Oswald Georg Hirmer

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Oswald Georg Hirmer
vescovo della Chiesa cattolica
Ego sum vobiscum
 
Incarichi ricoperti
 
Nato28 febbraio 1930 a Amberg
Ordinato presbitero29 giugno 1955
Nominato vescovo21 aprile 1997 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato vescovo28 giugno 1997 dall'arcivescovo Wilfrid Fox Napier, O.F.M. (poi cardinale)
Deceduto5 marzo 2011 (81 anni) a Durban
 

Oswald Georg Hirmer (Amberg, 28 febbraio 1930Durban, 5 marzo 2011) è stato un vescovo cattolico e missionario tedesco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Oswald Georg Hirmer nacque ad Amberg il 28 febbraio 1930.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver conseguito il diploma nel liceo di Amberg, compì gli studi di filosofia e teologia per il sacerdozio presso il seminario di Ratisbona. Attraverso la mediazione di Joseph Nachtmann, segretario delle Pontificie Opere Missionarie a Monaco di Baviera dal 1952 al 1956 e poi direttore della LIGA Bank di Ratisbona, e inizialmente in resistenza all'allora vescovo di Ratisbona Michael Buchberger, nel 1953 decise insieme ad altri due giovani seminaristi di Ratisbona, Hubert Bucher e Fritz Lobinger, di partire come missionario fidei donum.

Il 29 giugno 1955 fu ordinato presbitero per la diocesi di Ratisbona. Per due anni fu cappellano a Ruhmannsfelden. Fritz Lobinger partì per il Sudafrica nel 1956, Oswald Hirmer un anno dopo e Hubert Bucher nel 1958. Tutti e tre avrebbero trascorso gran parte della loro vita in Sudafrica e sarebbero diventati vescovi.[1]

Inizialmente prestò servizio ad Aliwal e poi a Georgetown.[2] Dal 1969 fu coinvolto con Fritz Lobinger nell'opera dell'Istituto missiologico "Lumko", l'istituto pastorale della Conferenza dei vescovi cattolici dell'Africa Meridionale fondato per l'attuazione del Concilio Vaticano II in Sudafrica.[2][3] Qui Lobinger e Hirmer contribuirono in modo significativo allo sviluppo del modello pastorale delle piccole comunità cristiane che utilizza il sistema di condivisione della Bibbia, un metodo di studio delle Sacre Scritture che ha implicazioni per il ministero liturgico, la catechesi, i progetti sociali e l'istituzione della Chiesa locale.

Nel 1972 conseguì il dottorato in teologia presso la Facoltà di teologia cattolica dell'Università di Münster con una dissertazione intitolata Die Funktion des Laien in der katholischen Gemeinde: Untersuchungen in der afrikanischen Mission unter Beruecksichtigung entsprechender Erfahrungen nicht-katholischer Gemeinden im Xhosagebiet der Republik Suedafrika (La funzione del laico nella comunità cattolica: indagini nella missione africana tenendo conto delle esperienze rilevanti delle comunità non cattoliche nella regione Xhosa della Repubblica del Sudafrica). Lo stesso anno divenne docente presso l'Istituto per studi missionari di Georgetown e rettore del seminario minore "Zingisa" di Umtata.

Dal 1992 al 1996, insieme alla Federazione delle conferenze episcopali dell'Asia, fu responsabile dell'adattamento del programma dell'Istituto "Lumko" alla situazione asiatica e adottò il modello africano sviluppato da lui e Lobinger per lo sviluppo delle comunità ecclesiali di base alle condizioni asiatiche.[1]

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Il 21 aprile 1997 papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Umtata. Ricevette l'ordinazione episcopale il 28 giugno successivo dall'arcivescovo metropolita di Durban Wilfrid Fox Napier, co-consacranti il vescovo emerito di Umtata Andrew Zolile T. Brook e il vescovo di Aliwal Fritz Lobinger.

Dal 29 aprile 2004 al 24 febbraio 2008 fu anche amministratore apostolico di Aliwal ma incaricò il vescovo emerito Fritz Lobinger di "continuare a dirigere la diocesi in suo nome".[1][4]

Nel giugno del 2005 compì la visita ad limina.

L'8 febbraio 2008 papa Benedetto XVI accettò la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi per raggiunti limiti di età.[5]

Partecipò alla XII assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi che ebbe luogo nella Città del Vaticano dal 5 al 26 ottobre 2008 sul tema "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa".[6][7]

In pensione, visse con Hubert Bucher (che tornò in Germania nel 2017) e Fritz Lobinger, in una casa di riposo per sacerdoti a Mariannhill, un sobborgo di Durban, sede dei missionari di Mariannhill.[6]

Morì a Durban la notte del 5 marzo 2011 all'età di 81 anni.[7]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (DE) Discorso del pastore Bruno Todt in occasione del servizio di ringraziamento per l'80º compleanno del vescovo Oswald Hirmer tenutosi il 20 giugno 2010 nella chiesa della Santissima Trinità (PDF), 20 giugno 2010. URL consultato il 10 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2012).
  2. ^ a b (DE) Gesandt bis an die Grenzen der Erde, su domspatzeninsuedafrika.blogspot.com, 11 marzo 2008. URL consultato il 10 agosto 2021.
  3. ^ (DE) Intervista a monsignor Fritz Lobinger, su die-bibel-lebt.de, 10 aprile 2002. URL consultato il 10 agosto 2021.
  4. ^ (DE) Maria Baumann, Gesandt bis an die Grenzen der Erde: mit den Regensburger Domspatzen in Südafrika, Ratisbona, Bischöfl. Domkapitel Regensburg, 2008, pp. 106. URL consultato il 10 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2017).
  5. ^ Rinuncia del Vescovo di Umtata (Sud Africa) e nomina del successore, in bollettino della Sala stampa della Santa Sede, 8 febbraio 2008. URL consultato il 10 agosto 2021.
  6. ^ a b (DE) Lettera di Natale di monsignor Oswald Hirmer, vescovo emerito di Umtata (PDF), su pfarrei-ruhmannsfelden.de. URL consultato il 10 agosto 2008.
  7. ^ a b (DE) Dr. Oswald Hirmer – Bischof em. von Mthatha in Südafrika, su pfarrei-ruhmannsfelden.de. URL consultato il 10 agosto 2008.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Umtata Successore
Fritz Lobinger
(amministratore apostolico)
21 aprile 1997 - 8 febbraio 2008 Sithembele Anton Sipuka
Controllo di autoritàVIAF (EN264405380 · ISNI (EN0000 0003 8241 644X · LCCN (ENn83212799 · GND (DE12164569X · WorldCat Identities (ENlccn-n83212799