Michele Manenti

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Michele Manenti
Michele Manenti con la maglia dell'Alessandria
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Centrocampista
Carriera
Squadre di club1
194?-1948Magenta? (?)
1948-1949Milan3 (1)
1949-1952Modena69 (31)
1952-1953Empoli22 (4)
1953-1955Catania54 (18)
1955-1959Alessandria81 (19)
1959-1960Salernitana7 (1)
Carriera da allenatore
1960Salernitana
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Michele Manenti (Milano, 13 ottobre 1928Milano, 2 gennaio 1988) è stato un calciatore italiano, di ruolo centrocampista.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Una descrizione di Manenti è fornita dal cronista Boccassi: interno destro, «mezzala classica, regista dalle trame essenziali», non disdegnava «puntate a rete spesse volte risolutive»[1]. Marcello Marcellini lo dipinge come un calciatore «molto tecnico, ma anche molto lento [...]. Non eccelle in niente, ma è sufficiente in tutto», sottolineandone anche alcuni limiti caratteriali («viene considerato un po' lazzarone»)[2]. Gianni Pignata della Stampa metteva in evidenza che, «sui terreni allentati», Manenti sapeva «mascherare l'handicap della lentezza e far valere le sue doti di efficace regista»[3].

Ezio De Cesari sottolineò il ruolo dell'allenatore Piero Andreoli nella sua maturazione: «capì subito che aveva stoffa, sol che avesse eliminato il dannato difetto di tener troppo la palla avrebbe potuto arrivare lontano. Ci perse un anno a farglielo capire»[4].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Milan e Modena[modifica | modifica wikitesto]

Giunse al Milan nel 1948, prelevato dal Magenta[5]. Debuttò in Serie A il 26 dicembre 1948 in Livorno-Milan 2-1; al 13 marzo 1949 risale il primo gol nel massimo campionato, segnato alla Fiorentina. Inserito nella formazione giovanile, vinse la prima edizione del Torneo di Viareggio nell'estate del 1949, segnando, peraltro in finale[6].

Fu ceduto nello stesso anno al Modena, in Serie B, in cambio di Primo Sentimenti[7]; malgrado un buon numero di gol segnati nelle prime due stagioni «non ebbe fortuna (o, forse troppo giovane, non seppero capirlo)»[7].

La collaborazione con Piero Andreoli[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione 1951-1952 Manenti perse il posto da titolare nel Modena; scartato, scese dunque di categoria e si accasò all'Empoli. In Toscana conobbe l'allenatore Piero Andreoli, che lo rivalutò e lo volle con sé quando ricevette, l'anno successivo, l'offerta del Catania, in Serie B[4].

Manenti fu tra i protagonisti del campionato 1953-1954, che si concluse con la prima promozione in massima serie della squadra siciliana: vinse la classifica dei cannonieri e il Corriere dello Sport lo indicò come miglior interno destro del torneo[8]. Il cronista De Cesari definì Manenti «la migliore mezz'ala del campionato»[9], e scrisse della coppia formata da lui e Giovanni Marin come del «segreto di Andreoli [...]: il gioco della squadra l'hanno trasformato loro»[4].

Al termine del campionato 1954-1955 nel quale Manenti giocò con regolarità contribuendo alla conquista della salvezza, una retrocessione a tavolino (per il cosiddetto "Scandalo Scaramella") e una difficile situazione finanziaria costrinsero la società rossazzurra a cambiamenti nella dirigenza e nell'organico[10]: Manenti fu tra i calciatori destinati alla cessione[11].

Alessandria e ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Fu dunque tesserato, per una cifra «abbastanza considerevole»[1], dall'Alessandria per la stagione 1955-1956; per questioni burocratiche, poté esordire solamente nel mese di novembre, il giorno 6, sul campo del Brescia (che vinse 1-0)[12]. Nel corso di questo primo campionato in maglia cinerina ottenne la conferma. La Stampa ne sottolineò l'importanza per la manovra offensiva e l'incostanza: «giocatore di valore ma dal temperamente alquanto difficile, non ha ancora dimostrato di valere la somma spesa per ingaggiarlo. Al suo rendimento resta comunque legata l'efficienza del quintetto avanzato grigioazzurro»[13]. Nella stagione successiva formò una valida coppia d'interni con Alessandro Vitali[2] e si dimostrò invece «determinante»[14]: con l'Alessandria ottenne la seconda promozione personale in Serie A.

Tornato nel massimo campionato negli anni della maturità risentì di qualche difficoltà[14] e, con gli arrivi di Antonio Marcellini e Carlo Tagnin, giocò nelle due stagioni successive da riserva, con minor frequenza[2]; disputò l'ultima gara in Serie A il 12 aprile 1959 (Triestina-Alessandria 2-0)[15]. Giocò ancora alcune partite in C con la Salernitana, allenandola anche nel febbraio 1960, nel periodo intercorso tra l'esonero di István Mike Mayer e l'ingaggio di Pietro Piselli[16], lasciando in quest'annata le sue ultime tracce nel mondo del calcio professionistico.

Venne sepolto al Cimitero Maggiore di Milano, che ne conserva i resti in una celletta[17].

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1947-1948 Bandiera dell'Italia Magenta B ? ? ? ?
1948-1949 Bandiera dell'Italia Milan A 3 1 3 1
1949-1950 Bandiera dell'Italia Modena B 29 14 29 14
1950-1951 B 31 17 31 17
1951-1952 B 9 0 9 0
Totale Modena 69 31 69 31
1952-1953 Bandiera dell'Italia Empoli C 22 4 22 4
1953-1954 Bandiera dell'Italia Catania B 29 15 29 15
1954-1955 A 25 3 25 3
Totale Catania 54 18 54 18
1955-1956 Bandiera dell'Italia Alessandria B 25 5 25 5
1956-1957 B 23+1 6 24 6
1957-1958 A 16 4 CI 2 0 18 4
1958-1959 A 17 4 CI 1 0 18 4
Totale Alessandria 82 19 3 0 85 19
1959-1960 Bandiera dell'Italia Salernitana C 7 1 7 1
Totale carriera 237+ 74+ 3 0 240+ 74+

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni giovanili[modifica | modifica wikitesto]

Milan: 1949

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Catania: 1953-1954

Individuali[modifica | modifica wikitesto]

1953-1954 (15 gol)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Boccassi et al., p. 214.
  2. ^ a b c Marcellini, p. 28.
  3. ^ Gianni Pignata, Altalena di reti (4-3) in Alessandria-Triestina, da La Stampa, 285 (XII), 1º dicembre 1958, p. 5
  4. ^ a b c Ezio De Cesari, Il Catania se n'è andato, signori è aperta la caccia!, da Corriere dello Sport, 303 (XXXIV), 22 dicembre 1953, p. 3
  5. ^ Michele Manenti (Scheda), su magliarossonera.it. URL consultato il 28 luglio 2013.
  6. ^ Coppa Carnevale-Torneo Internazionale Giovanile di Viareggio, su rsssf.com, 14 marzo 2013. URL consultato il 28 luglio 2013.
  7. ^ a b Ezio De Cesari, Sentimenti V al Milan, da Corriere dello Sport, 152 (XXX), 27 giugno 1949, p. 2
  8. ^ Cinque per ruolo i cadetti migliori, da Corriere dello Sport, 137 (XXXV), 9 giugno 1954, p. 3
  9. ^ Ezio De Cesari, Tra Cagliari, Pro Patria e Como cercasi la spalla del Catania, da Corriere dello Sport, 124 (XXXV), 25 maggio 1954, p. 3
  10. ^ 120 milioni dal Comunale al Club Calcio Catania, da Corriere dello Sport, 220 (XXXVI), 15 settembre 1955, p. 5
  11. ^ Salvatore Strano, Il Catania pensa al futuro, da Corriere dello Sport, 191 (XXXVI), 11 agosto 1955, p. 5
  12. ^ Gianni Pignata, L'Alessandria (con i nuovi acquisti) non riesce a difendersi a Brescia: 0-1, da Stampa Sera, 7 novembre 1955, p. 4
  13. ^ Gianni Pignata, Alessandria, Novara e Biellese impegnate nei campi minori, da La Stampa, 15 settembre 1956, p. 6
  14. ^ a b Marcellini, p. 52.
  15. ^ Boccassi et al., p. 207.
  16. ^ Campionato Serie C Anno 1959-60, su salernitanastory.it. URL consultato il 28 luglio 2013.. In particolare allenò la squadra granata nelle gare dell'8 (Salernitana-Avellino 0-1) e del 15 febbraio 1960 (Salernitana-Reggina 1-0). Si vedano i tabellini sul Corriere dello Sport del 9 e del 16 febbraio 1960.
  17. ^ Comune di Milano, app di ricerca defunti "Not 2 4get".

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ugo Boccassi, Enrico Dericci e Marcello Marcellini, Alessandria U.S.: 60 anni, Milano, G.E.P., 1973.
  • Marcello Marcellini, Giorni di grigio intenso. Campionato di Serie A 1957-58, la più bella Alessandria del dopoguerra, Alessandria, Litografia Viscardi, 2009.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]