Castelpetroso

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Castelpetroso
comune
Castelpetroso – Stemma
Castelpetroso – Bandiera
Castelpetroso – Veduta
Castelpetroso – Veduta
Santuario della Madonna Addolorata
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Molise
Provincia Isernia
Amministrazione
SindacoMichela Tamburri (Trasparenza ed innovazione) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate41°34′N 14°21′E / 41.566667°N 14.35°E41.566667; 14.35 (Castelpetroso)
Altitudine872 m s.l.m.
Superficie22,71 km²
Abitanti1 552[1] (31-12-2022)
Densità68,34 ab./km²
FrazioniCamere, Casale, Guasto, Indiprete, Pastena
Comuni confinantiCarpinone, Castelpizzuto, Pettoranello del Molise, Santa Maria del Molise
Altre informazioni
Cod. postale86090
Prefisso0865
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT094010
Cod. catastaleC246
TargaIS
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona E, 2 502 GG[3]
Nome abitanticastellani
Patronosan Martino Vescovo
Giorno festivo11 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castelpetroso
Castelpetroso
Castelpetroso – Mappa
Castelpetroso – Mappa
Posizione del comune di Castelpetroso nella provincia di Isernia
Sito istituzionale

Castelpetroso (Castièllë in molisano[4]) è un comune italiano di 1 552 abitanti[1] della provincia di Isernia in Molise.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il borgo medievale è sorto circa in epoca normanna (XI secolo). Del vecchio castello non rimane nulla, tranne parti di muratura a scarpa attorno al borgo medievale. Nel XIII secolo è citato nel Catalogus Baronum.

La chiesa parrocchiale era quella di San Martino, che subì influssi barocchi nel XVII secolo.

Apparizioni mariane del 1888[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è noto per alcune presunte apparizioni mariane avvenute nel 1888 in località "Cesa tra Santi".[5]

La popolazione si impegnò anche con la raccolta dei fondi necessari per la costruzione di un santuario che infine venne consacrato nel 1975.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Santuario di Castelpetroso
  • Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso
  • Basilica santuario di Maria Santissima Addolorata, Santuario dedicato alla patrona del Molise. Secondo la testimonianza delle veggenti, la Vergine Maria apparve la prima volta il 22 marzo 1888 a due pastorelle di nome Serafina e Bibiana in località Cesa tra Santi, sulle pendici del Monte Patalecchia. A questa prima apparizione ne seguirono altre. Tale fenomeno fu in seguito riconosciuto. Il santuario, iniziato con la posa della prima pietra avvenuta il 28 settembre 1890 e completato nel 1975, è realizzato in stile neogotico. Visto dall'alto è composto da sette cappelle che raffigurano i sette dolori della Madonna, al centro delle quali c'è la cupola alta 54 metri. Il santuario e il luogo delle apparizioni sono collegati tra loro dalla Via Matris, lunga 750 metri, dove appunto si ricordano i sette dolori mariani.
  • Chiesa di San Martino Vescovo. La chiesa parrocchiale risale alla seconda metà del XIII secolo. All'interno si trovano diverse opere degne di interesse, tra cui un mosaico raffigurante S. Martino, una tela probabilmente del XVII secolo, e alcuni dipinti del Maestro molisano Amedeo Trivisonno. La struttura ha pianta rettangolare a navata unica barocca, con il campanile turrito.
  • Cappella della Maddalena. La piccola cappella è situata ad 810 metri s.l.m. ed è caratterizzata dalle mura con pietre a vista, all'interno si trova una pregevole tela, fine XVIII inizio XIX secolo, del pittore molisano Raffaele Gioia.
  • Chiesa della Madonna Della Libera in frazione Indiprete, Edificata tra la fine XVIII° inizio XIX secolo, la chiesa trae origine, si narra, da un evento miracoloso legato ad un quadro raffigurante appunto la Madonna della Libera. La chiesa è a tre navate e all'interno conserva l'originale quadro della Madonna della Libera (tela di fine XVII, inizio XVIII secolo), la cupola è affrescata da opere del maestro Amedeo Trivisonno (1929) e presenta diverse statue lignee di metà del XIX° secolo di buon pregio; in particolare la statua della Madonna della Libera (seconda metà del 1700) è attribuita a Paolo Saverio di Zinno, maggiore scultore Molisano del XVIII secolo.
  • Chiesa di San Giuseppe XVII secolo, ai piedi del borgo
  • Chiesa di San Rocco e cappellina di Santa Barbara alle spalle
  • Chiesa San Nicola di Bari danneggiata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale
  • Chiesa Santa Maria della Mercede in frazione Guasto

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

La maggioranza degli abitanti vive nelle 5 frazioni: Indiprete, Guasto, Pastena, Camere e Casale. Il nucleo centrale di Castelpetroso è costituito da un borgo medievale ancora intatto ma abitato solo da poche decine di persone.

La frazione più popolosa è Indiprete che dista circa 2 km da Castelpetroso (oltre 900 abitanti), è in essa che hanno sede le principali attività economiche del paese.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
19 agosto 1985 15 giugno 1990 Antonio Vacca Democrazia Cristiana Sindaco [7]
18 giugno 1990 24 aprile 1995 Angelo Armenti Democrazia Cristiana Sindaco [7]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Angelo Armenti Partito Popolare Italiano Sindaco [7]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Salvatore Forte lista civica Sindaco [7]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Salvatore Forte lista civica Sindaco [7]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Fausto Ricci lista civica Sindaco [7]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Fabio D'Uva Trasparenza ed innovazione Sindaco [7]
27 maggio 2019 in carica Michela Tamburri Trasparenza ed innovazione Sindaco [7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 174, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Copia archiviata, su santuarioaddolorata.it. URL consultato l'8 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2008). Dal sito ufficiale del santuario
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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