Portale:Venezia Giulia e Dalmazia

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"Sì com'a Pola presso del Carnaro, ch'Italia chiude e i suoi termini bagna"

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Veduta di Spalato nel 1910

Gli incidenti di Spalato furono una serie di episodi violenti a carattere prevalentemente antiitaliano che si verificarono nella città dalmata di Spalato fra il 1918 e il 1920, e che culminarono con l'assassinio del comandante della Regia Nave Puglia Tommaso Gulli l'11 luglio 1920.

Questi episodi si inserirono all'interno di una pluridecennale lotta per il predominio sull'Adriatico orientale fra popolazioni slave (prevalentemente croate e slovene) e italiane, ancora nell'ambito dell'Impero austro-ungarico. Alla fine del XIX secolo la corrente irredentista sorta all'interno del Regno d'Italia e lo jugoslavismo da parte slava coinvolsero nella questione anche Stati già indipendenti, come il Regno d'Italia stesso e il Regno di Serbia. Lo scoppio della prima guerra mondiale, l'entrata in guerra dell'Italia, il disfacimento dell'Impero, le trattative di pace e le successive fortissime frizioni fra l'Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni furono gli eventi più recenti, precedenti e contemporanei agli incidenti di Spalato.


 
 
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Ragusa - Lo Stradun.


 
 
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Il peristilio del Palazzo di Diocleziano a Spalato

Il Palazzo di Diocleziano, situato a Spalato (Croazia), è un imponente complesso architettonico fatto edificare dall'imperatore Diocleziano, molto probabilmente fra il 293 ed il 305, allo scopo di farne la propria dimora. Il palazzo con le sue mura coincide col nucleo originario del centro storico della città.

Storia

Dopo aver riformato l'Impero romano, con l'entrata in vigore del sistema della tetrarchia, Diocleziano abdicò ritirandosi nel palazzo appositamente fattosi costruire e che doveva essere già completo o quasi. Vi visse dal 305 fino alla morte, avvenuta nel 313 o nel 316.

Nel 614 gli Avari e gli Slavi distrussero la città romana di Salona, a pochi chilometri dal palazzo di Diocleziano, ed iniziò il declino (o, comunque, la trasformazione) della città, quando gli abitanti si trasferirono nel palazzo fortificato, che probabilmente diede il nome al nuovo insediamento (da palatium a "Spalato").

Il palazzo oggi è quindi il centro storico della città di Spalato e numerose parti di esso sono state riusate nei secoli, permettendo la loro conservazione, seppure con le inevitabili manomissioni stratificate, fino ai giorni nostri.

Nel 1979 è stato iscritto dall'UNESCO nell'elenco dei Patrimonio dell'umanità.


 
 
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Panoramica di Buie, nell'Istria croata, dove gli italiani sono il 40% della popolazione

I Croati italiani sono gli Italiani (di nascita o di etnia) della Croazia.

Storia

Gli attuali Italiani della Croazia sono i discendenti dei Dalmati ed Istriani (popoli neolatini originati nel medioevo dagli Illiri romanizzati) e dei Veneti trapiantati nei territori adriatici d'oltremare della Serenissima. Negli ultimi due secoli vi si sono trasferiti anche alcuni italiani dalla penisola italiana, come nel caso di emigranti pugliesi a Ragusa e trentini a Pozega.

Attualmente in Istria vi sono ancora consistenti comunità di italiani (circa il 9% della popolazione), mentre in Dalmazia vi sono solo piccoli gruppi italiani di modestissima entità numerica, ultima testimonianza di una presenza che discende direttamente dalle popolazioni di lingua romanza sopravvissute alle invasioni slave.

La comunità italiana agli inizi del XIX secolo era ancora molto consistente ed era maggioritaria in quasi tutti i maggiori centri costieri dell'attuale Repubblica di Croazia.


 
 
Icona modificaSocietà, economia e politica
Lo stemma della Regione istriana

La Regione istriana (croato: Istarska županija) è una regione della Croazia. Essa è la più occidentale della repubblica, ed occupa gran parte dell'Istria, omonima penisola bagnata dall'Adriatico. Confina a nord con la Slovenia, ad est con la Regione litoraneo-montana.

Per la presenza della minoranza etnica italiana, la Regione assume uno statuto bilingue. Sede dell'Assemblea della Regione istriana è Pisino, mentre sede del governo (Giunta e Presidente della Regione) è Pola. Le sedute solenni dell'Assemblea (dette Dieta Istriana) si tengono usualmente a Parenzo, mentre uffici e assessorati sono presenti oltre che a Pisino e Pola, ad Albona, Parenzo e Rovigno.


 
 
Icona modificaMappe
- La Venezia Giulia (mappa del 1928)
- La Dalmazia nei suoi confini storici e geografici
 
 
Icona modifica10 maggio - Oggi accadde
Nessun evento registrato.


 
 
Icona modificaLa citazione

«Questa lingua che ci è divenuta indispensabile non venne imposta agli avi nostri, come non lo venne la coltura italiana, ma furono il prodotto di una dolce e simpatica influenza»


 
 
Icona modificaStoria

Con la definizione esodo istriano o esodo giuliano-dalmata la storiografia intende quell'importante fenomeno di diaspora che si verificò al termine della seconda guerra mondiale dall' Istria, dal Quarnaro e dalla Dalmazia da parte della maggioranza dei cittadini di lingua italiana e di coloro che diffidavano del nuovo governo iugoslavo, in seguito all'occupazione di tali regioni da parte dell'Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia del Maresciallo Josip Broz Tito.


 
 
Icona modificaIl personaggio
Il francobollo dedicato dalla Repubblica di Croazia a Marino Darsa nel cinquecentesimo anniversario della nascita

Marino Darsa, in croato Marin Držić (Ragusa di Dalmazia, 1508Venezia, 2 maggio 1567), è stato un commediografo, poeta e drammaturgo croato, vissuto nella Repubblica di Ragusa.

Vita

Nato da una numerosa famiglia (ha cinque fratelli e sei sorelle) che perdette la nobiltà a causa di un avo fuggito da Cattaro per paura della peste, è una delle personalità più poliedriche dell'antica Repubblica di Ragusa.

Avviato al sacerdozio, nel 1526 - a soli diciotto anni - è rettore della Chiesa di Ognissanti. A trent'anni riceve dal Senato una borsa di studio per specializzarsi in diritto canonico all'Università di Siena, ove in breve viene eletto dagli studenti Vicerettore dell'Università. Sono questi gli anni della più sfrenata goliardia: organizza feste e mascherate, e nel corso di una di queste - mentre interpreta una commedia licenziosa forse scritta di suo pugno, nella parte dell'amante - viene arrestato per oltraggio alla morale ed al costume. Così il Darsa trascorre sette anni, fino a quando il Senato di Ragusa non lo sovvenziona più ed è costretto a tornare nella sua città: è il 1545.


 
 
Icona modificaLo sapevi che...
...il vero nome della celebre attrice Alida Valli - nata a Pola in Istria - era Alida Maria von Altenburger, baronessa von Markenstein und Freuenberg.


 
 
Icona modificaIl libro del giorno

B. Benussi, L‘Istria nei suoi due millenni di storia, Unione Italiana Fiume - Università Popolare di Trieste - Consiglio Regionale del Veneto Venezia, Venezia - Rovigno 1997

La prima edizione di questo studio di Bernardo Benussi risale agli anni ’20 del XX secolo. Settant’anni dopo, l’Unione Italiana di Fiume decise di ristamparlo in copia anastatica perché - pur risentendo del clima storico e culturale degli anni in cui fu scritto – rimane tuttora un’opera mirabile. Benussi fu un tipico erudito istriano, che però seppe far tesoro delle regole dell’ermeneutica storiografica: il continuo richiamarsi alle fonti, la trattazione scientifica delle stesse, la costruzione di un logico percorso consequenziale. Fino ad anni recenti, questo fu il libro di riferimento generale di storia istriana in lingua italiana.


 
 
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