Utente:Monibo74/Sandbox

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Igiaba Scego[modifica | modifica wikitesto]

Igiaba Scego (Roma, 20 marzo 1974) è una scrittrice italiana di origine somala.

la scrittrice Igiaba Scego

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata in Italia da una famiglia di origini somale, Igiaba Scego ottiene la laurea in Letterature straniere presso la Sapienza di Roma e in seguito svolge un dottorato di ricerca in Pedagogia all'Università di Roma Tre e si occupa di scrittura, giornalismo e di ricerca incentrata sul dialogo tra culture e sulla dimensione della transculturalità e della migrazione.

Collabora con molte riviste che si occupano di migrazioni e di culture e letterature africane tra cui «Latinoamerica», «Carta», «El Ghibli», «Migra» e con alcuni quotidiani come «la Repubblica», «il manifesto», «L'Unità» e «Internazionale».

Le sue opere sono piene di riferimenti autobiografici e si caratterizzano per il precario equilibrio tra le due realtà culturali d'appartenenza, quella d'origine (somala) e quella vissuta nella quotidianità (italiana).

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2003 vince il premio Eks&Tra di scrittori migranti con il suo racconto Salsicce e pubblica il suo romanzo di esordio, La nomade che amava Alfred Hitchcock.

Nel 2007 cura assieme a Ingy Mubiayi la raccolta Quando nasci è una roulette. Giovani figli di migranti si raccontano. E' la storia di sette ragazzi e ragazze di origine africana, nati a Roma da genitori stranieri o arrivati in Italia da piccoli: la scuola, il rapporto con la famiglia e con i coetanei, la religione, il razzismo, i sogni.

Collabora con Repubblica e Il manifesto e cura dal 2007 al 2009 la rubrica di opinioni I colori di Eva, per la rivista Nigrizia.

Dal 2006 partecipa al Festival della letteratura di Mantova. Nel 2007 partecipa al workshop di WikiAfrica con la presenza, inoltre, di Marco Aime, Cristina Ali Farah, Livia Apa, Bili Bidjocka, Frieda Brioschi, Sylviane Diop, Elio Grazioli, Tahar Lamri, Edoardo Marascalchi, Simon Njami, Paola Splendore, Alessandro Triulzi e Itala Vivan. Così come nel 2008 in occasione delle tre tavole rotonde di WikiAfrica organizzate dalla Fondazione lettera27 con la partecipazione di Gaston Kaboré, Sami Tchak, Nuruddin Farah, Abdourahman Waberi, Cristina Ali Farah, Paola Splendore, Alessandro Triulzi, Alessandra di Maio, Federica Sossi, Gabriele Del Grande, Marco Carsetti, Dagmawi Yimer e Iolanda Pensa. Collabora alla sezione "suoni e parole delle migrazioni" del progetto confini promosso dalla fondazione lettera27.

Nel 2011, vince il Premio Mondello come autrice italiana, con La mia casa è dove sono edito nel 2010 da Rizzoli.

Nel 2017 è coautrice, insieme a Ilvo Diamanti, Luigi Manconi e Pietro Massarotto del libretto "Per cambiare l'ordine delle cose", pubblicato in contemporanea all'uscita del film del regista Andrea Segre "L'ordine delle cose".

Nel 2020 il Premio Napoli nella sezione "Narrativa" con La linea del colore.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Premio Napoli, 66ma edizione: vincono Scego, Sisto e Giartosio, su ilmattino.it, 22 dicembre. URL consultato il 22 dicembre 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Simone Brioni. The Somali Within. Language, Race and Belonging in 'Minor' Italian Literature. Cambridge: Legenda 2015.
  • «Widok Sesso, genere, razza, identità. La scrittura di Igiaba Scego tra femminismo e prospettiva postcoloniale | Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura», 10 luglio 2020. https://studiadecultura.up.krakow.pl/article/view/4379/4115.