Orazio Maria Petracca

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Orazio Maria Petracca (Duronia, 27 aprile 1937[1]Roma, 6 maggio 2008) è stato un politologo italiano.

Nato nel 1937 a Duronia, piccolo centro della provincia molisana di Campobasso, esponente della sinistra liberale,[2] docente di Scienza dell'amministrazione e dottrina dello Stato all'Università di Salerno, Orazio Maria Petracca è stato uno dei primi politologi, fin dagli inizi degli anni sessanta, a studiare i comportamenti elettorali e i gruppi di pressione.[3]

Studioso della politica della Confindustria, cui dedicò il volume Associazionismo imprenditoriale e impegno politico del 1984, Petracca si è impegnato per il rinnovamento dell'organizzazione degli industriali italiani[3] e, negli anni 2000-2004, quando l'industriale napoletano Antonio Amato fu eletto presidente confindustriale, divenne suo consigliere politico.[4]

Editorialista del Corriere della Sera[3] e del Sole 24 Ore, nel volume Storia della prima Repubblica, edito nel 1980, ha analizzato le trasformazioni della società italiana alla fine degli anni settanta. È morto a Roma, a settantuno anni, nel 2008.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Partiti politici e strutture sociali in Italia, con Mattei Dogan, Milano, Edizioni di comunità, 1968.
  • Storia della prima Repubblica. La democrazia della paura, Milano, Società editoriale mondo economico ; Istituto per gli studi di economia, 1980.
  • Associazionismo imprenditoriale e impegno politico. L'esperienza della Confintesa, Roma, SIPI, 1984.
  • Introduzione alla questione istituzionale, Roma, SIPI, 1984.
  • 4. Le istituzioni politiche, Milano, Il Sole-24 Ore, 2002. Fa parte di La competitività dell'Italia. Ricerca del Centro studi Confindustria.

Curatele[modifica | modifica wikitesto]

  • Graham Wootton, I gruppi di interesse, Bologna, Il mulino, 1975.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nell'articolo di A. Pilotti (Collegamenti esterni) si indica Castelpetroso in provincia di Isernia come luogo di nascita.
  2. ^ Vedi articolo di Pilotti in Collegamenti esterni.
  3. ^ a b c Vedi Chi è. Mille nomi nell'Italia che conta, II volume, p. 179, riferimenti in Bibliografia.
  4. ^ Vedi Confindustria, D'Amato al via di Dario Di Vico, Corriere della Sera, 25 maggio 2000, p. 26, Archivio storico.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Chi è. Mille nomi nell'Italia che conta, 2 voll., Editoriale L'Espresso, 1988.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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