Stefano Bilardello

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Stefano Ernesto Bilardello
NascitaMarsala, 10 ottobre 1893
MorteAmba Tigris, 4 settembre 1937
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
RepartoXLIV Battaglione coloniale
Anni di servizio1917-1937
GradoTenente di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneArbegnuoc
BattaglieBattaglia di Vittorio Veneto
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Stefano Ernesto Bilardello (Marsala, 10 ottobre 1893Amba Tigris, 4 settembre 1937) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso delle operazioni di controguerriglia in Africa Orientale Italiana[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Marsala, provincia di Trapani, il 10 ottobre 1893, figlio di Andrea e Laura Milazzo.[1] Nel corso della prima guerra mondiale fu chiamato per mobilitazione a prestare servizio militare di leva nel Regio Esercito il 21 maggio 1917. Il 17 novembre 1918 fu nominato sottotenente di complemento ed inviato in zona di guerra presso la Scuola di perfezionamento ufficiali inferiori della 8ª Armata.[1] Nel gennaio 1919 passò in servizio presso il 5º Reggimento fanteria mobilitato, e nell'agosto successivo fu assegnato al quartier generale della 45ª Divisione e nel mese di settembre fu posto in congedo.[1] Promosso tenente nel 1929, il 3 febbraio 1935 fu richiamato in servizio a domanda e partì per la Libia nel maggio successivo.[1] Assegnato in un primo tempo alla 1ª Centuria lavoratori, ottenne poi di essere trasferito alla Divisione eritrea con la quale si imbarcò per l'Africa Orientale Italiana a Tobruk il 7 ottobre 1936 sbarcando a Massaua una settimana dopo.[1] Al comando di una compagnia cadde in combattimento a Amba Tigris (Socotà), 4 settembre 1937, durante le operazioni di contrasto alla guerriglia, venendo decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria[2] Una via di Marsala porta il suo nome.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di compagnia rinforzata da una sezione mitraglieri, attaccata in marcia, dava prova di eccelso valore personale. Rimasto ferito da una raffica di mitragliatrice nemica che gli spezzava una gamba, trovava la forza di trascinarsi dove maggiore era la lotta e dilanciare i suoi uomini all'assalto, incitandoli con la parola e con la prova del suo stoicismo e sprezzo del pericolo. Colpito mortalmente da una sciabolata in cruenta lotta, lasciava stoicamente la vita sul campo Esempio fulgidissimo di insigne valore personale e completa dedizione al dovere spinto fino al supremo sacrificio. Amba Tigris (Socotà), 4 settembre 1937.[3]»
— Regio Decreto 29 giugno 1939.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 255.
  3. ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 7 agosto 1939, registro 6 Africa Italiana, foglio 326.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor Militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 255.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]