Ulla von Brandenburg

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Ulla von Brandenburg (Karlsruhe, 1974) è un'artista e pittrice tedesca, autrice di installazioni di arte contemporanea.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Accademia delle Belle Arti di Karlsruhe

Nata a Karlsruhe[1][2], vive principalmente a Parigi[3].

Nella sua città natale, dove talvolta risiede,[4] insegna pittura e grafica[5] dal 2016[6] alla Staatliche Akademie der Bildenden Künste.[7]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Brandenburg adotta linguaggi artistici eterogenei[8][9][10], che combina spesso nella stessa installazione.[8][4][10] Fra questi vi sono disegno, murales[11], acquarello,[12] architettura[13]danza e performance recitative[8], filmati,[14][10][6][1][15], tessuti.[8]

(EN)

«Ulla von Brandenburg's work is characterized by the diversity in the media she uses, which in translates into a thematic concentration.»

(IT)

«Il lavoro di Ulla von Brandenburg è caratterizzato dalla diversità dei media impiegati, la quale a sua volta si traduce in una concentrazione tematica.»

I suoi allestimenti sono influenzati da diverse discipline quali la psicanalisi, il teatro, lo spiritismo e la magia.[17][18]

Allestimenti[modifica | modifica wikitesto]

Le sue opere e performance sono state ospitate presso l'IMMA (Irish Museum of Modern Art) di Dublino (2008)[10][19], alla Fondazione Louis Vuitton[10] (Chorspiel, 2010)[17], al Kunstverein für die Rheinlande und Westfalen a Düsseldorf (Wo über dem Grün ein rotes Netz liegt)[20][18] e Hannover (2014)[10], Palais de Tokyo di Parigi ( Installation of Death of a King[10], 2012-2013), all'Herzliya Museum in Israele (2013), al Palazzo della Secessione di Vienna[10] (Innen is nicht Aussen, 2013)[1][21], al Centro de Arte Dos De Mayo (Die Strasse, 2014)[11], alla Haus Konstruktiv in Zurigo (Manchmal Ja, Manchmal Nein, 2016)[14], al Pérez Art Museum Miami (Project Gallery: Ulla von Brandenburg , 2016)[22][23], alla Museum Künstlerkolonie[6] e alla Mathildenhöhe[4] di Darmstadt (2018), al Musée Jenish di Vevey (2018).[12]

Altri allestimenti sono presenti al Musée National d’Art Moderne, al Centre Pompidou, al Fisher Landau Center for Art di Long Island, alla Tate Modern, al The Israel Museum di Gerusalemme, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea a Torino;, Kadist Art Foundation di Parigi, FRAC Ile-de-France a Parigi (Le Plateau[10]), FRAC Aquitaine a Bordeaux, FRAC Pays de la Loire a Carquefou.[10]

Fra le opere allestite in tutto il mondo It Has a Golden Sun and an Elderly Grey Moon ("Di un sole dorato"), una performance che racchiude coreografie e filmati, proposta a Toronto (2016)[8], a Melbourne (2016)[13], a Aarhus[24], al Louisiana Museum of Modern Art di Copenaghen[25] e al Museo Novecento a Firenze (2018).[26][27]

Memoriale per gli omosessuali perseguitati dal nazionalsocialismo, a Monaco.

Nel 2017 è stato inaugurato a Monaco il memoriale per le vittime omosessuali del nazismo, da lei ideato.[28]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

È stata candidata al premio della Fondation Guerlain nel 2012[1] a al Prix Marcel Duchamp nel 2016[29]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Silvia Anna Barrilà, In corsa per il premio della Fondation Guerlain Ulla von Brandenburg, Susan Hefuna e Hans Op de Beeck, in Il Sole 24 ore, 20 dicembre 2012. URL consultato il 30 giugno 2018.
  2. ^ (FR) Ulla von Brandenburg, le théâtre de l'art, in Le Figaro, 23 gennaio 2014. URL consultato il 24 giugno 2017.
  3. ^ (EN) Ulla von Brandenburg: It Has a Golden Sun and an Elderly Grey Moon, su pamm.org, Pérez Art Museum Miami. URL consultato il 24 giugno 2017.
  4. ^ a b c (DE) dpa, Ulla von Brandenburg gestaltet Kunstwerk auf der Mathildenhöhe, in Monopol (rivista), 13 aprile 2018. URL consultato il 7 luglio 2018.
  5. ^ https://www.focus.de/regional/karlsruhe/staatliche-akademie-der-bildenden-kuenste-karlsruhe-gemeinsam-vor-ort-selber-sehen_id_9090649.html
  6. ^ a b c (DE) Christian Huther, Ulla von Brandenburg hat Darmstadts Museum Künstlerkolonie verzaubert, in Frankfurter Neue Presse, 3 luglio 2017. URL consultato il 7 luglio 2018.
  7. ^ (DE) Professoren - Klassen des Fachbereichs Malerei / Grafik, su kunstakademie-karlsruhe.de. URL consultato il 24 giugno 2017.
  8. ^ a b c d e (EN) Martha Schabas, Ulla von Brandenburg’s Power Plant show blurs artistic boundaries, The Globe and Mail, 5 agosto 2016. URL consultato il 7 dicembre 2018.
  9. ^ Ulla von Brandenburg, Prefazione, in Whose Beginning is Not, Nor End Cannot be, Milano, New York, Irish Museum of Modern Art, Charta, 2008.
  10. ^ a b c d e f g h i j Perform, p. 338.
  11. ^ a b Perform, p. 24.
  12. ^ a b (FR) Florian Cella, Ulla von Brandenburg plante son théâtre de la vie à Vevey, in 24 heures, 20 marzo 2018. URL consultato il 7 luglio 2018.
  13. ^ a b (EN) Ulla von Brandenburg:It has a Golden Yellow Sun and an Elderly Grey Moon, su acca.melbourne, Australian Centre for Contemporary Art. URL consultato il 12 agosto 2018.
  14. ^ a b (EN) Aoife Rosenmeyer, Ulla von Brandenburg ZURICH, at Haus Konstruktiv, Art in America, 4 maggio 2016.
  15. ^ (DE) Franziska Stöhr, endlos: Zur Geschichte des Film- und Videoloops im Zusammenspiel von Technik, Kunst und Ausstellung, transcript Verlag, 2016, p. 304, ISBN 978-3-8394-3209-9.
  16. ^ von Brandenburg, p. 9.
  17. ^ a b (FR) Ulla von Brandenburg [collegamento interrotto], su fondationlouisvuitton.fr. URL consultato il 14 luglio 2018.
  18. ^ a b (DE) Ulla von Brandenburg, in Kunstforum international, 2008, p. 309-310.
  19. ^ Diary 2008 June, in Irish Arts Review, vol. 25, n. 2, 2008, p. 40.
  20. ^ (DE) Texte zur Kunst, vol. 18, n. 69-70.
  21. ^ (EN) Ulla von Brandenburg, su secession.at. URL consultato il 12 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2018).
  22. ^ (EN) Chloé Bal Harbour Hosted a Champagne Brunch to Toast New Exhibition by Ulla von Brandenburg, su pamm.org.
  23. ^ Filmato audio (EN) Art Talk: Ulla von Brandenburg in Conversation with María Elena Ortiz, su YouTube. URL consultato il 30 giugno 2018. Modifica su Wikidata
  24. ^ Marco Sammicheli, Aarhus, non finisce qui, in Il Sole 24 ore. URL consultato il 30 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2018).
  25. ^ Filmato audio (EN) Louisiana Channel, Ulla Von Brandenburg Interview: How We Live and What We Share, su YouTube, 23 gennaio 2018. URL consultato il 26 giugno 2018. Modifica su Wikidata
  26. ^ http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=57359&IDCategoria=204
  27. ^ Duel – “Di un sole dorato”, Ulla von Brandenburg, su museonovecento.it. URL consultato il 26 giugno 2018.
  28. ^ (DE) Denkmal für die in der NS-Zeit verfolgten Lesben und Schwulen, su muenchen.de. URL consultato il 13 agosto 2018.
  29. ^ (EN) Alex Greenberger, Kader Attia Wins the 2016 Prix Marcel Duchamp, su artnews.com, ARTnews, 18 ottobre 2016. URL consultato il 29 giugno 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Ulla von Brandenburg, su pilarcorrias.com, www.pilarcorrias.com. URL consultato il 7 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2019).
Controllo di autoritàVIAF (EN255149294084080520477 · ISNI (EN0000 0000 8266 2702 · LCCN (ENno2008165373 · GND (DE124748694 · CONOR.SI (SL215702371