Utente:Lupo rosso/Sandbox/Anarchici e Resistenza

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Anarchici e Resistenza[modifica | modifica wikitesto]

La voce tratta della partecipazione degli anarchici alla Resistenza , la storiografia comune sia per motivi di difficolta' di documentazione sia per motivi politici e' stata per tempo assai carente sull'argomento , a parte autori come il genovese [Gaetano Perillo] storico , comunista , partigiano e comandante degli Arditi del Popolo a suo tempo , attualmete vi e' una fioritura di autori piu' giovani , spesso ricercatori universitari che han dato un contributo essenziale alla ricerca ed alla documentazione che comunque non risulta omogenea rispetto a tutto il territorio nazionale il cui lavoro anche se non specifico sull'argomento contiene parti essenziali per le informazioni utili , come i lavori di Eros Francescangeli ad esempio o Gorgio Sacchetti che invece e' prorio un esperto di storiografia anarchica inltre sono nati fondi come il fondo della famiglia Camillo Berneri che han raccolto enormi quantita' di documentazione suallastoria anarchica in generale e sui periodi specifici in particolare.


da Addio, Lugano bella, di Pietro Gori .....

  • Ed è per voi sfruttati,

per voi lavoratori, che siamo ammanettati al par dei malfattori; .....

  • Anonimi compagni,

amici che restate, le verità sociali da forti propagate .....

  • a predicar la pace

ed a bandir la guerra:

  • la pace tra gli oppressi,

la guerra agli oppressor. .....

  • i cavalieri erranti

son trascinati al nord..... e cosi' fu poiche' per sfugire al carcere fascista dovettero riparare in Francia ,negli USA , in Spagna dove furono una delle basi della milizia antifranchista per poi tornare in Italia e combattere la guerra partigiana

Introduzione[modifica | modifica wikitesto]

Continuita'[modifica | modifica wikitesto]

bandiera utilizzata dagli Arditi del Popolo

La Resistenza anarchica al fascismo ha radici antiche che partono gia' dagli Arditi del Popolo a cui gli anarchici aderirono sia come singoli che come formazione politica , senza il minimo tentennamento .Fu l'unica frangia della sinistra , quella anarchica , che assunse una posizione netta e precisa in tal senso.Gli altri partiti della sinistra alla fine o per opportunismo ,vedi socialisti , o per rigidezza dogmatica sconfessarono tale organizzazione che riuni' in pratica le Formazioni_di_difesa_proletaria dando loro una struttura paramilitare ben efficiente ed esempio ne e' la Difesa_di_Parma_del_1922.Molti nomi di anarchici che partecipano alla Resistenza li troviamo a combattere il fascismo con gli Arditi del Popolo poi nella Guerra di Spagna contro i nazifascisti .La lotta degli anarchici contro il fascismo e' senza soluzione di continuita' per oltre un ventennio e di piu'se teniamo conto che la guerriglia anarchica conro il regime fascista di Franco prosegue ben oltre la fine della seconda guerra mondiale.

Poco prima della caduta di Mussolini[modifica | modifica wikitesto]

Una tappa importante per tornare al periodo della Resistenza e'il convegno clandestino fra le varie frazioni anarchiche italiane e reduci dall vicenda della Guerra di Spagna e' tenuto a Genova nel Giugno del 1942 in tale situazione si definisce la strategia per una Liberazione dal nazifascismo che richiede una tappa intermedia come si intuisce dalla mozione che viene approvata dai convenuti :

«"Essendo il fascismo il primo caposaldo da demolire e ogni colpo da chiunque tirato sarebbe sempre desiderato, in questa azione ci troveremo gomito a gomito con l'arma in pugno anche con quegli elementi le cui finalità sono in contrasto con le nostre o sono indefinite [...] Ma, caduto il primo caposaldo, cioè il fascismo, ogni corrente rivoluzionaria avanzerà le proprie rivendicazioni [...] Perciò nostro preciso compito crediamo sia questo: lavorare contro il fascismo sì, con chiunque: ma esigere da chiunque il diritto all'affermazione dei nostri sacrosanti principi libertari". Risulta chiaro fin da subito quindi come gli intenti della lotta siano fermamente rivoluzionari, ma anche come si tenga in considerazione e facilmente si profetizzi che molti fra i possibili compagni di strada dell'oggi potranno domani mutarsi in avversari. Per questo stesso periodo le fonti di polizia riferiscono che, da parte di anarchici non meglio precisati residenti in Piemonte, in Lombardia e nelle Marche, viene fondato un movimento antimilitarista denominato "PERDERE PER VINCERE" dedito alla diffusione di stampa clandestina e sovvenzionato dal noto Luigi Bertoni [1]di Ginevra.»

[2] Vi son moltissimi anarchici al confino nelle isole, ,sopratutto a Ventotene , son persone temprate da anni di militanza clandestina e partecipazione sia ad agitazione politica che ad operazioni militari come i miliziani italiani antifascisti reduci dalla guerra di Spagna , molti estradati dalla Francia e provenienti dal campo di Vernet d'Ariège , come Emilio Canzi [3], e nelle zone di incontro fra i confinati fulcro della discussione e' la metodica con cui distruggere il fascismo ,questo non solo per gli anarchici ma per i confinati politici di qualunque estrazione ideologica .Il direttivo comunista di Ventotene immediatamente prima dell'estromissione di Benito Mussolini dalla direzione del paese e del susseguente arresto , approva un documento che gia' predispone metodo di lotta ed alleanze che accetteranno i comunisti nella lotta al fascismo con la parola d'ordine "Lotta senza quartiere contro i nemici dell'unità proletaria nel massimalismo gli antisovietici e anticomunisti, negli anarchici gli anticomunisti".La colonia anarchica numericamente seconda come grandezza nell'isola ,indice un'assemblea plenaria cercando di riunire i compagni della sinistra nella stessa ottica di unita' di lotta antifascista precedente al fascismo , ma ormai il periodo storico e' diverso e la spaccatura provocata dallo stalinismo é insanabile , anche se militarmente anarchici socialisti e comunisti si troveranno a combattere insieme in diverse ocoasioni durante la Resistenzainoltre il documento dei comunisti spiega gia' di per se se stesso l'ormai dipendenza del partito comunista da Mosca che gia' provoco' scontri fratricidri fra i miliziani antifascisti in Spagna e , nel proseguio spieghera' come molte formazioni anarchiche , a parte quelle autonome come , ad esempio , le Squadre Franche Libertarie di Silvano Fedi , preferiranno spesso associarsi nella lotta militare a quelle formazioni che fanno capo al PSI come le Brigate Matteotti od alle formazioni che fanno capo a Giustizia e Libertà, la vicenda di Emilio Canzi ,Il Colonello Anarchico e' chiara dimostrazione di quanto asserito , o anche con formazioni comuniste Bandiera Rossa Roma , Brigata comunista ben distante dallo stalinismo.Nel contempo alla parte opposta della penisola rispetto a Genova , a Cosenza , nasce immediatamente dopo il convegno di Genova ad opera dell'ala anarchica del movimento antifascista il Comitato provinciale del Fronte unico nazionale per la libertà.

Ricomincia la Lotta[modifica | modifica wikitesto]

Come logico vi e' fortisima spinta nel cominciare la lotta contro il fascismo che viene dai confinati , e' da notare che fra i molti ancora liberi che si danno fare per tener contatti ed organizzare le varie Bande che si stan formando localmente per passare alla lotta armata ,vi e' il vecchio ed irriducibile anaarchico Pasquale_Binazzi , quel Binazzi di Torre del Lago, che oltre venti anni prima , tenne il comizio funebre per l'assassinio da parte dei carabinieri di Renzo Novatore , un anarchico futurista di sinistra e di Dante Carnesecchi , in quel periodo Binazzi era redattore del "Il Libertario" di La Spezia .In un breve lasso di tempo si tengono numerose riunioni clandestine a Firenze , a cui partecipani i rappresentanti di tutte le regioni , l'atomosfera e' viva perche' e' il periodo dei grandi scioperi operai a Nord che saranno una delle principali cause della caduta di Mussolini.La prima "conferenza" segreta che sancisce la ricostituione della Federazione Comunista Anarchica Italiana e' tenuta in casa di Augusto Boccone , un fornaio sempre a Firenze , presenti i delegati rapresentanti le formazioni anarchiche di Bologna, Faenza, Genova, La Spezia, Livorno, Firenze, Torre del Lago, non presenti ma concordi con l'impostazione le formazioni di Carrara e Pistoia.Il tipografo Lato Latini provvede a stampare un migliaio di copie di qunto deciso in modo che possa esser publiccizzata la rinascita della Federazione Anarchica. Nel volantino diffuso , ovviamente clandestinamente , si chiarisce quale debba essere la strategia per la lotta rivoluzionaria .Tale strategia fa cardine su idee-forza da sempre patrimonio dell' Anarchia , ovvero rifiuto assoluto dela guerra come espressione del prolungamneto della politica capitalistica sotto forma di violenza applicata , e nello specifico della situazione contingente collaborazione ad ogni forma di opposizione ai nazifascisti impostata secondo i detami dell'antifascismo piu' intransigente , rimozione del sistema monarchico di governo per la costituzione di federazioni di liberi comuni e citta' , la cui cosa pubblica deve esssre regolamentata dai liberi produttori , e , ovviamente , liberta' per stampa associazioni ed oposizione decisa ad ogni sistema dittatoriale per quanto transitorio posso prevedersi , in questo c'e' un netto richiamo alla vicenda dei bolscevichi. I rapporti col PCI secondo questa impostazione non possono essere idilliaci ma occore tentare una collaborazione perche' la rete antifascista formata dai comunisti di osservanza moscovita rivela gia' in nuce tutta la sua enorme potenzialita' . Si tiene quindi una riunione , sempre a Firenze , fra una delegazione del partito comunista ed una della federazione anarchica che pero' , come prevedibile, finisce in un nulla di fatto.

Discriminati durante la liberazione dal confino[modifica | modifica wikitesto]

Pietro Badoglio assume la dittatura militare nel luglio del 1943 e proclama che la gurerra continua a fianco agli alleati , Badoglio da' anche un ultimatum alla sinistra rivoluzionaria: "chiunque si illuda di turbare l'ordine pubblico, sarà inesorabilmente colpito", questa situazione esaspera un clima gia' di impazienza da parte dei confinitati che sognano il riprendere la lotta contro l'eterno nemico fascista.Viene conivolto in ambito governativo un comitato delle opposizioni antifasciste, e quindi e' gioco forza risolvere o tentar di risolvere la situazione dei confinati .Ma questo e' parte del testo che il capo della polizia Senise ,gia' capo della polizia durante il fascismo,manda ai responsabili delle colonie di pena: "Prego disporre subito scarcerazione prevenuti disposizione autorità PS responsabili attività politiche escluse quelle riferentesi comunismo e anarchia".Il gioco ormai e' palese si vogliono estrommettere dalla lotta antifascista le ali piu' radicali ed irriducili o quanto meno ritardarne l'intervento visto il carisma di certe persone fra questi. Da Ventotene diretto da Marcello Guida che diverra' questore di Milano nel 1969 vengono rilasciati i prigionieri in ordine di pericolosita' sovversiva quindi i primi liberati sono i "democratici" ed i miliziani di Giustizia e Liberata', su quest'ultimi vi fu errore di valutazione , visto il legame che unira' le bande anaarchiche , durante la Resistenza , alle formazioni di Giustizia e Liberta' .In Giustizia e Liberta', che faceva capo al Partito d'Azione , convivano fazioni di destra quale quella di Carlo Azeglio Ciampi, (che mai partecipo' ad azioni militari nella Resistenza nelle zone occupate dai nazifascisti in quanto avendo gia' attraversato le linee precedentemente ricopriva il ruolo di autiere nell'esercito del Sud ), e di sinistra come quella di Vincenzo Baldazzi , repubblicano e discepolo di Errico Malatesta che diventera' il capo delle Brigate di citta' ,legate al Partito d'Azione , nella Resistenza romana .Nella sua formazione confluiranno buona parte degli anarchici romani.Vengono poi liberati i socialisti ed infine i comunisti in quanto Pietro Badoglio, nell'immediato proseguio, fece entrare nel governo GiovanniRoveda, comunista e Bruno Buozzi socialista (questultimo in qualita' di commissario per i sindacati dei lavoratori dell´industria) ed i due imposero immediatamente la liberazione dei compagni di partito ancora confinati ma non spinsero per la liberazione degli anarchici e dei nazionalisi sloveni e dei partigiani jugoslavi. Diversi militanti di partiti della sinistra tentarono di rifiutarsi, senza esito, di partire senza gli anarchici e gli jugoslavi.Questo fatto provocò rotture e contrasti nel fronte antifascista, che nonostante le enormi divisioni teoriche aveva sempre dimostrato eccezionale solidarietà sia in carcere che al confino, questi fatti sono oggetto di dure discussioni ancora attuali. A Ventotene restano circa 200 persone fra anarchici e italiani di origine slovena o croata.Arriva il dispaccio anche per la Liberazione di questi ultimi ma stranamente quando son gia' stati inviati al campo di Renicci d'Anghiari (Arezzo) , uno dei piu' disumani del periodo , e suscettibile di esser concquistato a breve scadenza dai nazifascisti.Tale episodio abbisogna di un approfondimento ben particolare.

La vicenda delRenicci[modifica | modifica wikitesto]

I periodo e' stato ricostruito accuratamente tramite tramite la testimonianza di Alfonso Failla , che nel particolare combatterà nella Resistenza in Toscana, Liguria e Lombardia.E da rimarcare anticipando i tempi che molti anarchici del gruppo di Failla o detenuti nel campo saranno protagonisti sia delle lotte operaie degli anni '50 oltre che della Resistenza, quindi ( a parte il contentuto storico della testimonianza sulla discriminazione fra gli stessi antifascisti operata su ordini di Pietro Badoglio ed i maltrattamenti subiti già a fascismo caduto ), il fattore importante e' che gli anarchici dopo anni di confino e le tragiche vicissitudini della guerra di Spagna nonche' i lunghi anni di carcere fascista e la detenzione nei campi di concentramento francesi dopo La Retirada sono ancora in prima linea nella riorganizzazione e nella ripresa della lotta rivoluzionaria.Un aneddoto mostra come fosse ancora forte la coesione fra gli anarchci confinati anche dopo anni di galera e confino fascista : poco dopo partenza da Ventotene , gli anarchici salutano gridando dalla nave Gino Lucetti,detenuto nell'isoletta di S.Stefano.Gino Lucetti e' l'Ardito che attento' alla vita Mussolini a colpi di bombe a mano,a Lucetti verra' intitolato il Battaglione Lucetti, battaglione anarchico, che agirà nella Lunigiana e zone limitrofe. Pochi giorni dopo i prigionieri arrivano nel campo di Renicci (Arezzo), vi furono diversi tentativi di fuga durante il trasferimento senza esito positivo.

A Renicci e la liberazione dal campo di concentramento[modifica | modifica wikitesto]

Arrivati al campo gli anarchici iniziano le proteste per l'iniquo e discriminato trattamento, gli agitatori piu' noti vengono isolati in segregazione, ci sono anche scontri con poliziotti e carabinieri ,guardiani ed aguzzini del campo.Alfonso Failla e' il leader di queste proteste, e nel proseguio ne rende un'accurata testimonianza sia come accadimenti nel campo sia come lucida analisi della causa della discriminazione rispetto alla Liberazione degli altri antifascisti Un lungo articolo su “L’Agitazione del Sud” spiega con chiarezza la testimonianza e tesi di Failla.Durante il viaggio e le soste verso Renicci ricevono la solidarietà della popolazione di Arezzo, lì Zambonini[4], rifiuta di proseguire e viene direttamente portato in carcere , la zona sara' conquistata dai nazifascisti e Zambonini fucilato subito da questi. La protesta che prendera' robustamente corpo a Renicci incomincia alla stazione di Anghiari quando due anarchici, Marcello Bianconi [5] e Arturo Messinese, si accorgono che poliziotti e carabinieri stanno mettendo il colpo in canna ai fucili, ed allora vengono invitati vivacemente dai due a sparare ed a farla finita. A Renicci son portati pure partigiani jugoslavi e molti minorenni e ragazzetti, in parte moriranno a causa dello scarso vitto fornito e della mancanza di medicinali. Gli aguzzini del campo tentano di sedare quell'inizio di rivolta ad opera di Biancone e Messinese ponendoli in isolamento, ma il gruppo di Alfonso Failla, formato in gran parte da reduci temprati della guerra di Spagna e dal carcere fascista, e' ben avezzo alle difficolta' e quindi non fa marcia indietro .La soluzione adottata a quel punto dai dirigenti del campo per tener in pugno la situazione e' di impedire gli incontri fra gli internati detenuti in diversi posti del campo e i piu' rigidi su questa posizione sono un gruppo di militari, fascisti convinti, che fanno capo al tenente Panzacchi. Il colonello Pistone, responsabile del campo , vista l'irriducibilita' delle posizioni anarchiche per le richieste a lui proposte , onde evitare ancora scontri fisici i cui risultati sebben certi ,visto che gli anarchici non potevano esser armati ,ma che pero' non sarebbero stati indolori neppure per gli aguzzini , finalmente permette che i gruppi di diversi alloggiamenti si incontrarino liberamente.Nel contempo Emilio Canzi riesce a convincere i miliziani anarchici , propensi per lo scontro , in quanto estenuati dalle pretese di disciplina durissima da parte degli aguzzini del campo, a non attaccare :tutto cio' sta succendo a fascismo caduto mentre il governo italiano del sud mette in campo circa 500.000 uomini a fianco degli alleati. Emilio Canzi inizia a studiare una strategia , coi compagni , su come sviluppare la lotta di Resistenza nel piacentino . Emilio Canzi, in seguito, denominato il "colonello anarchico" sarà, nella Resistenza, il comandante unico della XIII zona operativa del piacentino. I partigiani jugoslavi lentamente si amalgameranno con gli antifascisti italiani in quanto proprio perche' italiani e percio' appartenenti al popolo degli invasori della loro terra ma piano piano la caparbieta' nel convincimento da parte degli anarchici vincera' la loro diffidenza. Il metodo tipico di intimidazione per imporre la disciplina voluta dagli aguzini del campo son raffiche di mitrigliatrice a salve contro i rivoltosi , ma capito , da parte degli anarchici , che sono a salve tale metodo lasciano il tempo che trovano. Unico sistema e' trasferire il combattivo gruppo di Alfonso Failla ad Arezzo che pero' è di nuovo in mano ai nazifascisti, cio' signica portarli a farli fucilare senza il minimo dubbio e questo Failla lo fa notare al responsabile del campo.Viene approntato il trasporto e l'alpino tenente Rouep e' l'ufficiale accompagnatore ,il graduato e' ancora fascista e lo chiarisce nelle discussioni con gli anarchici , con gli anarchici, ma e' assai diverso umanamente parlando , da Panzacchi, non gli va per nulla che Failla ed il suo gruppo finisca in mano ai nazifascisti, per cui a pochi km da Arezzo, blocca il trasferimento consegna l'elenco dei tradotti ad Alfonso Failla ed Mario Perelli [6] e li rimette in libertà.

I reduci di Renicci entrano nella Resistenza[modifica | modifica wikitesto]

Molti fra questi come Emilio Canzi e Mario Perelli raggiungeranno con sforzi e fatica le bande partigiane per organizzare e proseguire la lotta contro i nazifascisti, alcuni invece saranno presi e fucilati. Nel seguito, nella zona di Arezzo gli anarchici parteeciperanno alla Resistenza in Valdarno, collaborando con i CLN locali, in Valtiberina dove è ricordato , gli altri anarchici , Beppone Livi, nome di battaglia "Unico" agente di collegamento fra le soprannominate ’Bande Esterne’[7] ed i CLN aretino e toscano, il Livi già dall'ottobre del 1943, assieme a Angiola Crociani, la moglie, si occupa di nascondere e di provvedere al sostentamento di 300 circa slavi evasi, ed armati, che han trovato rifugio nella zona boscosa di Ponte alla Piera e di Pieve S. Stefano.

Gli avvenimenti successivi , alleanze e nemici degli anarchici nella Resistenza[modifica | modifica wikitesto]

"Umanità Nova" soppresso dai fascisti rinasce a Firenze con una tiratura clandestina di 1800 copie che si avvina alle 8000 nei successivi 2 anni.La prima testata dice "Salute a Voi, o compagni d'Italia e di tutti i paesi; noi, dopo un lungo e forzato silenzio, riprendiamo con immutata fede il nostro posto di battaglia per la liberazione di tutti gli oppressi". L'anno 1944 assieme ad essere per gli anarchici l'anno dell'impegno partigiano , spesso in situazioni minoritarie e di debolezza e/o localistiche ,e' l'anno in cui assieme alla lotta antifascista , caratterizata da intransigenza e negazione di possibile mediazione coi fascisti , si riprende contemporaneamente la propaganda e la preparazione per l'insurrezione che porra' fine , secondo le loro speranze , oltre che al fascismo anche al capitalismo.Si tenta di coagulare attorno all'idea anarchica altri filoni quali quello azionista-repubblicano e liberalsocialista , che gia' in Spagna aveva avuto forti conergenze con il pensiero degli anarchici , basta pensare al legame di Carlo Roselli con l'ala narchica di Barcellona . Quindi si prova a condividere il programma minimo del 1935 la cui stesura e' di Camillo Berneri .Nel contempo si cerca un avvicinamento ai social comunisti ,cosa che in certe realta' ha successo le Brigate Bruzzi Malatesta con le Brigate Matteotti , la collaborazione con Bandiera Rossa Roma , e quindi con la correlata Banda del Gobbo , nonche' la stessa collaborazione con le Brigate di Giustizia e Liberta' sempre a Roma , che sono al comando di Vincenzo Baldazzi.In alcune zone ,vedi Genova ad esempio ,vi e' una stretta collaborazione fra anarchici e base del PCI. Il Fronte Unico dei Lavoratori proposto dagli anarchci tenta di incunearsi nelle diverse realta'della lotta armata antifascista non tralasciando mai la critica alla politica del CLN. A Milano si forma un'alleanza di breve durata con la frangia di comunisti dissidenti della Lega dei Consigli Rivoluzionari.In questa situazione e' conseguente che i nemici accerimi del Fronte Unico dei Lavoratori sono gli Alleati , che in taluni casi non esitano a far fuori ,o quantomeno vi e' forte sospetto di cio', capi partigiani anarchici di grandisssima caratura quali Emilio Canzi e Forsinari , comandanti partigiani della zona piacentina che muiono emtramdi a causa di investimenti di jeep guidate da soldati alleati in situazioni e tempi diversi anche se assai vicini. In maniera altrettanto oscura , anche se sotto il piombo , muore Giuseppe Albano ,socialista e ben avverso a qualunque mediazione poltica sia in futuro , sia per breve periodo con Re d'Italia e alleati.

Il richiamo alla lotta antifascista[modifica | modifica wikitesto]

La caduta di Mussolini coincide , in pratica , nel sud con la ripresa dell' ideologia politica socialista-libertario popolare e contadina repressa , ma non doma , durante gli anni del fascismo.Ma nel meridione d'Italia dove risiede il Regno del Sud la guerra e' su due fronti contro i nazifascisti ancora in armi a contro i "liberatori"alleati e monarchici che negano liberta' di stampa e di organizzazione alle forze su posizioni critiche rispetto alla politica del CLN e della Svolta_di_Salerno . In tale stato di cose si sviluppera' nel dopoguerra anche a danno dei partiti aderenti al CLN causato da un intreccio mafia fascismo servizi segreti alleati e italiani. In Aprile alla vigilia dell'insurrezione che portera' alla Liberazione del Nord dai nazifascisti i partigiani anarchici propagandano nella Genova , vecchia roccaforte antifascista , un appello all'insurezione mentre a Firenze "Umanità Nova" fa ricomparire in prima pagina di programma minimo di Camillo Berneri.

«Berneri non si ritraeva di fronte alle difficili e insidiose sfide dellapolitica, egli si impegnò costantemente per la formulazione di unprogramma minimo anarchico e socialista per la transizione rivoluzionaria.Per Berneri era essenziale che l'anarchismo fosse sempre in sintonia con i tempi e i luoghi, riuscendo a proporre delle forme pratico-organizzative nel breve-medio periodo alle classi subalterne in lotta per un mondo migliore, senza rinunciare mai ai valori fondamentali dell'Ideale.»

[8]

Informazioni su consistenza e localizzazione delle Brigate Anarchiche[modifica | modifica wikitesto]

Viene riportata di seguito in modo semplificato e aprossimativo consistenza e dislocazione delle Brigate Anarchiche sul territotio italiano , in alcune zone le informazioni permettono un approffondimento migliore. [9]

Toscana[modifica | modifica wikitesto]

Pistoia e zone limitrofe[modifica | modifica wikitesto]

  • A Pistoia combatte la Brigata Anarchica "Silvano Fedi" , Squadre Franche Libertarie [10]di Silvano Fedi ,formata da 53 miliziani.Sorge come nucleo ad opera di Egisto e Minos Gori[11], Tito e Mario Eschini, Tiziano Palandri , Silvano Fedi.Si occupa, la Brigata Anarchica , anche di rifornimento dii armi per altre formazioni partigiane e della liberazione dei compagni catturati.Silvano Fedi , figura di combattente divenuta leggendaria , cade in un'imboscata il cui svolgersi e' poco chiaro in quanto tesa da italiani [12]come testimonia l'anarchico Enzo Capecchi che sara' successore di Silvano Fedi al comando per breve periodo . La Brigata Silvano Fedi e' la prima ad entrare a Pistoia liberata dai nazifascisti al comando di Artese Benesperi[13].Appena la Brigata Anarchica entra in citta' ,alle 5 del mattino , posiziona la bandiera rossa e nera sul campanile del duomo , alle 10 viene tolta e messa una bandiera tricolore .
  • A Lucca e Garfagnana agisce la brigata autonoma Manrico Ducceschi , formata in buona parte da anarchici , che ha al suo attivo la cattura di circa 8000 nazifascisti e perde circa 300 uomini [14]

Carrarese e Lunigiana[modifica | modifica wikitesto]

Una citazione dal sito ANPI sintetizza in modo chiaro la situazione in questa zona

«Lo spirito ribelle e antifascista della popolazione non poteva essere diverso perché già nella guerra antifranchista di Spagna ben 40 apuani, di cui due donne, avevano partecipato con le armi in pugno contro i fascisti spagnoli. E che dire dell’eroico comandante della formazione “Elio” (Elio Wochiecevich), che il generale Francesco Sacchetto,nella sua qualità di ex militare del Comitato di Liberazione di Carrara giudicò: «combattente per la libertà, dal coraggio spinto fino alla temerarietà, il Comandante che seppe infondere con l’esempio nei propri gregari entusiasmo, fiducia e devozione»

[15]

di seguito alcuni versi della canzone del Battaglione Lucetti

«Dai monti di Sarzana,
un dì discenderemo,
allerta partigiani del Battaglion Lucetti.
Il Battaglion Lucetti,
son libertari e nulla più...
fedeli a Pietro Gori noi scendere giù.[16]»

La "Lucetti" è messa in luce nel libro Il corraggio del pettirosso di Maurizio Maggiani ed è una della tante formazioni anarchiche di cui la bibliografia di massa ha dato scarse informazioni. Secondo Maggiani non ci riuscirono i nazi-fascisti a portarli giù dalle montagne i partigiani della "Lucetti", bensì i carabinieri dopo la Liberazione.I versi succitati son riportati proprio nel libro di Maggiani.

Altri gruppi operavano in zona ,Elio , Sap R.Macchiarini, Sap-Fai .La Resistenza anarchica era particolarmente sviluppata in una zona dalle solide tradizioni libertarie e nella quale venivano perpetrati massacri immondi da parte dei nazifascisti come quello di Sant'Anna di Stazzena (560 morti), di Vinca (173 morti) di San Terenzo Monti (163 morti)tutti nell'agosto del 1944 ecc.. [19]

Livorno[modifica | modifica wikitesto]

A Livorno la squadre anarchiche sono le prime ad impossessarsi delle armi custodite nelle diverse caserma dalla citta' e nei locali dell'accademia navale di Antignano , vengono di seguito inquadrati nei Gap e nelle Brigate d'assalto Garibaldi. Zone di intervento delle formazione con forte componente anarchica sono Pisa , Livorno e zone limitrofe e la Maremma al fine di rifornire le bande partigiane .Nomi noti sono Virgilio Antonelli, confinato ed incarcerato dai fascisti senza soluzione di continuita' dal 1926 al 1941 e Giovanni Biagini , questi ultimi due si son ricordati in modo particolare per le iniziative per la liberazione di partigiani catturati e/o rastrellati.

Firenze[modifica | modifica wikitesto]

A Firenze il Partito d'Azione forma una Banda armata sul Monte Morello,comandante e' un anarchico Lanciotto Ballerini , morira' in combattimento ,Lanciotto affrontò da solo il nemico, dando modo di fuggire al grosso dei compagni, infliggendo grosse perdite agli attaccanti e cadendo alfine eroicamente alla mitragliatrice ,gli viene assegnata

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

alla Memoria e la sua vicenda ricorda quella del sovietico Fjodor il gigante russo (soldato dell'Armata Rossa fuggitivo ed ancora adesso molto amato dai genovesi ) , e di Mario Betto ,Spartaco ,nella zona operava un altro noto comandante partigiano Aligi_Barducci , nome di battaglia POTENTE insignito di

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

anche lui , nella cui formazione confluiranno i miliziani di Ballerini dopo la morte di quest'ultimo.

Grosseto[modifica | modifica wikitesto]

si ricordano Pietro Bianconi [20]

Lombardia[modifica | modifica wikitesto]

Milano[modifica | modifica wikitesto]

A Milano ,oltre a gruppi indipendenti la Brigata Anarchica di notevole peso operativo fu la Brigate_Bruzzi_Malatesta

Pavia , Como , Brescia[modifica | modifica wikitesto]

A Como e' attiva la Banda "Amilcare Cipriani" comanndata da Tarcisio Robbiati, nella zona di Pavia le Brigate_Bruzzi_Malatesta nello specifco la 2a Brigata "Errico Malatesta" al comando di Antonio Pietropaolo, mentre a Brescia l'ala anarchica converge in una formazione mista Giustizia e Liberta' e Garibaldina,fra questi Bortolo Ballarini e Ettore Bonometti.

Lomellina[modifica | modifica wikitesto]

Pure qui a parte squsdre anarchiche indipendenti con pochi miliziani la piu' importante Brigata Anarchica era la Brigate_Bruzzi_Malatesta

Piemonte[modifica | modifica wikitesto]

Torino[modifica | modifica wikitesto]

A Torino industriale, con base formativa all'interno della Fiat, combatte contro i nazifascisti la Brigata Anarchica chiamata 33° battaglione Sap "Pietro Ferrero A".Fra i caduti da ricordare Dario Cagno,gia' miliziano dgli Arditi del Popolo a Piombino , fucilato in quanto corresponsabile del'uccisione del gerarca Domenico Giardina, e Ilio Baroni che Torino ha ricordato con una lapide, gia combattente negli Arditi del Popolo che muore durante l'insurrezione nella zona delle "Ferriere Piemontesi" [21]

gruppi di difficile inquadramento[modifica | modifica wikitesto]

Nelle zone predette agivano anche squadre anarchiche autonome di picola consistenza e di difficoltoso reperimento documenti relativi

Emilia Romagna[modifica | modifica wikitesto]

Ravenna[modifica | modifica wikitesto]

A Ravenna nella 28 brigata Garibaldi si ha una massiccia presenza anarchica.Si ricordano Pirro Bartolazzi che con Merli e' fra i dirigenti del CLN provinciale ; Guglielmo Bartolini,che ha gia' subito 25 anni di carcere fascista , e Pasquale Orselli comandante della prima squadra partigiana che giunge a Ravenna per la Liberazione,Fabio Melandri, responsabile settore sostentamento e munizioni che verra' ucciso con la figlia dai nazifascisti.

Bologna, Modena , Reggio Emilia[modifica | modifica wikitesto]

Nelle zone di Bologna e Modena sono da ricordare per numero ed importanza di azioni militari Primo Bassi di Imola,Vindice Rabitti, Ulisse Merli,Aladino Benetti, Attilio Diolaiti che fu fucilato nel 1944 alla Certosa;questo e' di particolare rilievo in quanto aveva partecipato ed organizzato le prime brigate partigiane di Imola,militando nela formazione "Bianconcini", fu presente anche a Bologna con la formazione "fratelli Bandiera" e la 7a Gap. A Reggio Emilia la 26a brigata d'assalto "Garibaldi" prende il nome di Enrico Zambonini [22]fucilato su ordine del Tribunale speciale ed era stato catturato con gli uomini della squadra di Don Pasquino Borghi [23] , partigiano combattente in contatto con i fratelli Cervi e fucilato con Don Pasquino Borghi a Villa Minozzo, nella piazza comunale e' stata posta una lapide a ricordo del partigiano anarchico che davanti al plotone di esecuzione in segno di disprezzo e sfida per i suoi carnefici grido' Viva l'Anarchia.

Piacenza[modifica | modifica wikitesto]

A Piacenza son di gran rilievo i partigiani anachici Savino Fornasari e Emilio Canzi comandante unico della XIII zona operativa del piacentino,entrambi moriranno per strani incidenti dovuti ad automezzi alleati dopo la Liberazione.Al comando di Emilo Canzi ci sono 10000 partigiani.Entrambi moriranno dopo la Liberazione in modo sospetto investiti "casualmente" da automezzi alleati.

Liguria[modifica | modifica wikitesto]

Buona parte degli studi , riscoperta e divulgazione della Resistenza Anarchico sono dovuti a Guido Barroero mentre altri sull'opposizione anarchica al fascismo inseriti nella storia dell'anarchia genovese e del suo interagire col movimento operaio di Genova son dovuti a Gaetano Perillo , che fu fra i comandanti degli Arditi del Popolo a Genova , comunista "di sinistra" a cui Genova ha dedicato un fondo per lo studio del movimeto operaio Genovese situato a Palazzo_Ducale_(Genova).

[24]

Genova[modifica | modifica wikitesto]

Il caso di Sestri Ponente[modifica | modifica wikitesto]

Il caso di Sestri Ponente e' molto particolare ed il lavoro che fornisce maggiori informazioni sulla Resistenza anarchica a Genova e' dovuto a Guido Barroero che nella genralita' dello studio sulla Resistenza anarchica a Genova aproffondisce in modo ben particolareggiato la zona relativa a Sestri Ponente [25] La classe operaia sestrese da anni non e' piu' in condizioni di affrontare una lotta antifascista di piazza , gli ultimi scioperi son del 1927 e con partecipazione limitata ;il fascismo ha smantellato le organizzazioni sindacali e politiche della classe operaia .L'ultimo avvenimento di una qualche importanza e' il congresso dell'USI nel 1925 tenuto a Sestri Ponente.E' il periodo piu' duro per gli antifascisti :il fascismo ha vinto ed e' riuscito a crearsi anche consenso in masse povere che pur con bassissimi salari possono comunque esser in grado di sostenersi seppur miseramente. I compagni non espatriati dopo gli scontri a Sestri Ponente tentano comunque di mantenetere viva la rete antifascista ed utilizzando una frase di Danilo Montaldi, fra il triste ed il sarcastico , e' il periodo dell'antifascismo da osteria .Chiuse tutte le sedi sovversive l'unico posto dove si puo' parlar di nascosto di politica conla scusa di bersi un buon bicchiere son proprio le numerose osterie del quartiere operaio stando sempre accorti , pero' , a presenze non gradite :gli spioni dell'OVRA . L ' osteria che ben si presta e' il punto di ristoro della croce Verde sestrese , lo dimostrera' il fatto che molti dei caduti sestresi della Resistenza furono militi di tale associazione.Fra questi volontari vi furono infatti molti appartenenti alla leggendaria , per i sestresi , famiglia Stanchi , nucleo familiare composto completamente da antifascisti ed anarchici.Edoardo (1855-1929) ,soprannominato il sovversivo , ebbe otto figli di cui quattro dirigenti sindacali e leaders operai del Biennio Rosso chee parteciperanno con efficienza agli scontri durante la Resistenza ,mentre Carlo , vulgo Carlin (1897-1981), Dante (1891-1957) , Attilio (1894-1967) , Roberto (1900-1952) erano militanti anarchici dell'USI , e parteciparono alla difesa della Camera del Lavoro di Sestri .Questi ultimi ostretti ad esiliare per sfuggire alle vendette fasciste , Carlin e i suoi fratelli , riparano in Francia nel 1922, ma nel 1923 Attilio e Carlin rientrano clandestinamente , Dante e Roberto restano a Marsiglia , a tiro. Dante e Roberto una volta individuati subiscono carcere fascista confino e sopratutto mancanza di lavoro , ma nel 1936 li ritroviamo miliziani antifascisi nella guerra di Spagna.Ritornati 1939 in Francia , Dante alllo scoppio della seconda guerra mondiale tornera' in Italia per condividere la sorte dei parenti-compagni rimasti. E' il turno della generazione giovane degli Stanchi , Dario ,figlio di Enrico, e Walter , figlio di Attilio, cadono uccisi dai nazifascisti in azioni partigiane in Piemonte nel 1944 ;Walter era appena diciasettenne.Sono gli anarchici della generazione dei giovani della famiglia Stanchi che nei lassi di temopo in cui non sono in carcere o al confino o in esilio mantengono vivo l'ideale anarchico e rivoluzionario ,i fratelli Dettori [26], i fratelli Piana,Francesco Alverino, Giovanni Mariani, Umberto Raspi, Armando Bugatti, Piero Ferioli, Giacomo Marcenaro, Antonio Castello,Mario Colandro, Folco Landi ed altri anarchici strutturano una rete organizzativa che ha lo scopo di convincere i giovani operai di Sestri Ponente della neccessita' di prepararsi alla Lotta contro il fascismo con gli incontri clandestini ed con l'ancor piu' clandestina diffusione di stampa di propaganda antifascista.Vi sono alcune agitazioni in prospetiva di scioperi a livello locale e il 7 Dicembre 1943 scende in sciopero l'Ansaldo Fossati , una delle aziende portanti dell'industria genovese .Lo sciopero e' per rivandicazioni economiche e per il regime duro di fabbrica incruditosi ancora di piu con l'occupazione nazifascista. E'il primo dei grandi scioperi nelle metropoli operaie del Nord. A Genova e' diretto dagli anarchici e dai sindacalisti con sotterranea opposizione di alti dirigenti comunisti di Genova ma non della base.Alcuni nomi li abbiamo gia' visti , come Bugatti , Dario Stanchi , Mario Daccomi ma ci son anche vecchi anarchici quali Francesco Rangone, Cipriano , Turco, Giorgio Serena .Il risultato della discesa in campo nello sciopero indipendentemente dai risultati dello sciopero stesso dal punto di vista di quanto ottenuto , e che inizia una fase di riorganizzazione della sinistra di matrice anrachica , e Sestri Ponente era un caposaldo anarchico negli anni '20.(Vi e' in precedenza nel 1942 una riunione , sempre a Sesestri , in cui gia' in quelperiodo si determina la strategia della riorganizzazione , la relazione ricapitolativa dei lavori e' di Emilio Grassini).E' di rimacare che se gli scioperi del Marzo del 1943 han grosso successo a livello nazionale e sono una delle cause della caduta di Mussolini , per converso a Genova l'unica zona in cui hanno successo ed adesione grosso modo e' proprio la zona di Sestri Ponente .E' l'ora di iniziare la Lotta Armata e vengono costituite sul teritorio squadre GAP ed in seguito SAP.Nelle GAP confluiscono molti anarchici e fra i sestresi si ricordano Rinaldo Ponte, Bruno Raspino, Emanuele Sciutto, Ernesto Rocca, Spartaco Graffioni e Carlo Stanchi. Per le SAP e' piu' difficile individuare con precisione squadre e componenti : all'inizio del 1944 viene strutturata la Brigata S.A.P. Errico Malatesta ,a comando di comandante Nicola Turcinovich, anarchico che era arrivato da Trieste dopo aver operato ivi per la riorganizzazione della Resistenza Anarchica . Vice di Turcinovich e' Francesco Ogno e commissario politico Emilio Grassini che era quello che aveva tenuto relazione ricapitolativa al congresso clandestino del 1942. Approssimativamente vi sono quattro distaccamenti che combattono fra Pegli e Cornigliano e Sestri Ponente e' esattamente fra le due delegazioni e puo' costituire zona di buon rifugio se serve . In estate per motivi proprio di intervento locale con la possibilta' di aver una certa sicurezza nella ritirata la Errico Malatesta viene ristrutturata in 2 Brigate , la Errico Malatesta propriamente detta agisce a Pegli e la Errico Malatesta bis che prende nome Carlo Pisacane si occupa delle azioni militari a Cornigliano . Turcinovich e' comandante della Carlo Pisacane mentre Ogno della Errico Malatesta , mentre il distaccamento di Sestri Ponente assume il nome di Pietro Gori con grandissima autonomia operativa combattendo con le SAP , in particolare combatte di concerto con la Sap Longhi , le altre 2 SAP sestresi sono la Alpron e la Sordi.Il distaccamento Pietro Gori assieme alle SAP sestresi occupano militarmente Sestri Ponente e riescono a mantenerne il controllo per 2 giorni , il 25 e 26 ottobre del 1944 resistendo agli attacchi dei nazifascisti , la stessa formazione composita operera' comunque fino ai giorni dell'insurrezione il 23-24-25- Aprile del 1945.Vi sono alcuni aspetti indicatori dell'importanza della Resistenza Anarchica a Sestri Ponente , Giovanni Mariani e' un membro del direttivo dei Comitati di agitazione sindacale clandestini, il direttivo e' composto da soli tre membri e coordina e dirige la Lotta di fabbrica in tutta Genova , Antonio Castello, Pietro Caviglia , Giacomo Marcenaro sono negli organi dirigenti del CLN di Sestri Ponente quale delegazione rappresentante il Partito comunista , cosi' come c'e' una decisa rappresentanza anarchica nei CLN di fabbrica , sopratutto in quelle piu grandi ovvero cantiere Ansaldo , Ansaldo Fossati, Piaggio , Manifattura Tabacchi.Inoltre i caduti anarchici ( tralasciando simpattizanti o anarchici non chiaramenti inquadrabili in tale ideologia ) di Sestri accertati sono una ventina : Pietro Bigatti, Mario Bisio,Natalino Capecchi, Antonio Castello, Giacomo Catani, Emanuele Causa, Mario Colandro, Mario Daccomi, Domenico De Palo, Otello Gambelli, Attilio Parodi, Rinaldo Ponte, Umberto Raspi, Bruno Raspino, Ernesto Rocca, Emanuele Sciutto, Dario Stanchi, Walter Stanchi, Cipriano Turco, Rizzieri Vezzola , si puo' notare che la famiglia Stanchi ha dato il suo contributo di sangue alla lotta antifascista con due giovani vite :Dario e Walter.

Inizio della rivolta a Genova[modifica | modifica wikitesto]

Uno dei primi momenti di rivolta contro i nazifascisti a Genova vede fra i suoi protagonisti un anarchico di Sestri Ponente , Eugenio Maggi ,dopo l’8 settembre 1943 a Sestri Ponente dove i sentimenti antifascisti son comunquer ben arroccati dove e' ben vivo ancora il ricordo dellaDifesa della Camera del lavoro di Sestri Ponente ad opera degli Arditi del Popolo e delle Formazioni_di_difesa_proletaria_a_Genova, i giovani e meno giovani , pure, cominciano a raccogliere armi abandonate dai tedeschi e l'11 settembre si puo' considerare come atto di inizio della Resistenza di citta' a Genova, qundo un reparto di tedeschi allertato per un deposito di armi abbandonate situato in Via Andrea Costa accorre per imposessarsene ma una squadra di Sestresi fra cui Maggi e i compagni Vittorio Zecca e Giacomo Pittaluga circondano il gruppo dei nazisti ed inizia un furioso comabattimento , viene fatto saltare il camion delle armi ma i neo-partigiani pur se in maggior numero sono ben poco armati rispetto ai tedeschi e debbono ritirarsi , Maggi si rifugia all'interno del chiosco con funzione di edicola di Viale Canepa ( ed il 5 dicembre 2003 Maggi morira'improvvisamente a pochi passi da quell'edicola che oltre mezzo secolo prima lo aveva salvato ).Maggi diventera' miliziano della Brigata SAP Errico Malatesta, al comando di Antonio Dettori ed emanazione della Federazione Comunisti Libertari, Vittorio Zecca si asssociera' Brigata Autonoma Langhe mentre Giacomo Pittaluga operera' Divisione garibaldina Coduri, che combatte nel Tigullio.[27] Oltre le gia' citate formazioni anarchicie nonche' gli anarchici che militarono nella Resistenza occorre ricordare la Brigata SAP Crosa di Genova Nervi in cui ha militato Lorenzo Parodi , che poi passando prima nell'esperienza dei GAAP (Gruppi Anarchici Azione Proletaria ) diverra' uno dei leader storici di Lotta Comunista . Sulla direttrice Genova-Arenzano operano squadre di azione della Federazione Comunista Libertaria .Individualmente si ricordano ancora ,Bianconi,,membro del CNL di Pontedecimo , Grassini (della formazione SAP Errico Malatesta che operava a Sestri , Cornigliano , Sampierdarena), Caviglia, Sardini, Pittaluga per il loro valore.[28]

La Spezia , Sarzana[modifica | modifica wikitesto]

Nella zona di La Spezia e Sarzana agiscono formazioni ovviamente in stretto contatto con la Bande Partigiane di Carrara e Lunigiana , vi sono due gruppi consistenti comandati dai due anarchici Fernando Contri e del Carpio,nella zona cadono in scontri a fuoco coi nazifscisti altri due partigiani anarchici assai conosciuti Renato Olivieri , che aveva gia' subito 23 anni di carcere fascista, e Renato Perini.

Lazio[modifica | modifica wikitesto]

A Roma gli anarchici non son presenti come formazione autonoma ma militano in diverse formazioni partigiane ,a parte il gruppo autonomo di operai a comando di Riziero Fantini un anarchico passato nel periodo al partito comunista , nel 1910 emigrò negliUSA,divenne anarchico e conobbe Sacco e Vanzetti, e nel 1921 fu in Italia per costituire comitati in favore di Sacco e Vanzetti[29] . Le formazioni partigiane in cui militano gli anarchici grosso modo sono Bandiera Rossa Roma , esempi ne Raffaele De Luca[30] ed Umberto Scattoni[31]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

) ma principalmente nelle foramazioni di Giustizia_e_Libertà comandate da Vincenzo Baldazzi , amico di Aldo Eluisi[32] , azionista ma molto vicino ideologicamente al movimento anarchico . I due legati da antica e profonda amicizia furono fra i fondatori degli Arditi del Popolo , proveniendo entrambi dalle fila degli Arditi,Baldazzi eveva avuto come maestro Errico Malatesta.Altro partigiano anarchico molto conosciuto fu Ettore Dore miliziano antifascista in spagna nella Colonna Ascaso che fu al comando di Carlo Rosselli nella guerra di Spagna e poi prese il nome di Colonna Rosselli.

Veneto[modifica | modifica wikitesto]

A Verona si ricorda l'anarchico Giovanni Domaschi, il quale fondo' ed organizzo' il CLN operante in zona , dal 1922 al 1943 aveva subito 11 anni di carcerea fascista e 9 di confino con all'attivo 2 evasioni [33]catturato viene portato a Dachau ed ivi morira'.

Friuli Venezia Giulia[modifica | modifica wikitesto]

Una parte di anarchici opera all'interno di formazioni comuniste , ad esempio nella divisione "Garibaldi-Friuli",mentre a Trieste Giovanni Bidoli coordina il lavoro delle squadre autonome anarchiche con i partigiani di altra estrazione politica , verra' deportato nei campi di concentramento tedeschi e non tornera' come Carlo Benussi ,mentre Nicola Turcinovich ,gia miliziano della Colonna Francisco Ascaso , (comandata per un certo periodo da Carlo Rosselli di cui nel seguito portera' il nome ) , da Trieste va a Genova a combattere con le squadre anarchiche locali.Bande anarchiche costituiscono in Carnia una zona libera autogestita ,sul tipo repubblica partigiana, fra questi i partigiani anarchici della zona si ricorda Italo Cristofoli caduto durante un attacco alla caserma dell'esercito tedesco a Sappada.

Marche[modifica | modifica wikitesto]

Gli anarchici , per trdizione numerosi intale regione , non hanno formazioni autonome di rilievo ma confluiscono in diverse Brigate Partigiane ad Ancona, Fermo, Sassoferrato .A Macerata muore Alfonso Pettinari , che aveva gia' subito numerosi anni di confino e che al momento era commissario politico di una brigata Garibaldi.

Nomi di Spicco[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • L'antifascismo rivoluzionario, BFS, Pisa, 1993
  • La resistenza sconosciuta, Zero in Condotta, Milano, 1995
  • Pietro Bianconi, La resistenza libertaria, TraccEdizioni, Piombino, 1984
  • Paola Feri, Il movimento anarchico in Italia (1944-1950), dalla resistenza alla ricostruzione, FIAP, Roma, 1978
  • La Resistenza sconosciuta: gli anarchici e la lotta contro il fascismo

di Gaetano Manfredonia - 1995 - 312 pagine

  • L'ultima Resistenza: le ribellioni partigiane in Piemonte

di Roberto Gremmo

  • Gli anarchici nella resistenza apuana

di Gino Cerrito, Adriana Dadà

  • Atti della giornata di studi su L'Antifascismo rivoluzionario. Tra passato e presente, Pisa 25 aprile 1992, BFS 1993;
  • Giornali anarchici della Resistenza 1943-'45 / Gli anarchici e la lotta contro il fascismo in Italia, Ediz. Zero in Condotta, Milano 1995;
  • A. DADA', L'anarchismo in Italia: fra movimento e partito. Storia e documenti dell'anarchismo italiano, Teti editore Milano 1984;
  • I.ROSSI, La ripresa del movimento anarchico italiano e la propaganda orale dal 1943 al 1950, RL Pistoia 1981;
  • P.BIANCONI, Gli anarchici nella lotta contro il fascismo, Ediz. Archivio Famiglia Berneri, Pistoia 1988;
  • G.CERRITO, Gli anarchici nella resistenza apuana, a c. di A.Dadà, Maria Pacini Fazzi Editore, Lucca 1984;
  • M.ROSSI, "Avanti siam ribelli..." Appunti per una storia del movimento anarchico nella Resistenza, BFS Pisa 1985;
  • M.LAMPRONTI, L'Altra Resistenza. L'Altra Opposizione (comunisti dissidenti dal 1943 al 1951), Antonio Lalli Editore, Firenze 1984;
  • C.VENZA,Umberto Tommasini. L'anarchico triestino, ediz. Antistato Milano 1984;
  • L.CAVALLI, C.STRADA, Nel nome di Matteotti. Materiali per una storia delle Brigate Matteotti in Lombardia, 1943-1945, Franco Angeli, Milano 1982;
  • G.MANFREDONIA, Les Anarchistes italiens en France dans la lutte antifasciste, in "Collection de l'Ecole francaise de Rome", Roma n.94/1986;
  • M.R. BIANCO, Les anarchistes dans la Resistance, vol. 2, Témoignages 1930-1945, in "Bulletin" C.I.R.A. Marseille, n.23/25 del 1985;
  • I.TOGNARINI (a cura di), Guerra di sterminio e Resistenza. La provincia di Arezzo 1943-1944, E.S.I. Napoli 1990;
  • L.BETTINI, Bibliografia dell'anarchismo, vol.1, tomi I e II, C.P. editrice Firenze 1972-1976;
  • G.SACCHETTI, Resistenza e guerra sociale. Il movimento anarchico e la lotta di liberazione 1943-1945, in "Rivista Storica dell'Anarchismo" Pisa, a.II, n.1/1995;
  • G.SACCHETTI, Gli anarchici contro il fascismo, Edizioni 'Sempre Avanti', Livorno 1995;

"Almanacco Socialista", Milano, ed. Avanti! 1962;"A-Rivista anarchica" Milano, n.4/1973

  • Gaetano Perillo , Gibelli Camillo Storia della Camera del lavoro di Genova : Dalle origini alla seconda guerra mondiale , 1980
  • Bibliografia inerente la Brigate Franche Libertarie di Silvano Fedi
  • Vd. C.O. Gori, Arrivano i partigiani, Pistoia è libera, in “Microstoria”, n. 35 (mag./giu. 2004).
  • A. Ciampi, Virgilio Gozzoli, vita irrequieta di un anarchico pistoiese, in “Microstoria”, n. 37 (set./ott. 2004).
  • S. Bardelli-E. Capecchi-E. Panconesi, Silvano Fedi. Ideali e coraggio, Pistoia, Nuove esperienze, 1984, pp. 45-68.
  • G. Petracchi, Al tempo che Berta filava. Alleati e patrioti sulla linea gotica (1943-1945), Milano, Mursia, 1996, pp. 89-91.
  • R. Risaliti, Antifascismo e Resistenza nel Pistoiese, Pistoia, Tellini, 1976, pp. 213-214.
  • Marco Francini (a cura di) La guerra che ho vissuto. I sentieri della memoria, Pistoia, Unicoop Firenze-Sezione soci Pistoia, 1997, p. 364.
  • R. Corsini, Le tappe della vita di Silvano Fedi, in “Bollettino Archivio G. Pinelli”, n. 5 (lug. 1995).
  • Su Silvano Fedi, vedere anche : R. Bardelli-M. Francini, Pistoia e la Resistenza, Pistoia, Tellini, 1980, pp.59-61; I. Rossi, La ripresa del Movimento Anarchico e la propaganda orale dal 1943 al 1950, Pistoia, RL, 1981, pp. 26-30, 133-143; P. Bianconi, Gli anarchici italiani nella lotta contro il fascismo, Pistoia, Archivio Famiglia Camillo Berneri, 1988, pp. 83-97; Gli anarchici contro il fascismo: Pistoia, in “A Rivista Anarchica”, n. 20 (1973); La scuola nel regime fascista: il caso del Liceo classico di Pistoia, Pistoia, Amministrazione comunale, 1977, pp. 51, 55.

Approfondimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luigi Bertoni soprannominato il santo
  2. ^ Resistenza e Guerra sociale di G.Sacchetti
  3. ^ foto del colonello anarchico nella guerra di Spagna
  4. ^ a Reggio Emilia un distaccamento "Garibaldi" prese il nome di Enrico Zambonini, anarchico morto fucilato dai nazifascisti,mentre a Bologna la presenza degli anarchici nelle formazioni partigiane era stata con la fondazione della formazione "Fratelli_Bandiera" ed a Imola con la "Bianconcini",nel piacentino militavano in formazioni associatte a Giustizia_e_Libertà ed il comandante unuico della relativa zona operativa era Emilio Canzi archivio Umanit%C3%A0_Nova
  5. ^ fra gli organizzatori a Genova della frangia anarchica presente nella CGIL negli anni '50 con Lorenzo Parodi, Bianconi nei Comitati di difesa sindacale con Pietro Caviglia e Wanda Lizzari, Lorenzo Parodi,con Aldo Vinazza, con i Gruppi anarchici aziendali facenti capo ai GAAP (Gruppi Anarchici di Azione Proletaria) [1]
  6. ^ fra i comandanti delle Brigate Anarchiche Bruzzi ed Errico Malatesta di Milano,forti di circa 1300 uomini
  7. ^

    «Il movimento partigiano aretino crebbe rapidamente, creando una situazione estremamente difficile per le forze nazifasciste che presidiavano la provincia. Tedeschi e repubblichini cercarono inutilmente di stroncare l'attività della XXIII Brigata Garibaldi "Pio Borri", della XXIV "Bande Esterne" e della "Mameli"»

    Resistenza in Toscana
  8. ^ Camillo Berneri
  9. ^ informazioni generiche Formazioni e LocazioneGLI ANARCHICI E LA RESISTENZA
  10. ^ da ANPI Resistenza e rivoluzione il sogno di Silvano Fedi di Onofrio Gori
  11. ^ Egisto e Minos Gori
  12. ^ il testo si riferisce a Licio Gelli

    «A tutt'oggi nessuno sa dove sia stato tra il luglio e l'agosto 1944. Di questo periodo si possono solo segnalare due feroci episodi a danno di partigiani in cui alcuni, ma senza prove, lo sospettano di essere coinvolto. Il primo è l'uccisione, in un'imboscata, dello stesso Silvano Fedi; il secondo è l'assassinio del commissario di PS Scripilliti, collaboratore della Resistenza. Ritroviamo il nostro l'8 settembre 1944 mentre fa da guida a un reparto sudafricano che sta per entrare in Pistoia liberata.»

  13. ^ [2]
  14. ^ da sito dedicato a Manrico Ducceschi
  15. ^ ANPI patria
  16. ^ [3]
  17. ^ breve
  18. ^ base
  19. ^ nel 1944

    «Gino Menconi, ex confinato politico e figura di riferimento dell’antifascismo e della Resistenza carrarese, muore nel parmense a Bosco di Corniglio, classico luogo di ritrovo delle figure più influenti della lotta partigiana e sede del Comando Unico parmense, circondato e attaccato da alcuni reparti tedeschi. Intanto, a Forno, il CLN di Apuania riconosce alla Divisione Lunense il ruolo di Comando Unico e coordinamento della Resistenza apuolunigianese.»

  20. ^

    «Pietro Bianconi (Piombino 1924 - 1992) ha partecipato alla Resistenza prima come gappista nelle file del Partito d'Azione, poi nella III Brigata Garibaldi sui monti del grossetano. Un tribunale repubblichino lo condannò a morte nel '44; membro del Direttivo nazionale della CGIL fino al '59, collaboratore a giornali e riviste della sinistra extraparlamentare ed anarchiche, condannato più volte dal '68 al '72, imprigionato per la sua attività di scrittore antimilitarista anarchico.»

    GLI ANARCHICI ITALIANI NELLA LOTTA CONTRO IL FASCISMO edizoni Archivio Famiglia Camillo Berneri
  21. ^ riferimento .bibliografia specifica T. Imperato, Anarchici a Torino: Dario Cagno e Ilio Baroni
  22. ^ biografia ANPI
  23. ^ Biografia ANPI
  24. ^ studio di Barroero su anarchici e Resistenza in Liguria
  25. ^ lavoro di Guido Barroero
  26. ^ Movimento operaio e socialista , Centro per la storia del movimento operaio e socialista in Liguria Pubblicato da Centro ligure di storia sociale,centro Ligure storia sociale 1961
  27. ^ da Biografia Eugenio Maggi
  28. ^ dislocazione formazioni Anarchiche
  29. ^ biografia ANPI
  30. ^ biografia ANPI
  31. ^ biografia ANPI
  32. ^ La storia del Circolo Giustizia e Liberta' di Roma da ANPI
  33. ^ circolorossellimilano le evasioni di Domaschi
  34. ^ biografia
  35. ^ il suo nome fu associato alla Lunense che divenne Elio Lunense
  36. ^ autore del libro Memorie partigiane L’Arciere, Cuneo , La_Nuova_Italia , prefazione di Nicola Tranfaglia

    «tenente degli alpini quando l’otto settembre coglie l’esercito italiano in sfacelo e la IV armata in ritirata dalla Francia senza direttive». Dunchi non ha esitazioni: «Far fuori il colonnello e tutti gli altri che sono d’accordo con lui a calar le braghe. Dopo prendiamo in mano la truppa, armi e bagagli, ripuliamo la città dai fascisti e ci prepariamo a combattere i te- deschi».»

    dalla prefazione di Nicola Tranfaglia , formera' con Ignazio Vian e Franco Ravinale la «Banda Boves»
  37. ^ al funerale di Pietro Valpreda
  38. ^ biografia
  39. ^ Biografia