Teo Otto

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Teo Otto (Remscheid, 4 febbraio 1904Francoforte sul Meno, 9 giugno 1968) è stato un pittore e scenografo tedesco.

Teo Otto

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Teatro Teo Otto, Remscheid

Teo Otto nacque a Remscheid, in Renania il 4 febbraio 1904.[1]

Allievo del pittore Ewald Dülberg, esordì come scenografo nel 1924 a Kassel, perfezionandosi poi a Parigi, Weimar, Berlino (1924-1933), dove collaborò con registi d'avanguardia come Fehling,[2] partecipando alle iniziative più moderniste, ed espose con la "Sezession".[1]

Nel 1933 emigrò a Zurigo (Schauspielhaus), dove realizzò complessivamente più di ottocento produzioni;[3] legato al Berliner Ensemble, dopo la seconda guerra mondiale lavorò in tutta Europa e in America, pur restando fedele al palcoscenico zurighese, facendo della sintesi la base della sua espressione.[1] Una scena vuota, sapientemente illuminata, in cui si materializzano elementi variamente allusivi: il carro "didascalico" per l'opera di Bertolt Brecht Madre Coraggio e i suoi figli (1949), le superfici specchianti di Graf Oederland di Max Frisch (1950), La visita della vecchia signora di Friedrich Dürrenmatt,[3], i simboli surrealisti di Faust II.[1] Collaborò inoltre con Giorgio Strehler (1958), per L'opera da tre soldi di Brecht al Piccolo Teatro di Milano e con Vittorio Gassman (1959), per Eschilo a Siracusa.[3]

Dotato di grande originalità, ma mai stravagante, Otto fu capace di esprimere da ogni testo l'idea che a lui sembrò fondamentale, e renderla visivamente con grande concentrazione e semplicità, valendosi di pochi elementi suggestivi di enorme carica simbolica entro uno spazio in gran parte nudo.[2]

La varietà delle sue soluzioni tecniche e stilistiche fu sorprendente, ma non compromise la sua profonda unità di linguaggio.[2]

Presentò le sue idee in numerosi volumi, tra i quali La mia scena (Meine Szene).[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Otto, Teo, su sapere.it. URL consultato il 2 maggio 2019.
  2. ^ a b c d Teo Otto, in le muse, VIII, Novara, De Agostini, 1967, p. 439.
  3. ^ a b c (DE) Teo Otto, su tls.theaterwissenschaft.ch. URL consultato il 2 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2021).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Anna Beck, Teo Otto, in Theaterlexikon der Schweiz, Zurigo, Chronos, 2005.
  • (DE) Andreas Englhart, Otto, Teo, in Neue Deutsche Biographie (NDB), XIX, Berlino, Duncker & Humblot, 1999.
  • (DE) Josef Mayerhöfer e Teo Otto, Der Bühnenbildner Teo Otto : Inszenierungen in Österreich : [Ausstellung] Österreichisches Theatermuseum, April bis August 1977, Salisburgo, Galerie Welz, 1977.
  • (DE) Teo Otto e Städtische Galerie Remscheid, Teo Otto (1904-1968) : der Bühnenbildner, der Maler, der Lehrer : Galerie der Stadt Remscheid, 25.11.2000 bis 4.2.2001 : Theatermuseum der Landeshauptstadt Düsseldorf, 18.2.2001 bis 22.4.2001, Bottrop, Pomp, 2000.
  • (DE) Teo Otto, Vera Scheef e Katrin Höhmann, Teo Otto--, ein Mann der Zauberei (Max Frisch) : Bühnenbilder und Malerei aus der Sammlung Höhmann-Müller : 29. Juli-29. Oktober 2006, Lippisches Landesmuseum Detmold, Detmold, Lippisches Landesmuseum Detmold, 2006.
  • (DE) Teo Otto, An die Neugeborenen und andere Texte : mit sieben Zeichnungen des Verfassers, Stierstadt im Taunus, Eremiten-Presse, 1966.
  • (DE) Vera Scheef, Teo Otto ... ein Mann der Zauberei. Bühnenbildentwürfe und Malerei aus der Sammlung Höhmann-Müller, in Kataloge des Lippischen Landesmuseums, XIII, Detmold, 2006.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN96225612 · ISNI (EN0000 0001 1690 6796 · ULAN (EN500076775 · LCCN (ENn97865082 · GND (DE118738828 · BNE (ESXX4723207 (data) · BNF (FRcb14693900t (data) · J9U (ENHE987007436752505171 · WorldCat Identities (ENlccn-n97865082