Mauro Nesti

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Mauro Nesti
Nesti a Borno nel 1992
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Automobilismo
Specialità Cronoscalata
Ruolo Pilota
Record
Campionato Europeo Montagna 9 titoli
Campionato Italiano Velocità Montagna 17 Titoli
Vittorie in gare automobilistiche 450 gare
 

Mauro Nesti (Bardalone, 12 agosto 1935Bardalone, 13 novembre 2013) è stato un pilota automobilistico italiano, specializzato nelle cronoscalate su vetture sport prototipo. In carriera ha conquistato 9 volte il titolo europeo e 17 volte quello italiano, vincendo un totale di oltre 450 gare automobilistiche: i suoi numerosi successi gli sono valsi l'appellativo di "Re delle montagne".

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Inizia la sua carriera, non ancora ventenne, nelle competizioni motociclistiche. Nel 1953 partecipa al Campionato Italiano di Velocità nelle Classi 125cc e 250cc a bordo di una MV Agusta. Nel 1955 la MV lo sceglie per condurre le moto ufficiali, ma la carriera di centauro viene fermata dal tragico incidente di quell'anno alla 24 ore di Le Mans che fece interrompere tutte le attività motociclistiche in Europa.

Negli anni sessanta decide di passare alle quattro ruote: nel 1963 partecipa al Campionato Italiano di Velocità al volante di un'Abarth 850 di serie prestatagli dal cugino. In questi anni partecipa anche al campionato italiano di Formula 3 al volante di una Tecno senza però ottenere successi.

Magione, 20 aprile 1981. Nesti (in alto) vincitore della Pasqua del Pilota nella classe 2000 Sport, sul podio con il secondo classificato Gimax.

Nei primi anni settanta le scarse possibilità economiche stavano quasi per spingere Nesti al ritiro dato che non era in grado di acquistare un'auto sufficientemente competitiva per ottenere risultati di rilievo. Fortunatamente arriva uno sponsor che crede in lui, la ditta "CEBORA" di Cadriano (Bologna) specializzata in macchine per la saldatura, e grazie al loro contributo riesce ad acquistare una Chevron 2000 con la quale vince subito la cronoscalata Cesana-Sestriere del 1972. Quello stesso anno vince anche la prima delle sue 14 Rieti-Terminillo e 9 Trento-Bondone. Gli anni successivi sono un susseguirsi di successi, sulle salite d'Italia e d'Europa, come nella impegnativa Sillano-Ospedaletto che vince in tre edizioni consecutive, dal 1973 al 1975, e nella Sarnano-Sassotetto che vince nel 1973.[1] Nesti diventa un beniamino del pubblico grazie anche alla sua simpatia, provata da fulminanti battute pronunciata come questo commento a una sua gara:

«Ho fatto tre curve alla grande: Peccato che non c'era un bar. Mi sarei pagato da bere.»

Dopo la Chevron, Nesti guida una March con la quale però subisce un terribile incidente in cui riporta diverse fratture, rimanendo costretto al riposo per svariati mesi. Nel 1974 passa alla LOLA correndo con le T294, T296 e T298. Gli anni ottanta lo vedono al volante dell'Osella PA/9 con la quale ottiene una straordinaria serie di vittorie assolute (memorabili i suoi duelli sul filo dei centesimi con l'amico-rivale Ezio Baribbi). Dal 1993 passa a una Lucchini-BMW 6 cilindri per poi chiudere gli anni novanta al volante di una Breda-BMW. La sua carriera subisce un arresto ponderato quanto repentino: i risultati con la Breda sono al di sotto delle aspettative e tardano ad arrivare; sono stagioni opache, illuminate solo da un paio di successi assoluti. L'incidente del giovane concittadino Fabio Danti durante la Caprino-Spiazzi del 2000, nonché un altro serio crash che lo coinvolge con la Breda/Bmw alla salita del Costo ad Asiago nello stesso anno, scuotono non poco il Re della Montagna che, senza mai tuttavia annunciare il proprio ritiro, decide di abbandonare ogni proposito di continuare a correre ad alti livelli, riapparendo in sporadiche occasioni in alcune gare destinate a vetture di Scaduta Omologazione (VSO).

Torna nel 2007 al volante della sua vecchia Osella PA/9 Bmw, iscrivendosi alle gare di contorno riservate alle auto storiche. Dal 2008, dopo una stagione trascorsa a togliersi la ruggine accumulata in anni di inattività ricomincia a sorprendere addirittura vincendo, fino alla bella età di 75 anni, alcune gare sempre nelle auto storiche, tra le quali la Trento-Bondone, la Lima-Abetone e la Iglesias-S.Angelo in Sardegna.

Colpito da malattia, muore il 13 novembre 2013 all'età di 78 anni.[2]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Le auto[modifica | modifica wikitesto]

  • 1970 - Fiat Abarth gr.7
  • 1971 - AMS 1000
  • 1972 - Chevron B21 Ford 1780cc
  • 1973 - March 73S BMW
  • 1974 - Lola T294 BMW
  • 1975 - Chevron B27S DFV - Lola T294 BMW
  • 1976 - Chevron B27S DFV - Lola T296 BMW
  • 1977 - Chevron B27S DFV - Lola T296 BMW
  • 1978 - Lola T296 BMW
  • 1979 - Lola T298 BMW
  • 1980 - Lola T298 BMW
  • 1981 - Osella PA9 BMW
  • 1982 - Osella PA9 BMW
  • 1983 - Osella PA9 BMW
  • 1984 - Osella PA9 BMW
  • 1985 - Osella PA9 BMW
  • 1986 - Osella PA9 BMW
  • 1987 - Osella PA9 BMW, Lucchini S287 BMW
  • 1988 - Osella PA9 BMW
  • 1989 - Osella PA9 BMW
  • 1990 - Osella PA9/90 BMW
  • 1991 - Osella PA9/90 BMW
  • 1992 - Osella PA9/90 BMW
  • 1993 - Lucchini P3-93 BMW
  • 1994 - Osella PA9/90 BMW
  • 1995 - Osella PA9/90 BMW
  • 1996 - Osella PA9/90 BMW
  • 1997 - Breda BRP1 BMW
  • 1998 - Breda BRP1 BMW
  • 1999 - Lucchini P1-98M BMW
  • 2000 - Lucchini P1-98M BMW
  • 2001 - Osella PA9/90 BMW C3
  • 2003, 2004 - Osella PA9/90
  • 2007 - Osella PA9/90 BMW
  • 2008 - Osella PA9/90 BMW
  • 2009 - Osella PA9/90 BMW
  • 2010 - Osella PA9/90 BMW
  • 2011 - Osella PA 9/90

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Albo d'oro, su Cronoscalata Sarnano-Sassottetto. URL consultato il 23 maggio 2021.
  2. ^ È morto Mauro Nesti il re delle cronoscalate, su corriere.it, 13 novembre 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro Tonarelli, Andrea Cordovani, Alessandro Carrara, "Mauro Nesti", MGedizioni, "Grazie Mauro" di Gianni Tomazzoni in uscita a primavera 2015

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Prot-Nesti, su malegnoborno.it. URL consultato il 5 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2013).
  • Nesti su Cronoscalate.it, su cronoscalate.it (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2013).