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Ginestra Giovene[modifica | modifica wikitesto]

Ginestra Giovene (Napoli, 1911Roma, 22 novembre 1994) è stata una fisica, scrittrice e divulgatrice scientifica italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Napoli da Nestore Giovene, un ingegnere ferroviario, e Giulia Cristiano, maestra elementare, Ginestra mostra sin da bambina un'evidente passione per l’astronomia. Presto si trasferisce a Roma con la famiglia dove si iscrive, in giovane età, al corso di laurea in scienze fisiche e matematiche presso l'università capitolina.

Nel 1931 si laurea in fisica con una tesi in astronomia sotto la guida del prof. Giuseppe Armellini e ottiene una borsa di studio dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) che le permette di conseguire un corso di perfezionamento in radiocomunicazioni.[1] Al termine di questo, Ginestra decide di frequentare il Regio istituto di fisica dell'Università di Roma in Via Panisperna, divenuto un importante polo della ricerca sperimentale italiana grazie alla collaborazione di Enrico Fermi e Franco Rasetti. Ginestra ambisce tenacemente a svolgere attività di ricerca ma le sue aspirazioni sono ostacolate dal prof. Orso Maria Corbino, titolare della cattedra di fisica sperimentale, il quale non vede di buon occhio la presenza di donne nella ricerca scientifica. Ciononostante, G. manterrà stretti contatti con la scuola di fisica romana.[2]

Nel 1933 sposa il fisico Edoardo Amaldi e dal loro matrimonio nascono quattro figli: Ugo, Paola, Francesco e Daniela. L’anno seguente riesce finalmente ad entrare nell’Istituto di calcolo del CNR ed a collaborare con la redazione de La Ricerca scientifica ma, non essendo pienamente soddisfatta della condizione di precarietà alla quale deve sottostare in quanto donna, dal 1937 decide di dedicarsi completamente alla divulgazione scientifica.[3] A partire dalla seconda metà degli anni Quaranta, Ginestra intensifica la sua attività divulgativa stimolata da una particolare condizione politico-familiare. Proprio in questi anni, infatti, molti dei suoi amici sono costretti ad emigrare all'estero a causa delle leggi antisemitiche e il marito Edoardo è inviato in Africa come capitano responsabile di una polveriera situata poco lontano dalla prima linea.[4] Nel 1944, inoltre, assiste sofferente alla morte prematura della secondogenita Paola, causata da una febbre miliare mal diagnosticata.[3]

Nel 1946, dopo il fortunoso rientro del marito a Roma, si reca insieme a lui negli Stati Uniti dove ha la possibilità di rivedere i vecchi amici e dove Enrico Fermi offre ad Edoardo una cattedra presso la prestigiosa Università di Chicago. Ginestra, tuttavia, mostra un amore profondo verso la sua terra natia e non le risulta difficile convincerlo a rifiutare la proposta in modo da tornare a Roma per dedicarsi attivamente allo sviluppo della fisica italiana ed europea.[1]

Nel 1971 viene colpita da un grave aneurisma celebrale che, dopo un coma di tre mesi, la lascia parzialmente paralizzata impedendole di proseguire la sua professione di scrittrice. Il figlio Ugo commenterà la condizione della madre scrivendo: «Il corpo è colpito ma lo sguardo è sempre lo stesso. E anche l’interesse per la lettura e l’arguzia non sono molto cambiati. Purtroppo, come ho detto, aveva perso la gioia dello scrivere.»[5]

Ginestra Giovene muore a Roma il 22 novembre 1994, all'età di 83 anni.[3]

Ruolo nel mondo scientifico come divulgatrice[modifica | modifica wikitesto]

Ginestra Giovene è nota in particolare per la sua attività di divulgatrice scientifica in ambito fisico ed astronomico.[1]

Nella sua prima opera divulgativa dal titolo Alchimia del tempo nostro, scritta in collaborazione con Laura Fermi, il suo obbiettivo è quello di presentare il processo evolutivo della concezione atomica della materia dall'antichità fino alle recenti scoperte condotte dai giovani studiosi di via Panisperna[2]riguardanti il fenomeno della radioattività. Dal 1934 al 1937, in qualità di redattrice della rivista La ricerca scientifica, riesce inoltre a sfruttare la sua posizione lavorativa per promuovere a livello internazionale il lavoro di tale gruppo di scenziati, del quale faceva parte anche il marito Edoardo Amaldi.

A partire dal 1944, in seguito ad un lutto familiare, Ginestra intensifica la propria attività nella divulgazione scientifica e scolastica, sollecitata dall'impossibilità di trovare un impiego nel mondo accademico.[2] In questo periodo scrive dei testi decisamente innovativi dal linguaggio semplice e concreto, molti dei quali tradotti in diverse lingue. In particolare, Questo mondo grande e terribile, la cui stesura era iniziata ancor prima dell'arrivo degli alleati a Roma, ha un enorme successo anche all'estero e avvicina molti giovani al mondo della ricerca scientifica. [1]

Tra il 1950 e il 1960 scrive numerosi articoli per riviste e voci enciclopediche e partecipa ad una serie di trasmissioni radiofoniche e televisive a carattere didattico: Classe Unica (1954); Telescuola (1959-61); Piccola Enciclopedia Popolare (1962-65); Almanacco (1963-65), per il quale scrisse la sceneggiatura di circa venti film poi realizzati dal regista Giorgio Ponti; Rassegne delle Scienze (1963-68); Università Marconi (1965-70).[1]

Ginestra va infine ricordata per la stesura, in collaborazione con il marito Edoardo, di una serie di testi di fisica destinati alle scuole superiori su cui si eserciteranno diverse generazioni di studenti.[2] Nonostante i testi siano firmati da entrambi i coniugi, il figlio Ugo affermerà che: «[…] nel 1946 Ginestra scrisse un volumetto di fisica di 200 pagine dal titolo Elementi di fisica- ad uso degli Istituti commerciali. Naturalmente l’editore fu Zanichelli (l’editore dei notissimi testi di geometria per le scuole medie e superiori di Enriques e Amaldi, il padre di Edoardo) e vi compaiono come autori sia Ginestra che Edoardo, ma lo stile e la semplicità del linguaggio mi dicono che fu scritto dalla Mamma, come del resto la maggior parte dei molti testi scolastici che seguirono».[6]  

Ginestra Giovene è stata una donna indipendente, attiva, consapevole dei propri doveri verso la famiglia e soprattutto verso la sua nazione, per la quale nutriva un forte sentimento di patriottismo. Gli oltre trent'anni di intensa attività divulgativa furono alimentati da una forte passione per la scrittura, una vasta cultura in campo scientifico e letterario e dalla sua abilità nell'esprimere in un linguaggio comprensibile anche i concetti più complessi.[4]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • L'Universo, Roma, Edizioni Leonardo, 1946.
  • Materia e antimateria, Milano, Mondadori, 1961.
  • Il progresso della tecnica, Torino, ERI, 1961.
  • Astronomia : il sistema planetario, Torino, ERI, 1963.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Miriam Focaccia, Giovene Amaldi Ginestra, su www.scienzaa2voci.unibo.it. URL consultato il 17 novembre 2016.
  2. ^ a b c d Maria Rosa Protasi, Amaldi Ginestra, su www.150anni.it. URL consultato il 14 novembre 2016.
  3. ^ a b c Valeria Fierimonte, Ginestra Amaldi Giovene, su www.universitadelledonne.it. URL consultato il 14 novembre 2016.
  4. ^ a b Lucia Ghezzi e Silvia Ronzani, Ginestra Giovene Amaldi, su www.xlatangente.it. URL consultato il 15 novembre 2016.
  5. ^ Ugo Amaldi (fisico), L'Amaldi, Bologna, Zanichelli, 2003, p. 2.
  6. ^ Ugo Amaldi (fisico), L'Amaldi, Bologna, Zanichelli, 2003, p. 1.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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