Icilio Bacci

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Icilio Bacci

Vicesindaco di Fiume
Durata mandato1910 –
1911
Sito istituzionale

Consigliere comunale di Fiume
Durata mandato1907 –
1910

Preside della provincia di Fiume
Durata mandato1929 –
1929

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato2 giugno 1934 –
28 agosto 1945
Legislaturadalla XXIX
Incarichi parlamentari
  • Membro della Commissione per il giudizio dell'Alta Corte di Giustizia
    *Membro della Commissione degli affari interni e della giustizia
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPNF
Titolo di studiolaurea in giurisprudenza
Professionepreside, avvocato

Icilio Bacci, nato Baccich (Fiume, 2 luglio 1879Cosala, 28 agosto 1945[1]), è stato un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di professione avvocato, nel 1904 era già uno dei giovani irredentisti a favore dell'italianità di Fiume. Nel 1910 fu vice sindaco della sua città. Sempre quell'anno si reca a Roma dove è tra i fondatori dell'Associazione Nazionalista Italiana[2]. Nella prima guerra mondiale si arruolò volontario nel Regio Esercito e insieme al fratello Iti Bacci prese poi parte all'impresa di Fiume, dove durante la Reggenza italiana del Carnaro fu alla guida degli interni e della giustizia. Nel 1929 fu presidente della provincia del Carnaro [3].

Iscritto al Partito Nazionale Fascista, fu nominato senatore del Regno il 23 gennaio 1934. A suo carico si aprì nel 1944 un procedimento di fronte all'Alta Corte di Giustizia per le Sanzioni contro il Fascismo, essendo il suo nome inserito nella categoria dei "Senatori ritenuti responsabili di aver mantenuto il fascismo e resa possibile la guerra sia coi loro voti, sia con azioni individuali, tra cui la propaganda esercitata fuori e dentro il Senato". Il 29 marzo 1946 si adottò il provvedimento di "non luogo a procedere perché disperso".

Pur sollecitato dai concittadini, decise di non allontanarsi dalla sua città.

La scomparsa[modifica | modifica wikitesto]

Sulla sua fine non vi sono notizie certe, se non che venne arrestato dalla polizia jugoslava titina quando andò a richiedere un lasciapassare. Secondo una lettera del 1946 del reggente croato avv. Mandich di Abbazia, Bacci fu trasferito dagli jugoslavi nelle carceri di Karlovac, ove venne processato e fucilato. Il suo corpo non fu mai ritrovato.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
— 1915-1918
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN88732698 · ISNI (EN0000 0000 6295 0491 · BAV 495/127628 · WorldCat Identities (ENviaf-88732698