Nikolaj Suetin

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Nikolaj Suetin nel 1922

Nikolaj Michajlovič Suetin, in russo Николай Михайлович Суетин? (Mjatlevo, 6 novembre 1897Leningrado, 22 gennaio 1954), è stato un designer e grafico russo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Un set da scrivania in porcellana dipinto da Nikolaj Suetin

Nikolaj Suetin nacque il 6 novembre (25 ottobre secondo il calendario giuliano) a Mjatlevo, un villaggio dell'oblast' di Kaluga[1].

Durante la prima metà della sua carriera professionale, è strettamente associato alle forme astratte e avanguardiste della pittura suprematista che era emersa negli anni immediatamente precedenti la Rivoluzione russa del 1917 [2]. Nikolaj Suetin studiò all'Istituto d'arte di Vicebsk fra il 1918 e il 1922, unendosi al gruppo progressista UNOVIS nel 1919 [2]. Fondato dall'artista Kazimir Severinovič Malevič, UNOVIS tentò di forgiare un'alleanza fra le belle arti e i prodotti industriali di utilizzo quotidiano, tendenze che si sono parimenti riflesse nell'ambito del costruttivismo russo [2]. Nikolaj Suetin lavorò in seguito con Malevič ai progetti architettonici suprematisti e applicò gli stessi principi suprematisti alle sue decorazioni in ceramica per la Manifattura statale di porcellana Lomonosov di Leningrado[2]. Espose un servizio da tè suprematista all'Esposizione delle Arti Decorative e Industriali di Parigi nel 1925, ma nel 1932, divenuto capo designer alla Manifattura di Porcellana, la sua opera si ispirerà a forme di decorazione più tradizionali, in accordo con il regime totalitario staliniano[2].

Progettò il padiglione sovietico per l'Esposizione Internazionale delle Arti e delle Tecniche di Parigi del 1937 e per la Fiera Mondiale di New York del 1939.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Nikolai Suetin Archiviato il 2 dicembre 2018 in Internet Archive., Benezit Dictionary of Artists, 2006, ISBN 9780199773787
  2. ^ a b c d e (EN) Jonathan M. Woodham, A Dictionary of Modern Design Archiviato il 27 giugno 2018 in Internet Archive., ISBN 9780191726767
  3. ^ Avanguardia Russa. Da Malevič a Rodčenko, Skira, 2015, p. 269

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN20484388 · ISNI (EN0000 0000 8205 0896 · SBN RMSV106958 · Europeana agent/base/160466 · ULAN (EN500050467 · LCCN (ENn80100723 · GND (DE119155230 · J9U (ENHE987007450399305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n80100723