Norberto Rossi

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Norberto Rossi
NascitaGenova, 1921
MorteMogoris Vrebac, 1 marzo 1943
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
SpecialitàGuardia alla Frontiera
RepartoXXV settore Guardia alla Frontiera
Anni di servizio1938-1942
GradoSottotenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959) [1]
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Norberto Rossi (Genova, 1921Mogoris Vrebac, 1º marzo 1943) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Genova nel 1921, figlio di Roberto e Irma Rossi.[2] Iscritto alla facoltà di scienze economiche dell'Università di Napoli, venne arruolato nel Regio Esercito e, frequentati i corsi premilitari per allievi ufficiali di complemento, nell'agosto 1941 venne inviato con il grado di sergente al 73º Reggimento fanteria "Lombardia", allora impegnato in Croazia.[2] Dopo circa otto mesi di servizio, fu ammesso alla Scuola allievi ufficiali di Arezzo da cui uscì con la nomina a sottotenente assegnato al 30º Reggimento fanteria "Pisa" per il servizio di prima nomina.[2] Richiese, invano, di essere destinato all'81º Reggimento fanteria "Torino" per essere impiegato sul fronte russo, fu assegnato a domanda al I Battaglione del XXV settore di copertura della Guardia alla Frontiera in San Pietro del Carso ed, alla fine del 1942, ritornò in Croazia.[2] Cadde in combattimento a Mogoris Vrebac il 1 marzo 1943, e fu successivamente insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di plotone di una compagnia in retroguardia durante un’azione per la conquista di importanti posizioni, strenuamente di fese da un avversario agguerrito e favorito dalla natura del terreno fronteggiava un attacco tendente ad avvolgere ed isolare la compagnia manovrando abilmente il fuoco delle armi automatiche del su plotone e quindi contrattaccando all’arma bianca e con bombe mano. Ferito, persisteva nella lotta riuscendo a frustrare il tentativo avversario. Ricevuto ordine di ripiegare sul grosso della compagnie sganciava con vera perizia il proprio reparto; pro filatasi però una nuova minaccia sul fianco delle truppe, d’iniziativa alla testa del suo reparto attaccava il nemico e, benché ferito una seconda volta e gravemente, non desisteva dalla sua azione di comando. Sopraffatto dallo avversario, superiore di forze, ordinava ai suoi uomini di ripiegare e rimaneva sul posto a proteggere la ritirata con lancio di bombe a mano, fino a che dissanguato cadeva in mano nemica. Il suo eroismo permise alle truppe di sfuggire all’insidia avversaria. Fulgida figura di comandante e di combattente. Espressione pura di alte virtù militari e civili. Mogoris Vrebac (Croazia), 1-3 marzo 1943.[3]»
— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato 30 luglio 1947.[4][5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare 1965, p.229.
  2. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  3. ^ Quirinale - scheda - visto 23 marzo 2023
  4. ^ Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n.11 del 15 gennaio 1938.
  5. ^ Registrato alla Corte dei conti il 14 novembre 1947, Registro Esercito n.23, foglio 207.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 229.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]