Santuario di Santa Rita da Cascia

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Santuario di Santa Rita da Cascia
La facciata della basilica
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneUmbria
LocalitàCascia
Coordinate42°43′07.67″N 13°00′45.17″E / 42.718796°N 13.012546°E42.718796; 13.012546
Religionecattolica di rito romano
TitolareRita da Cascia
Arcidiocesi Spoleto-Norcia
Sito webwww.santaritadacascia.org

Il santuario di Santa Rita da Cascia è un complesso religioso di Cascia all'interno del quale viene venerata Santa Rita: il santuario è composto da diverse strutture sia che ripercorrono luoghi dove la santa è vissuta, sia per l'accoglienza dei pellegrini[1].

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'interno della basilica inferiore

In origine il santuario era semplicemente composto da un monastero e da una piccola chiesa che ospitava l'urna con le spoglie di santa Rita; agli inizi del XIX secolo le strutture esistenti divennero inadeguate per il sempre maggior numero di pellegrini che arrivava a Cascia e fu così, grazie alla volontà di Madre Maria Teresa Fasce, che iniziò la costruzione di un santuario capace di rispondere alle esigenze dei fedeli: il complesso comprende due basiliche, un monastero, diverse sale polivalenti ed un ostello[1].

La basilica di Santa Rita da Cascia è stata fortemente voluta da Madre Fasce: i lavori di costruzioni iniziarono nel 1937 e fu solennemente consacrata nel 1947 dopo non poche difficoltà, soprattutto di natura economica; la chiesa, elevata a basilica minore nel 1955, fu edificata su progetto dell'ingegnere Spirito Maria Chiappetta e si presenta a forma di croce greca, caratterizzata da quattro absidi alle estremità: in una di queste si apre la cappella di Santa Rita che ospita il sarcofago della santa[1]. Inglobata nella basilica è anche parte della vecchia chiesa, mentre gli elementi decorativi, per lo più opere pittoriche, sono stati eseguiti da artisti come Luigi Montanarini, Gisberto Ceracchini, Artemio Giovagnoni, Armando Marrocco e Ferruccio Ferrazzi[2].

La basilica inferiore di Santa Rita da Cascia, originariamente cripta della basilica, è stata inaugurata nel 1988 e realizzata su disegno degli architetti Rosario Scrimieri, Francesco Genco e Maurizio Caproni: al suo interno sono custodite la tomba di Madre Maria Teresa Fasce e le spoglie del beato Simone Fidati, assieme al miracolo eucaristico; nella chiesa sono conservate opere di Luigi Filocamo e Armando Marrocco[3].

Il cortile del monastero

Il monastero di Santa Rita da Cascia è il luogo dove la santa ha vissuto per più di quarant'anni la sua esperienza di vita monacale, fino alla sua morte: costruito nel XIII secolo, era intitolato originariamente a santa Maria Maddalena; venne ampliato durante il XVIII secolo ed ospita ancora suore della comunità agostiniana[4]. Nel monastero è possibile osservare alcuni luoghi fondamentali della vita di santa Rita, come il cortile, con il pozzo, una vite e i caratteristici fori sul muro, tana delle api muraiole, il coro antico, che custodisce affreschi del XVI secolo e tele del XVII e XVIII secolo, l'oratorio nel quale santa Rita ricevette la stigmate, diverse celle, una delle quali appartenuta alla santa e altre che contengono oggetti ad essa appartenuti come la fede nuziale e diversi sarcofagi, ed il roseto, ricreato per ricordare il miracolo della rosa e dei fichi[4].

La Sala della Pace è nata per poter ospitare i pellegrini nei giorni di maggior affluenza al santuario: si tratta di uno spazio polivalente, inaugurato nel 2008 da monsignore Riccardo Fontana ed in grado di accogliere circa settecento persone; la sala, che prende il nome da uno dei cardini della vita di santa Rita, viene sovente utilizzata per la celebrazione della santa messa[5].

Così come la basilica anche la Casa degli Esercizi Spirituali e l'Hotel delle Rose furono voluti da Madre Fasce: nel primo vengono svolti raduni di gruppi di preghiera con la possibilità di pernottamento nelle sue cinquantacinque camere[6], mentre nel secondo, originariamente chiamato Casa del Pellegrino, viene data la possibilità al pellegrino di soggiornare a Cascia, in una struttura di centosessanta camere[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c La Basilica, su santaritadacascia.org. URL consultato il 23 giugno 2013.
  2. ^ Gli artisti che hanno lavorato al santuario, su santaritadacascia.org. URL consultato il 23 giugno 2013.
  3. ^ La Basilica inferiore, su santaritadacascia.org. URL consultato il 23 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2013).
  4. ^ a b Il monastero di Santa Rita, su santaritadacascia.org. URL consultato il 23 giugno 2013.
  5. ^ La Sala della Pace, su santaritadacascia.org. URL consultato il 23 giugno 2013.
  6. ^ La Casa degli Esercizi Spirituali, su santaritadacascia.org. URL consultato il 23 giugno 2013.
  7. ^ L'Hotel delle Rose, su santaritadacascia.org. URL consultato il 23 giugno 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cristina Siccardi, Maria Teresa. Alla conquista di Cascia, Milano, Gribaudo Editore, 1993. ISBN non esistente

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