Nicoletta Manni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Nicoletta Manni (Galatina, 28 agosto 1991) è una danzatrice italiana. È prima ballerina del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala dal 2014 ed étoile dal 2023.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Originaria di Santa Barbara, frazione di Galatina (Lecce), inizia la danza da giovanissima a Copertino, nella scuola diretta dalla madre. A 11 anni supera con il massimo dei voti gli esami della metodologia Royal Academy of Dance, successivamente a 12 anni viene ammessa alla scuola di ballo dell'Accademia Teatro alla Scala di Milano.[1] dove si diploma nel 2009.[2]

Subito dopo aver conseguito il diploma è ingaggiata per un periodo nella compagnia Staatsballett di Berlino fino al dicembre 2012 con la quale danza diversi balletti del repertorio classico e coreografie contemporanee.[3] Nel 2013, su invito del direttore Makhar Vaziev, partecipa alle audizioni per il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala e risulta al primo posto della graduatoria. Nell'aprile 2014 è nominata prima ballerina.[2] Nel 2015 riceve una candidatura al Prix Benois de la Danse per Le jeune homme et la mort di Roland Petit.[4]

L'8 novembre 2023 è nominata étoile dal sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meier sul palcoscenico del teatro, al termine della seconda rappresentazione dove ha danzato come protagonista in coppia con l'Etoile Roberto Bolle nel balletto Onegin nel ruolo di Tat'jana.[5] Il mese seguente ha danzato nel ruolo di Swanilda in occasione della prima assoluta della Coppélia di Aleksej Ratmanskij.[6][7]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Dopo una lunga relazione iniziata nel 2012, si è sposata nel mese di agosto 2023 con il collega Timofej Andrijashenko. [8]

Repertorio[modifica | modifica wikitesto]

Staatsballett di Berlino [1][modifica | modifica wikitesto]

Corpo di Ballo del Teatro alla Scala [1][modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Nicoletta Manni, galatinese di Santa Barbara, è prima ballerina al Teatro alla Scala di Milano, su galatina.it. URL consultato il 24 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2014).
  2. ^ a b La Scala nomina Nicoletta Manni prima ballerina e Virna Toppi, Vittoria Valerio e Federico Fresi solisti, su danzaeffebi.com. URL consultato il 24 novembre 2016.
  3. ^ Nicoletta Manni, l'anatroccola promossa Cigno: "Ci speravo ma ora tremo", su milano.repubblica.it. URL consultato il 24 novembre 2016.
  4. ^ 2015 World Ballet Festival. XXIII Benois de la Danse Ceremony, su benois.theatre.ru. URL consultato il 28 gennaio 2023.
  5. ^ Sky TG24, Nicoletta Manni nuova étoile della Scala. Annuncio a sorpresa. VIDEO, su tg24.sky.it, 9 novembre 2023. URL consultato il 9 novembre 2023.
  6. ^ L’altra Prima: una Coppelia “molto femminista” apre la stagione del balletto alla Scala, su La Stampa, 17 dicembre 2023. URL consultato il 28 gennaio 2024.
  7. ^ (EN) Roslyn Sulcas, Alexei Ratmansky Infuses ‘Coppelia’ With New Life, in The New York Times, 18 dicembre 2023. URL consultato il 28 gennaio 2024.
  8. ^ Matrimonio in Salento tra étoile della Scala, Roberto Bolle testimone. Il travolgente tango nuziale di Manni e Andrijashenko, su Repubblica TV - Repubblica, 11 agosto 2023. URL consultato il 12 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2023).
  9. ^ a b Nicoletta Manni fra principi e fanciulle, su ilmanifesto.info. URL consultato il 24 novembre 2016.
  10. ^ L’histoire de Manon al Teatro alla Scala. Intervista a Nicoletta Manni, su teatroecritica.net. URL consultato il 24 novembre 2016.
  11. ^ Roberto Bolle e Nicoletta Manni nel «Giardino» incantato di Mozart, su milano.corriere.it. URL consultato il 24 novembre 2016.
  12. ^ Nicoletta Manni Premio Benois de la Danse 2015, su giornaledelladanza.com. URL consultato il 24 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2016).
  13. ^ Premio Danza&Danza (PDF), su danzaedanzaweb.com. URL consultato il 24 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2015).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN440149068351665730009 · LCCN (ENno2017034740 · GND (DE1171257848 · WorldCat Identities (ENlccn-no2017034740