Transgender (gruppo musicale)

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Transgender
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenereRock sperimentale
Post-rock
World music
Musica elettronica
Periodo di attività musicale1997 – 2007
Album pubblicati3
Raccolte7

I Transgender sono un gruppo rock sperimentale formatosi nel 1997 e attivo fino al 2007, formato da musicisti residenti a Imola e Bologna.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'idea iniziale nata dal chitarrista Alessandro Petrillo coinvolgendo il batterista Paolo Mongardi è di mischiare vari generi musicali creando brani molto eterogenei e diversi l'uno dall'altro.

I generi di riferimento sono il rock alternativo, post rock, crossover, metal, progressive, elettronica, jazz, world music. Influenze: Area, Mr. Bungle, Faith No More, Oneida, DEUS, Dead Can Dance, Radiohead, Robert Fripp, Laurie Anderson, Tortoise. Nel nucleo iniziale è fondamentale l'apporto del bassista Federico Spinetti che porterà nel gruppo anche la cantante Paola Valandro e il trombettista/tastierista Simone Di Fabrizio, la voce maschile è di Marco Gini poi sostituito definitivamente da Lorenzo Esposito Fornasari (aka LEF).

In seguito alla vittoria del concorso Imola Rock nel 1998 il gruppo registra il primo cd omonimo che esce nel 2000 per la New LM Records di Ravenna, l'organico (6/7 elementi) è quindi inusuale per la presenza di 2 voci (una maschile e una femminile), tromba, tastiere, chitarra, basso, batteria. Le lingue usate sono numerose: inglese, italiano, perfino greco antico. In questo periodo inizia a collaborare col gruppo anche il tastierista Silvio Palladio, poi allontanatosi per partecipare al tour dei Lùnapop "...Squérez?".

Del 2001 è la registrazione del demo "A dream made of water" che vede come ospite il sassofonista Gaspare De Vito. Il demo include le prime versioni di alcuni brani poi confluiti nel successivo album "Sen Soj TrumàS", e la cover riarrangiata del brano di Jimi Hendrix "Crosstown Traffic". Nel 2002 il gruppo si ridimensiona da sette a cinque elementi, rimane la sola voce maschile, Federico Spinetti lascia il gruppo per dedicarsi alla carriera universitaria in ambito di etnomusicologia e viene sostituito da Luca Cavina, il nuovo tastierista è Davide Santandrea e il gruppo rimane senza strumenti a fiato. In questo periodo prende vita anche un progetto parallelo di ambito più sperimentale, l'Etno Ambient Project, ideato dal chitarrista Alessandro Petrillo e seguito da un cd di remix realizzati da Davide Santandrea e dal bassista Eliseo Scarpa, attivo in ambito di musica elettronica, col quale Alessandro Petrillo e Paolo Mongardi collaborano nel progetto parallelo di musica improvvisata Tri Tracks.

Nel 2003 esce “Sen Soj TrumàS” per New LM Records. La voce abbandona il suo carattere di immediata intelligibilità e diventa strumento anch'essa, la lingua usata viene inventata dal cantante LEF il quale nel frattempo è entrato nella Bottega di Musica e Comunicazione creata a Bologna da Giovanni Lindo Ferretti (CCCP, CSI, PGR). L'album infatti vede la partecipazione di molti ospiti tra i quali Giovanni Lindo Ferretti e Eraldo Bernocchi, con i quali LEF collabora nei progetti Attaranta e Litania (Ferretti/Sparagna) ed Ashes (Bernocchi/Mattioli/Raiz). Dal brano Multìs viene realizzato il primo videoclip del gruppo (curato da Elisa Serravalli), e i Transgender promuovono l'album con concerti in tutta la penisola. In seguito alla vittoria nel concorso Obiettivo Bluesin il gruppo suona un breve set in apertura del festival Pistoia Blues, nella stessa giornata che vede come headliner Robert Plant. Un altro membro del gruppo per un breve periodo sarà Pierluigi Rocca come sostegno nei live electronics.

Nel 2004 Alessandro Petrillo conosce il gruppo dei Mariposa e nasce un'amicizia e stima reciproca che porterà a diverse collaborazioni tra i due gruppi e tra i singoli componenti. Nel 2005 i Transgender vincono il concorso bolognese Premio Iceberg, sezione canzoni, della cui giuria fa parte il noto musicologo Franco Fabbri. Nello stesso anno nasce il progetto solista del cantante LEF "Vaga l'Am" nel quale i Transgender collaborano tra gli altri con Giovanni Lindo Ferretti, Andrea e Gionata Costa (Quintorigo), Mara Redegheri (Üstmamò), Enrico Gabrielli (Mariposa). È proprio per l'etichetta fondata dai Mariposa, la Trovarobato, che esce l'ultimo cd dei Transgender nel 2006. "Mey Ark Vu" è caratterizzato da una maggiore compattezza sonora, le consuete derive tra i generi sono affrontate in modo più omogeneo, e la presenza degli ospiti è ridotta al minimo. Il cd viene accolto in modo molto positivo dalla critica. I due gruppi realizzano insieme una cover del brano "Il Signor Hood" di Francesco De Gregori, inserita nella compilation del Mucchio Extra.
Nel 2007 il gruppo interrompe la sua attività e i membri iniziano diversi altri progetti.

Rassegna stampa (selezione)[modifica | modifica wikitesto]

Sen Soj TrumàS:
"E allora se Babele deve essere, che Babele sia. Nelle musiche, oltre che nel parlato-cantato. Dre oucantèlva, Multìs e Craud innanzitutto, dove rivivono le astrazioni geometriche più intellettuali degli Art Bears mescolandosi a sapori jazzati, balcanici, marcette sfalsate, da teatrino delle marionette, surreali e volubili, incomprensibili eppure adocchiabili."(Massimo Paladino, Blow Up); "La band romagnola va al di là della semplice contaminazione tra i generi: li sovrappone, li disarticola, ne fa materia creativa nuova."(Gianni Lucini, Liberazione), "Difficile avvicinarsi a Sen Soj TrùmaS, ma se lo farete non lo abbandonerete più. Potrebbe essere pericoloso." (Marco DelSoldato, Kronic); "La loro musica, per Giove, profuma veramente di pantera. Sfuggente, controllatamente instabile, improntata ad un turnover fulmineo di stili ed arrangiamenti ma con una chiara idea di gioco sottostante, cioè canzoni con quadratura del cerchio incorporata." (Movimenta); "La band romagnola torna alla carica e continua a meravigliare." (Aurelio Pasini, Mucchio Selvaggio).

Mey Ark Vu:
"Un piacere assoluto per chi non si rassegna alle banalità pop assortite del giorno d'oggi e alle superficiali emozioni di molte svenevoli sensazioni indie.” (Claudio Sorge, Rumore); "un pastiche di quadretti sonori curiosi e stimolanti dove la libertà creativa trova (miracolosamente?) un suo peculiare equilibrio e un suo (indefinibile) rigore estetico.” (Federico Guglielmi, Il Mucchio Selvaggio); "Dobbiamo rendere merito al gruppo di saper esporre le proprie idee con una proprietà ed un'originalità non comune, grazie ad una preparazione tecnica sicuramente superiore alla media e una notevole lucidità nel dosare gli ingredienti del loro crossover.” (Massimiliano Busti, Blow Up); “Mey Ark Vu è tutt'altro che un album semplice...ma pone comunque i Transgender tra le (poche) buone cose nuove del nostro paese.” (Roberto Peciola, Alias); “..una piacevole sfida, alla quale non rinunciare.” (Emmanuele Margiotta, Kronic);“..una band matura, con idee ambiziose e chiare. Che i confini – l'idea stessa di confini – se li è sbranati da un pezzo.” (Stefano Solventi, SentireAscoltare); “Se il rock lo tagliassero a pezzetti, i Transgender li raccoglierebbero.” (Mattia Bradisismi Bergamini, Musicboom)

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Compilation[modifica | modifica wikitesto]

  • Sol Music 2001 (Sol Music Festival): Dinner crime, A dream made of water
  • Flash Comp 3, 2001 (Flash Point Records): A dream made of water
  • What must we do to get attention, (Ululati dall'Underground, 2002): Circus
  • Obiettivo Bluesin 2003: Multìs
  • Top Premiere Radio, vol.09-10/2005 (Viva Music Project): Dre Oucantèlva
  • Scatto Secondo, Bar Wolf 2005: Multìs
  • Il Mucchio Extra, inverno 2007: Il Signor Hood (con Mariposa)

Progetti paralleli e collaborazioni (selezione)[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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