Rita Thermes

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Rita Thermes (Cagliari, 10 maggio 1923Cagliari, 26 ottobre 2006) è stata un'illustratrice e pittrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver terminato gli studi liceali, si trasferisce a Roma nell'immediato dopoguerra con Emilio Lussu, scrittore e parlamentare. Nella capitale si dedica, insieme al fratello Giovanni, all’attività pittorica. Frequenta saltuariamente l'Accademia di Francia, e – dagli anni sessanta – insegna presso vari istituti d'istruzione superiore.

Nel 1945, con il fratello Giovanni, furono esposero una mostra presso l'associazione Amici del Libro a Cagliari, la quale fu promotrice di numerose esposizioni d'arte in città, sostenuta da Giovanni Lilliu, Luigi Crespellani, Francesco Alziator e altri.[1]

Le sue opere ebbero un discreto successo nel pubblico e nella critica (Benedetto Croce acquistò uno dei suoi acquerelli) ottenendo importanti riconoscimenti. Il pittore Oscar Kokoschka la elogiò in una lettera del ’67, e tre anni più tardi presentò la pittrice nell’ambito di una personale tenutasi a Amburgo.[2]

Dal 1952 iniziò a illustrare racconti a puntate, sul Pioniere, storie di Gianni Rodari alcune delle quali – successivamente – vennero raccolte in volume. Dalla seconda metà degli anni '50 collaborò, come illustratrice, con la rivista Lavoro della CGIL. Insieme al fratello, Giovanni, partecipò alla Biennale d'Arte Sarda tenutasi a Nuoro nel 1957.[3]

A fine anni '50 si trasferisce e risiede a Napoli, dove realizza manifesti con il fratello e nel 1959 partecipa all'VIII e IX edizione della Quadriennale di Roma, dove presenta i dipinti Filiazione del vivente; L’uno e molteplice; Capriccio.[4][5][6] Sempre a Napoli conosce Paolo Ricci,

Dal 1975, data della sua ultima personale allestita a Catania, non ha più esposto le sue opere, ma ha continuato a dipingere per collezionisti, soprattutto italiani e americani, che le richiedevano principalmente l’esecuzione di ritratti.

A metà degli anni '90 torna a vivere in Sardegna dove le sue opere sono conservate nella Galleria comunale d'arte di Cagliari, Museo d'arte della provincia di Nuoro, Museo Archivi Sinai di Cagliari.

Muore a Cagliari il 26 ottobre 2006.

Illustrazioni[modifica | modifica wikitesto]

Su libri[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianni Rodari, Piccoli vagabondi, Illustrazioni di Rita Thermes, prima ed. Editore Era Nuova, 2001, seconda ed. Editori Riuniti, 2006 ISBN 978-8835958345

Su riviste[modifica | modifica wikitesto]

  • Rita Thermes, Piccoli vagabondi, su Pioniere dal n. 50/1952 al n. 27/1953.[7]
  • Rita Thermes, Chicco Mentini, su Pioniere dal n. 23/1955 al n. 30/1955.[8]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

  • 1958, I Premio al Concorso Nazionale di Pittura di Nuoro.[9]
  • 1963, I Premio Nazionale per il Ritratto a Roma.[9]
  • 1964, II Premio di Pittura Città di Faenza con il dipinto “Coro a tre voci”.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Museo e archivio "Sinnai", Rita Thermes (1923 – 2006), su muasinnai.com.
  2. ^ (DE) Klaus Brunner e Rita Thermes, Ausstellung der BP Benzin und Petroleum Aktiengesellschaft in ihrem Clubheim, Amburgo, 1970.
  3. ^ G. Altea e M. Magnani, Pittura e Scultura dal 1930 al 1960, Nuoro, Ilisso, 2000, pp. 157, 160, 222, 227.
  4. ^ Archivio Biblioteca Quadriennale, Scheda Rita Thermes, su quadriennalediroma.org.
  5. ^ Archivio Biblioteca Quadriennale, VIII Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma, su quadriennalediroma.org.
  6. ^ Archivio Biblioteca Quadriennale, IX Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma, su quadriennalediroma.org.
  7. ^ Pioniere, indice generale 1953, su ilpioniere.org.
  8. ^ Pioniere, indice generale 1955, su ilpioniere.org.
  9. ^ a b c Galleria Comunale d'Arte Cagliari, Collezione Civica di Artisti Sardi, su doczz.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]