Nigel Owens

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Nigel Owens
Owens nel 2016
Dati biografici
Paese Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Rugby a 15
Federazione Bandiera del Galles Galles
Carriera arbitrale
Iscrizione 1989
Attività internazionale
Internazionale dal 2005
Esordio Giappone - Irlanda
(Osaka, 12 giugno 2005)
Test match diretti 100
Coppe del Mondo maschili 4
Championship 6
Sei Nazioni maschili 8
Statistiche aggiornate al 28 novembre 2020

Nigel Owens (Mynyddcerrig, 18 giugno 1971) è un ex arbitro di rugby a 15 appartenente alla federazione gallese; divenuto internazionale nel 2005, è noto anche per essere stato il primo direttore di gara nel rugby a essersi dichiarato omosessuale. Si tratta di uno degli arbitri più esperti a livello internazionale, che a novembre 2020 detiene il record mondiale di test match diretti, 100, primo direttore di gara a raggiungere tale traguardo[1]. Oltre all'attività di arbitro, Owens è conduttore televisivo e, per il canale gallese S4C, conduce i talk show Hit the Bar e Jonathan; in precedenza condusse il quiz televisivo A Minute to Go.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel villaggio di Mynyddcerrig in Galles (circa 10 km da Llanelli) Owens crebbe parlando solo cymraeg e imparò l'inglese al momento di iniziare la scuola dell'obbligo[2]. Intorno ai 16 anni si dedicò al rugby, ma uno dei suoi allenatori lo reputò inadatto per il gioco («e aveva ragione»[2], disse in seguito lo stesso Owens) e decise quindi di optare per l'arbitraggio. A livello europeo debuttò in Challenge Cup nel gennaio 2001; un anno più tardi diresse pure il suo primo match di Heineken Cup. Il suo primo test match internazionale fu tre anni più tardi, nel 2005, a Osaka, quando diresse Giappone e Irlanda.

Nell'aprile 2007 fu l'unico gallese designato a dirigere nel corso dell'imminente Coppa del Mondo[3]; poco dopo, in un'intervista a Wales On Sunday, Owens fece il suo coming out omosessuale, ammettendo di avere sempre esitato a rivelarlo perché temeva per la sua carriera arbitrale, data l'immagine maschilista del suo gioco, anche ironizzando: «Fossi stato un giocatore forse sarebbe stato più facile per me … I tifosi li amano per quello che fanno in campo … Voglio dire, già di loro gli arbitri non sono certo popolari»[4], aggiungendo tuttavia di aver meditato il suicidio al momento di parlarne ai suoi genitori[4].

Le reazioni al suo coming out furono positive[5] e, dopo la Coppa del Mondo di rugby 2007, nella quale diresse tre incontri, fu dichiarato "Sportivo gay dell'anno" dal movimento per i diritti degli omosessuali Stonewall e premiato durante una cerimonia pubblica a Londra[6]. A livello di competizioni di club la sua prima finale europea fu quella di Heineken Cup 2008-09 a Edimburgo tra Leinster e Leicester. Nel 2016 raggiunse e superò il precedente record di test match diretti detenuti dal sudafricano Jonathan Kaplan[7].

Owens vanta anche direzioni di gara nel Championship (esordio ad Auckland il 21 giugno 2007, Nuova Zelanda - Australia) e nel Sei Nazioni (esordio il 10 febbraio 2007 a Londra, Inghilterra - Italia). Il picco della sua carriera arbitrale fu la designazione a dirigere la finale della Coppa del Mondo 2015 tra Nuova Zelanda e Australia[8]. Nel corso della Coppa del Mondo 2019 in Giappone arbitrò la semifinale tra Inghilterra e Nuova Zelanda, vinta dai britannici 19-7, e annunciò che quella sarebbe stata l'ultima rassegna mondiale in cui avrebbe diretto; un infortunio al polpaccio lo rese comunque indisponibile per un'eventuale designazione alla gara di finale[9].

Il 28 novembre 2020, allo Stade de France di Saint-Denis, Owens è divenuto il primo arbitro della sua disciplina a dirigere 100 gare internazionali[1] in occasione dell'incontro di Autumn Nations Cup tra Francia e Italia[1], che è anche il suo ultimo.

Il 26 novembre 2008 la casa editrice gallese YLolfa pubblica Half time, la sua biografia scritta dallo stesso Owens insieme a Lynn Davies. Nel febbraio 2023 la casa editrice Operaincerta editore ne pubblicherà la traduzione italiana che avrà lo stesso titolo della versione originale.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
«Per il contributo allo sport»
— 11 giugno 2016[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Nigel Owens: Welshman on becoming the first to referee 100 Tests, in BBC, 27 novembre 2020. URL consultato il 28 novembre 2020.
  2. ^ a b (EN) Nigel Owens - A Ref with a Song and a Laugh, su european-rugby.com, Planet Rugby. URL consultato il 24 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
  3. ^ (EN) Welsh ref Owens on World Cup list, in Wales Online, 27 aprile 2007. URL consultato il 24 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2008).
  4. ^ a b (EN) Nathan Bevan, Ref's gay torment, in Wales on Sunday, 20 maggio 2007. URL consultato il 24 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2014).
  5. ^ L’arbitro gay che ha spiazzato lo sport più maschio, in il Giornale, 1º marzo 2009. URL consultato il 24 agosto 2009.
  6. ^ (EN) World Cup rugby ref's gay award, in BBC, 2 novembre 2007. URL consultato il 24 agosto 2009.
  7. ^ (EN) Referee Nigel Owens to take charge of world record 71st Test match, in The Guardian, 30 marzo 2016. URL consultato il 9 giugno 2020.
  8. ^ (EN) Nigel Owens to referee New Zealand-Australia Rugby World Cup final, in The Guardian, 27 ottobre 2015. URL consultato il 16 aprile 2016.
  9. ^ (EN) Nigel Owens: Referee says he will not officiate at another Rugby World Cup, in BBC, 1º novembre 2019. URL consultato il 9 giugno 2020.
  10. ^ (EN) The Queen's Birthday Honours list 2016, in The London Gazette, 61608 (supplemento), Londra, 11 giugno 2016, p. B22. URL consultato il 25 maggio 2021.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN103338679 · LCCN (ENno2009000925 · WorldCat Identities (ENlccn-no2009000925