Pier Giuseppe Scarpetta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Pier Giuseppe Scarpetta
NascitaMoncalieri, 21 giugno 1913
MorteMar Mediterraneo, 14 agosto 1942
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàCaccia
Reparto27ª Squadriglia
72ª Squadriglia caccia
24ª Squadriglia
Anni di servizio1936-1942
Gradomaggiore
Guerreguerra di Spagna
seconda guerra mondiale
Campagnecampagna di Grecia
invasione della Jugoslavia
Comandante di395ª Squadriglia
384ª Squadriglia
98ª Squadriglia
2º Gruppo volo Autonomo Caccia Terrestre
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Aeronautica di Caserta
dati tratti da Un eroe sconosciuto. Il maggiore Pilota Pier Giuseppe Scarpetta[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Pier Giuseppe Scarpetta (Moncalieri, 21 giugno 1913Mar Mediterraneo, 14 agosto 1942) è stato un militare e aviatore italiano, Asso dell'aviazione con sette vittorie al suo attivo,[2] conseguite in Spagna e nella seconda guerra mondiale. Decorato con tre Medaglie d'argento e due di bronzo al valor militare, per il comportamento nell'ultima missione fu decorato di Croce di guerra e poi di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria[3].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Un Reggiane Re.2001 della 150ª Squadriglia, 2º Gruppo volo Autonomo Caccia Terrestre.

Nacque a Moncalieri, provincia di Torino, il 21 giugno 1913, figlio di Ulisse, militare di carriera, e Maria Luisa Cravera, all'interno una famiglia originaria del piacentino.[4] Rimasto orfano del padre, caduto durante la prima guerra mondiale,[4] frequentò il Ginnasio di Piacenza, continuando poi gli studi presso il Collegio Militare "Maria Luigia" di Parma, e il Collegio militare di Roma.[4] Entrato nella Regia Accademia Aeronautica di Caserta nel 1932, Corso Marte, ne uscì nel gennaio 1936 con il grado di sottotenente in servizio permanente effettivo.[5] Divenuto pilota militare fu assegnato alla 27ª Squadriglia Osservazione Aerea, I Gruppo,[6] 20º Stormo, di stanza sull'aeroporto di Roma-Centocelle.[5] venendo promosso tenente l'8 giugno dello stesso anno.[5] Il 16 aprile 1937 fu trasferito in forza alla 72ª Squadriglia caccia, XVII Gruppo,[7] del 1º Stormo Caccia Terrestre di stanza sull'aeroporto di Campoformido, equipaggiata con velivoli Fiat C.R.32 e CR.20 Asso.[8]

Il 14 aprile 1938 partì volontario per combattere in Spagna,[9] assegnato alla 24ª Squadriglia del XVI Gruppo Caccia "La Cucaracha" dell'Aviazione Legionaria.[1] Decorato con due Medaglie d'argento,[2] una di bronzo al valor militare[2] e la promozione a capitano per meriti di guerra, rientrò in Patria alla fine del 1938. Poco prima dell'entrata in guerra del Regno d'Italia fu assegnato come comandante di squadriglia al 160º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre, iniziando le operazioni belliche a partire dal 10 giugno 1940. A partire dall'ottobre successivo cominciò la Campagna italiana di Grecia e, come comandante della 395ª Squadriglia, entrò in forza al 154º Gruppo Autonomo C.T. di stanza a Berat,[1] equipaggiato con velivoli Fiat G.50 Freccia. L'11 novembre conseguì la sua prima vittoria (in collaborazione col maresciallo Bruno Ferracini) in un combattimento aereo su questo fronte, quando con un G.50 abbatté un bombardiere bimotore greco Bristol Blenheim del Mira 32 a nord ovest di Kelcyre.

Dopo l'invasione della Jugoslavia, con il termine delle operazioni belliche nei Balcani, fu decorato con una terza Medaglia d'argento al valor militare.[2] Il 18 novembre 1941 iniziò l'Operazione Crusader, ed egli nel mese di dicembre fu trasferito in Africa Settentrionale come comandante della 384ª Squadriglia,[1] 157º Gruppo Autonomo C.T.,[N 1] equipaggiata con velivoli Aermacchi C.200 Saetta posizionandosi sul campo d'aviazione di Bengasi K2 all'Aeroporto di Benina.

Al comando della 98ª Squadriglia,[10] 7º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre,[1] 54º Stormo C.T.,[10] si distinse in Sicilia, in Sardegna e su Pantelleria, venendo promosso maggiore l'8 giugno 1942, ed abbattendo durante la battaglia di mezzo giugno un caccia Sea Hawker Hurricane. Assunto dal 12 luglio il comando del 2º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre,[11] il 14 agosto 1942, nell'ambito della battaglia di mezzo agosto, durante una missione di scorta ad aerosiluranti tedeschi impegnava combattimento contro aerei da caccia nemici Supermarine Spitfire, a circa 20 km a nord-est dell'isola di Linosa, ma il suo velivolo Reggiane Re.2001[11] fu abbattuto e precipitò in mare causando la morte del pilota.[1]

Decorato inizialmente con la quarta Medaglia d'argento,[2] essa fu trasformata in Medaglia d'oro al valor militare.[2] Gli sono state intitolate una via di Roma e la sezione di Piacenza dell'Associazione Arma Aeronautica.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Un esemplare di caccia Fiat C.R.42 conservato presso il Museo dell'Aeronautica di Vigna di Valle.
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Valoroso ed intrepido comandante di gruppo da caccia, tempra superba di aviatore e di soldato, quattro volte decorato al valor militare, animatore e trascinatore dei propri gregari, alla testa di essi compiva numerose azioni belliche e partecipava alle azioni del 12-13 -14 agosto contro un convoglio fortemente scortato, conseguendo brillanti vittorie. Successivamente, trovatosi con pochi gregari a scortare velivoli aerosiluranti, che venivano attaccati da numerosi caccia nemici, non esitava ad impegnare l’impari combattimento e, dopo aver lottato, a lungo, eroicamente e strenuamente, consentiva alla nostra formazione di rientrare incolume alla base. Sopraffatto poi dalle soverchianti forze aeree nemiche, in un alone di gloria, precipitava nel nostro mare. — Cielo della Grecia e del Mediterraneo, 1 gennaio 1941 - 14 agosto 1942.»
— Decreto Luogotenenziale 3 maggio 1945[12]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota da caccia di grande coraggio e rara perizia, già distintosi in precedenza, partecipava quale capo pattuglia, a numerose ardite crociere ed a rischiose scorte al bombardamento, e benché fatto segno al violento fuoco antiaereo, dava sempre prova di grande calma e coraggio. In tre difficili combattimenti sostenuti contro forze numericamente superiori, le attaccava, alla testa della propria pattuglia, con impeto travolgente e le inseguiva lungamente in territorio nemico, contribuendo, con il suo gruppo, all’abbattimento di ventitré apparecchi rossi. Cielo di Spagna, giugno-settembre 1938.»
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota da caccia, già ripetutamente distintosi per valore ed audacia, partecipava ad altre numerose azioni e in tre difficili combattimenti contro soverchianti forze nemiche, conclusisi con l’abbattimento di complessivi trentasette apparecchi, dava numerose prove delle sue salde qualità di indomito combattente. Cielo di Spagna, settembre-dicembre 1938.»
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglie d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 15 giugno 1943[3][13]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota da caccia abile ed audace, durante lo svolgimento di due cicli di operazioni, partecipava quale capo pattuglia, a numerose azioni di guerra, prodigandosi oltre il dovere. In un combattimento nel cielo di Berenguer dava luminosa dimostrazione delle sue alte doti di cacciatore aggressivo e di combattente ardito e sprezzante del pericolo. Cielo di Spagna, maggio-giugno 1938.»
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Partecipava quale comandante di una squadriglia da caccia, alla luminosa vittoria dell’ala d’Italia nei giorni 14 e 15 giugno 1942 nel Mediterraneo. Durante un’azione di scorta a bombardieri che muovevano all’attacco di poderosa squadra navale nemica assaliva e disperdeva una formazione da caccia avversaria, abbattendo personalmente un velivolo e contribuendo all’abbattimento di altri. Cielo del Mediterraneo, 14-15 giugno 1942.»
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della campagna di Spagna (1936-1939) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna di Spagna - nastrino per uniforme ordinaria
avanzamento per merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
avanzamento per merito di guerra

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tale gruppo era al comando del maggiore Luigi Filippi.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Gatti 2017, p. 10.
  2. ^ a b c d e f Massimello, Apostolo 2000, p. 87.
  3. ^ a b Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 258.
  4. ^ a b c Gatti 2017, p. 15.
  5. ^ a b c Gatti 2017, p. 17.
  6. ^ Dunning 1988, p. 19.
  7. ^ Dunning 1988, p. 27.
  8. ^ Gatti 2017, p. 18.
  9. ^ Gatti 2017, p. 21.
  10. ^ a b Dunning 1988, p. 22.
  11. ^ a b Dunning 1988, p. 20.
  12. ^ Bollettino Ufficiale 1945, disp. 12, pag. 501, e Bollettino Ufficiale 1959, suppl. 7, pag. 85.
  13. ^ Bollettino Ufficiale 1943, disp. 14, pag. 862, e disp. 35, pag. 2137.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Daniele Gatti, Un eroe sconosciuto. Il maggiore Pilota Pier Giuseppe Scarpetta, Roma, IBN Editore, 2017.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • (EN) Alfredo Logoluso, Fiat CR.32 Aces in Spanish Civil War, Botley, Osprey Publishing Company, 2010, ISBN 978-1-84603-983-6.
  • (EN) Giovanni Massimello e Giorgio Apostolo, Italian Aces of World War 2, Osprey Aircraft of the Aces No 34, Osprey Publishing, 25 novembre 2000, ISBN 1-84176-078-1.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN6458151051874833530000 · ISNI (EN0000 0005 0038 6465 · LCCN (ENn2018020351 · WorldCat Identities (ENlccn-n2018020351