarto anno nella facoltà di scienze economiche presso l'Università di Firenze, nel novembre 1937 venne arruolato nel Regio Esercito ed ammesso a frequentare il corso allievi ufficiali ufficiali di complemento nel 34º Reggimento fanteria "Livorno", venendo nominato aspirante nel luglio 1938, destinato a prestare servizio presso l'83º Reggimento fanteria "Venezia".[2] Divenuto sottotenente dall'ottobre successivo, fu posto in congedo nel febbraio 1939.[2] Richiamato in servizio attivo il 18 aprile successivo, riprese servizio nell'83º Reggimento fanteria mobilitato con il quale una settimana dopo, partì per l'Albania.[2] Dal 28 ottobre 1940 prese parte alle operazioni di guerra sul fronte greco-albanese e, disperso nel combattimento del 29 novembre 1940, ne venne ritrovata la salma soltanto il 26 maggio 1941.[2] In quell'anno l'università di Firenze gli conferì la laurea ad honorem, e fu poi insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di un plotone dislocato a difesa in zona di sicurezza, resisteva, benché fossero caduti i posti laterali, per due giorni sulla posizione, infliggendo all’avversario che l’aveva oltre passata, numerose perdite con tiri d’infilata e da tergo. Attaccato da forze soverchianti, affrontava la lotta incitando i suoi uomini alla resistenza ad oltranza. Ferito mortalmente, rifiutava di essere trasportato ai posto di medicazione ed incitava i suoi dipendenti a non abbandonare la posizione. Q. 854 Zagoricani (Fronte greco), 29 novembre 1940 .[3]»
— Regio Decreto 10 aprile 1942.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.476.
  2. ^ a b c d e f Combattenti Liberazione.
  3. ^ Quirinale - scheda - visto 3 marzo 2016
  4. ^ Registrato alla Corte dei Conti il 2 giugno 1942, registro 20 guerra, foglio 95.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 476.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Peloni, Vasco, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 18 marzo 2023.
  • Peloni, Vasco, su MOVM. URL consultato il 18 marzo 2023.